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Formula E

Spaventoso incidente di Martì a San Paolo. Lo spagnolo, illeso: «Ho commesso un errore»

Pepe Martì è stato protagonista di uno spettacolare incidente nell’E-Prix di San Paolo. Illeso lo spagnolo: «Ho commesso un errore». È stato penalizzato severamente dalla FIA.

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L'incidente di Pepe Martì nell'E-Prix di San Paolo (© FIA Formula E)
L'incidente di Pepe Martì nell'E-Prix di San Paolo (© FIA Formula E)

L’incidente di Pepe Martí all’E-Prix di San Paolo ha caratterizzato la prima gara della Stagione 12 della Formula E. Un botto spaventoso, che ha costretto la Direzione Gara a esporre la bandiera rossa.

È stata però dimostrata ancora una volta la solidità delle vetture della GEN 3 e l’importanza dell’halo che, insieme al roll bar e alle cinture di sicurezza, hanno impedito che il ventenne spagnolo colpisse l’asfalto con la testa.

La dinamica: una reazione mancata sotto Full Course Yellow

Il ventenne spagnolo, al debutto in Formula E con Cupra Kiro, stava lottando per un piazzamento nella top-5. L’incidente si è verificato nel momento in cui la Direzione Gara ha attivato la Full Course Yellow, in seguito al crash di Mitch Evans.

Davanti a Martí, Antonio Félix da Costa su Jaguar e Nico Mueller su Porsche, hanno rallentato durante il countdown, Martí invece è arrivato troppo rapidamente sul punto di rallentamento, senza riuscire a reagire.

Il risultato è stato un impatto inevitabile, con la Cupra di Martì che è volata oltre la Porsche del tedesco e la Jaguar del portoghese. Il risultato è stata un’inevitabile bandiera rossa, che ha ridotto a una volata di un giro il finale dell’E-Prix.

Martí: «Sono più ferito mentalmente che fisicamente»

Dopo l’incidente, parlando con RacingNews365.com, Martí ha rassicurato tutti sulle sue condizioni. Dal punto di vista fisico, nessun problema. Psicologicamente, però, la delusione è pesante.

«Sì, sto bene. Sono ferito più mentalmente che fisicamente, a dire la verità. Voglio dire, stavamo puntando a un risultato davvero importante». Martí ha ricordato come il weekend fosse già complicato: «Ieri non abbiamo fatto le FP1, oggi ho rotto il braccio della sospensione al primo giro della giornata e stavamo puntando a una top 5».

«Abbiamo rimesso insieme tutto molto bene come squadra. Credo che ognuno abbia fatto davvero, davvero bene il proprio lavoro. A livello di strategia stavamo guardando a un risultato molto buono. E anche a livello di prestazione era davvero molto positivo».

Pur riconoscendo la delusione, Martí si è assunto la responsabilità dell’incidente: «Ovviamente ho commesso un errore, e la colpa è mia. Dovrò adattarmi, perché probabilmente questo non cambierà».

Pepe Martì (© FIA Formula E / Simon Galloway / LAT Images)

Pepe Martì (© FIA Formula E / Simon Galloway / LAT Images)

Il rapporto FIA: «Scenario peggiore possibile in termini di sicurezza»

Il documento dei Commissari FIA, basato sulle immagini e sulle testimonianze dei team, non lascia spazio a interpretazioni. La sanzione scelta è stata tra le più severe: partenza dal fondo della griglia nella prossima gara e quattro punti di penalità sulla superlicenza.

Il rapporto recita: «La vettura n.3 ha causato una collisione con le vetture n.13 e n.51 alla curva 6-7. Quando la Direzione Gara ha attivato la FCY, le vetture 13 e 51 hanno reagito correttamente riducendo la velocità durante il countdown e scegliendo linee diverse per evitare una collisione. La vettura n.3, tuttavia, è arrivata sul punto troppo velocemente e non è stata in grado di reagire in tempo per evitare l’impatto».

Una procedura che si può migliorare

C’è però un punto di miglioramento possibile. Il countdown fatto dalla direzione gara potrebbe essere più lungo. Non solamente un conteggio da tre secondi, ma da dieci, come viene fatto abitualmente nel Mondiale Endurance. A parte i danni delle vetture e i punti persi, si può però dire che tutto è finito per il meglio.

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