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KTM in crisi finanziaria: misure drastiche per rientrare nei costi

KTM ha deciso di adottare delle misure drastiche per risanare i conti. Per ora la partecipazione alla MotoGP non dovrebbe essere a rischio.

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La crisi KTM: misure drastiche, ma per ora la MotoGP è salva
La crisi KTM: misure drastiche, ma per ora la MotoGP è salva (© KTM)

La casa austriaca sta avendo problemi economici da diverso tempo. Col passare dei mesi, la situazione della non è migliorata, anzi, la luce in fondo al tunnel sembra essere ancora lontana. Per evitare guai peggiori, i vertici di KTM hanno deciso di optare per delle misure drastiche, che aiuteranno l’azienda ad abbattere i costi e a cominciare la risalita. Attualmente il progetto MotoGP non è a rischio.

Vendite in calo in diversi settori

Il noto marchio non sta più riuscendo a vendere quanto fatto negli anni precedenti. La crisi della KTM riguarda sia il mercato europeo che quello americano. Rispetto al 2022, il debito dell’azienda è cresciuto da 300 milioni a 1,5 miliardi di euro. Una situazione che, negli ultimi mesi, è andata continuamente in peggioramento, costringendo i vertici a prendere in mano la situazione.

ktm 450 smr 2025

ktm 450 smr 2025 (© KTM)

Questa fase non riguarda esclusivamente la vendita delle moto, ma anche quella delle biciclette, altro settore in cui le perdite sono cospicue. La situazione ha creato anche un grosso buco a livello di fatturato. Si stima che, nel primo semestre del 2024, la perdita sia stata intorno al 27%. Un altro dato drastico riguarda il calo del valore delle azioni: rispetto al febbraio del 2022, la diminuzione è stata del 90%.

Continui tagli, orari ridotti e stop produttivo di due mesi

La situazione ha costretto KTM a fare dei grossi tagli dal punto di vista del personale lavorativo. Centinaia di dipendenti sono già stati tagliati dall’azienda austriaca nel corso di questa annata e altrettanti sono a rischio. Pare che entro la fine del 2024 verranno lasciate a casa circa altre 300 persone. Non sarà questa l’unica mossa.

KTM chiuderà i battenti nei primi due mesi del 2025 e nel mentre continuerà a stipendiare i dipendenti ancora sotto contratto pagando loro 30 ore settimanali. Al loro rientro, previsto per marzo, ci sarà un’ulteriore novità. La fabbricazione non avverrà più su due turni, ma soltanto su uno, così da produrre meno materiale ed evitare eccessivi esuberi.

Proprio a causa degli avanzi di produzione, il valore dei materiali KTM si è ridotto, provocando un effetto a catena che ha cominciato a svuotare le casse dell’azienda. Adesso, secondo ciò che è emerso in questi giorni, KTM AG avrebbe bisogno di un finanziamento a tre cifre. La situazione pare sia piuttosto delicata.

KTM: misure drastiche, ma la MotoGP non è a rischio

L’unico settore che sembra non verrà ridimensionato è quello legato alla MotoGP. Anzi, le mosse di mercato effettuate da KTM durante il mercato hanno fatto intendere che si tenterà un vero e proprio all-in per provare ad avvicinarsi a Ducati. Gli arrivi di Vinales, Bastianini, Tech3 e la promozione di Acosta nel team ufficiale, fanno sì che la casa austriaca l’anno prossimo abbia a disposizione un ottimo pacchetto di piloti.

Pedro Acosta ha appena ricevuto grandi elogi da Lorenzo e Pedrosa

Pedro Acosta (© GasGas)

La promozione del marchio sarà rafforzata anche nelle altre 2 categorie. Sia in Moto2 che in Moto3, come già annunciato mesi fa, non ci saranno più i marchi GasGas e Husqvarna, ma solo quello KTM. Il taglio dei costi ha inoltre riguardato anche la Dakar, dove l’anno prossimo correranno solamente 3 piloti.

L’intento è chiaro: cercare di concentrare tutti i possibili guadagni solamente sulla casa madre per provare a ottimizzare i benefici della partecipazione ai mondiali. Il contratto con Dorna per la partecipazione in MotoGP è attualmente in vigore fino al 2026 compreso.

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