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F1: The Academy; una serie per dare consapevolezza

Una docuserie su Netflix che racconta la crescita del motorsport femminile e il progetto di Susie Wolff per portare una donna in Formula 1.

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Abbi Pulling, Doriane Pin e Bianca Bustamante
Abbi Pulling, Doriane Pin e Bianca Bustamante (© F1 Academy )

F1: The Academy è la nuova docuserie dedicata al campionato tutto al femminile organizzato da Liberty Media. L’obiettivo è chiaro: favorire la crescita del movimento femminile nel motorsport, promuovendo inclusione e consapevolezza in un ambiente storicamente maschile. I sette episodi, disponibili su Netflix, offrono uno sguardo profondo su una realtà che ha molto da raccontare.

Dopo Drive to Survive, un nuovo messaggio

Dopo il clamoroso successo di “Drive to Survive”, che ha rilanciato la Formula 1 nel panorama globale dal 2018 in poi, ci si potrebbe aspettare una narrazione simile. Ma F1: The Academy ha una missione differente. Susie Wolff, ideatrice del progetto e direttrice della serie, ha scelto di raccontare una storia diversa, dando voce a un movimento ancora ai margini del motorsport professionistico.

Lia Block e Aurelia Nobels durante le riprese di F1: The Academy

Lia Block e Aurelia Nobels durante le riprese di F1: The Academy (© F1 Academy)

La serie è prodotta da Hello Sunshine, casa di produzione fondata dall’attrice Reese Witherspoon, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne. Una collaborazione forte che rafforza la volontà di portare il cambiamento anche attraverso i media.

Il lavoro di Susie Wolff non nasce oggi: è il frutto di un impegno cominciato due anni fa, quando la ex pilota Williams ha deciso di investire nella creazione di una filiera femminile strutturata nel motorsport. Il messaggio è chiaro: le donne hanno un posto anche nelle corse.

Le protagoniste: volti, storie, sogni

La docuserie, uscita il 28 maggio 2025, racconta la stagione 2024 della F1 Academy, la prima con pieno supporto da parte dei team di F1. Tra le protagoniste spicca Lia Block, figlia del leggendario Ken Block: cresciuta nel mondo dell’off-road, ha deciso di mettersi alla prova con le monoposto, affrontando le sfide dell’adattamento a una realtà nuova. Al suo fianco troviamo Bianca Bustamante, impegnata in una doppia battaglia: da un lato, il peso della popolarità mediatica, dall’altro la necessità di dimostrare prestazioni concrete in pista.

Bianca Bustamante, ex pilota della McLaren Academy durante la serie F1: The Academy

Bianca Bustamante, ex pilota della McLaren Academy durante la serie F1: The Academy (© F1 Academy)

Maya Weug e Doriane Pin rappresentano invece due brand storici come Ferrari e Mercedes, simboli di un’integrazione femminile ai vertici delle corse. Commovente anche il racconto delle sorelle Amna e Hamda Al Qubaisi, provenienti dagli Emirati Arabi Uniti: se da un lato non devono affrontare problemi economici, dall’altro portano sulle spalle il peso di essere simboli di emancipazione in un contesto culturale ancora chiuso verso le donne.

La serie mostra anche le difficoltà economiche e personali affrontate da molte di loro. È il caso di Abbi Pulling, che ha lottato per trovare sponsor e motivazioni, riuscendo infine a diventare campionessa e garantirsi un sedile per il 2025. Il valore della determinazione, l’impegno quotidiano e il peso delle aspettative sono temi ricorrenti in ogni episodio.

Susie Wolff alla guida del cambiamento

Come sottolinea una frase significativa della serie: “Se non ce la fai qui, non andrai molto lontano”.
Un messaggio forte, ma realistico. La F1 Academy è una F4 femminile, e rappresenta il primo vero livello professionale. Reggere la pressione qui è fondamentale per ambire ai vertici.

Susie Wolff non vuole solo raccontare, ma guidare. Il suo obiettivo è portare una donna in Formula 1, e per farlo investe, costruisce e seleziona con visione. Il cammino è ancora lungo, ma ora il movimento femminile ha una nuova leader pronta a spingere forte, dall’interno, per cambiare davvero le cose.

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