Formula 1
La F1 riparte da Down Under: tutte le sfide dell’Albert Park Circuit di Melbourne
Sul tracciato semipermanente dell’Albert Park si aprirà la stagione 2025 di F1: scopri tutte le sfide del GP d’Australia

L’Australia torna ad essere la prima tappa del Mondiale: l’ultima volta era successo nel 2019. L’Albert Park Circuit di Melbourne ha ospitato 27 delle 38 edizioni del GP d’Australia di F1: si tratta di un tracciato semipermanente che pone diverse insidie ai piloti.
Le caratteristiche dell’Albert Park Circuit
Nella sua versione aggiornata, il circuito australiano è lungo 5.278 m e si compone di 14 curve, 9 a destra e 5 sinistra. Per il GP di F1 sono previsti 58 giri, per una distanza totale di gara pari a 306.124 km. È caratterizzato da un’alternanza tra curve veloci e rettilinei che testano in continuazione i limiti dei piloti e delle loro monoposto.
Si tratta di un tracciato semipermanente: una porzione fissa di pista si unisce alle strade dell’Albert Park di Melbourne. Per questo, diverse sezioni del circuito possono risultare scivolose, soprattutto nelle fasi iniziali del weekend di gara, e caratterizzate da importanti avvallamenti. Inoltre, la superficie dell’asfalto è solitamente soggetta a una forte evoluzione in termini di grip.
Il primo settore comprende due rettifili e altrettante zone DRS. I piloti possono aprire il flap mobile sul rettilineo dei box, che porta a curva 1 (intitolata al campione australiano Alan Jones): questa staccata rappresenta il principale punto di sorpasso della pista. All’uscita della Brabham (curva 2) c’è la seconda zona DRS; può essere sfruttata per allungare o per provare un attacco.

Il layout dell’Albert Park Circuit di Melbourne (© F1)
Il settore centrale è caratterizzato da una serie di curve ad alta velocità. In questa porzione del circuito è fondamentale avere una vettura molto ben bilanciata per mantenere un certo ritmo senza perdere il controllo. Tra le curve 8 e 9 si estende un tratto curvilineo in cui è possibile azionare nuovamente il DRS.
Questo porta a un velocissimo cambio di direzione con cui si apre il terzo settore. La veloce chicane è seguita da un altro rettifilo, con cui si arriva a ben 4 zone DRS: nessun altro circuito ne conta così tante. Nelle ultime curve, è cruciale avere una buona trazione per avere il miglior slancio possibile sul rettilineo principale.
Le modifiche del 2022
Il tracciato, rimasto inutilizzato nel 2020 e nel 2021, è stato oggetto di importanti aggiornamenti prima dell’edizione del 2022. La principale modifica è stata la rimozione della chicane delle curve 9 e 10. Al suo posto è stata introdotta una veloce curva a destra.

Un confronto tra le due versioni del tracciato di Albert Park, pre e post 2022: in rosso le sezioni modificate (© F1)
Inoltre, è stata allargata la sede stradale delle curve 1, 3, 6, 13 e 15, mentre è stata alterata la campanatura delle curve 13 e 15 per consentire l’impiego di varie traiettorie. Questi cambiamenti hanno reso il circuito sensibilmente più veloce, abbassando il tempo sul giro di circa 5 secondi.
Charles Leclerc detiene il record sul giro in gara per quanto riguarda la versione più recente del tracciato. Il monegasco della Ferrari ha fermato il cronometro in 1’19”813 nell’edizione 2024 del GP d’Australia di F1.

Charles Leclerc in azione durante il GP d’Australia 2024 di F1 (© Scuderia Ferrari HP)
L’albo d’oro di Albert Park
L’Albert Park Circuit ha ospitato il GP d’Australia di F1 per la prima volta nel 1996, andando a sostituire il tracciato cittadino di Adelaide. L’edizione più recente, quella del 2024, ha visto trionfare l’allora ferrarista Carlos Sainz, oggi in forza alla Williams.
Michael Schumacher detiene il record di successi su suolo australiano in F1: 4. Tra i piloti ancora in attività, il più vicino al Kaiser è Lewis Hamilton, che ha però convertito in vittorie solo 2 delle 8 pole position conquistate in carriera a Melbourne.
Per quanto riguarda costruttori, McLaren e Ferrari sono appaiate in cima all’albo d’oro, con 11 vittorie a testa: entrambi i team avranno dunque l’opportunità di rompere la parità nel GP di quest’anno.
Inoltre il pilota papaya Oscar Piastri, fresco di rinnovo, farà del suo meglio per sfatare un tabù: nessun pilota australiano è mai andato a podio nel GP di casa. Ci andò vicino Daniel Ricciardo nel 2014: al suo esordio in Red Bull, l’australiano tagliò il traguardo in 2ª posizione, ma venne in seguito squalificato per irregolarità tecniche relative al flusso del carburante.