Formula 1
Carlo Vanzini: «Ho un tumore al pancreas. A gennaio mi opero, ce la sto mettendo tutta»
Carlo Vanzini ha scelto di raccontare del suo tumore in un’intervista al Corriere della Sera, per spazzare via le speculazioni social: «Ce la sto mettendo tutta».
Carlo Vanzini sta combattendo contro un tumore al pancreas. Il telecronista F1 per Sky Sport e vicedirettore della redazione Motori della pay tv, lo ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera. Vanzini ha scelto di parlarne pubblicamente per proteggere la sua famiglia da domande e da speculazioni nate sui social.
Vanzini: «Non me ne sono accorto, l’ho scoperto per caso»
Vanzini racconta come ha scoperto del tumore: «In realtà non me ne sono accorto. Il mio collega Davide Camicioli aveva pubblicato un post dal centro Formula Medicine di Viareggio, con il dottor Riccardo Ceccarelli. Quest’anno avevo pensato di saltare il solito check up. Quando ho visto, l’ho chiamato per dirgli che se mi avesse avvisato sarei andato con lui. Sotto, Ceccarelli diceva a Camicioli di andare da lui il mercoledì dopo».
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«Il primo esame era un’ecografia addominale. Durante l’ecografia l’ecografista mi ha detto subito: dobbiamo parlare, c’è una lesione. Devi correre».
Vanzini ha raccontato che il primo pensiero è andato alla sorella Claudia, scomparsa cinque anni fa per la stessa malattia. Anche per questo ha scelto un percorso diverso: «Preferivo non tornare al San Raffaele per i ricordi legati a mia sorella. Quindi sono andato a Verona, dove il chirurgo mi ha spiegato l’operazione e mi ha fatto intravedere una luce».
Vanzini: «Ho fatto dieci sedute di chemio. Ne manca una, a gennaio l’operazione»
Il giornalista ha completato la maggior parte delle cure. «Ho fatto dieci sedute di chemioterapia, me ne manca una. A fine gennaio potrò operarmi. La chemio potevo farla ovunque, e il San Raffaele è davvero a due minuti da casa. Martina, l’amica che mi ha fissato l’appuntamento, mi ha dato del deficiente perché avrei dovuto chiamarla subito.
Così ho visto il professor Stefano Crippa, mi ha fatto lo stesso disegnino del collega di Verona e lì mi sono tranquillizzato: la strada era giusta».
Vanzini ha raccontato di come ha parlato della notizia con la famiglia e i suoi tre figli, avuti con la moglie Cristina Fantoni, giornalista del TG La7: «Ai ragazzi lo abbiamo detto dopo una vacanza. Cristina è stata bravissima, è la colonna portante della famiglia. Ho chiesto loro di comportarsi come sempre, di farmi arrabbiare… non avevo bisogno di infermieri».
E aggiunge: «Mia madre è appassita come un fiore mentre glielo raccontavo, ma si è ripresa subito: se si può operare, si può togliere.»
Vanzini: «Ce la sto mettendo tutta»
Il telecronista di Sky Sport F1 ha parlato anche di come è cambiato il suo rapporto con il corpo. Negli anni infatti Vanzini è stato atleta nazionale di sci, di cui è tutt’ora maestro.e maestro di sci. «Ho imparato ad ascoltarmi. Le gambe fanno giacomo giacomo, le dita sono diverse dopo la chemio, ma continuo a giocare a calcetto, anche se ora sto in porta. Mio figlio Luca mi ha trascinato fuori a fare tennis e padel. Esco con l’ebike. Mi viene il fiatone, ma almeno ci provo.
Un giovane pilota di Formula 1 e il medico che mi ha in cura mi hanno detto che è una questione di testa. Io ce la sto mettendo tutta».
Carlo Vanzini: «Ho scelto di dire del tumore perchè me lo ha chiesto mio figlio»
Il punto più difficile è arrivato quando ha temuto che l’operazione potesse saltare. «Ho avuto paura quando l’oncologo mi ha parlato della radioterapia. Quella notte Anita è venuta nel lettone. Lei mi dà forza solo guardandola.»
Vanzini ha deciso di rendere pubblica la malattia per via della crescente esposizione sui social. «Sono entrato in tendenza su X per il mio aspetto: gonfio per il cortisone, pelato, senza barba. Alcuni hanno scritto ai miei figli. È stato Luca a chiedermi di dirlo».
Ai colleghi di Sky lo ha comunicato durante il viaggio per Zandvoort: «Mi sono tolto il cappellino e gliel’ho detto di botto. Sono stati fantastici». Sul futuro, il telecronista mantiene un approccio concreto: «Sono ottimista. Come canta Vecchioni: pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire».
Non ci nascondiamo: negli anni, soprattutto tramite chi scrive, non sempre siamo stati concordi con la sua tipologia di narrazione della Formula 1.
Ma questa è tutta un’altra storia. La redazione di 1000 Cuori Motori esprime a Carlo Vanzini un augurio sincero, aspettandoci di sentirlo commentare anche le prossime stagioni di F1.
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