WEC
8 Ore Bahrain, vince #8 Toyota che conquista il costruttori. Titolo piloti alla #6 Porsche
WEC 8 Ore Bahrain 2024 Hypercar, vince la #8 Toyota davanti alla #51 Ferrari. Lotterer, Estre e Vanthoor vincono il titolo piloti con la #6 Porsche
WEC 8 Ore Bahrain 2024 Hypercar, la #8 Toyota di Sebastien Buemi, Brandon Hartley e Ryo Hirakawa vince e la casa giapponese conquista il titolo costruttori. Seconda la #51 Ferrari di Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado, terza la #5 Porsche.
Andrè Lotterer, Kevin Estre e Laurens Vanthoor vincono il campionato piloti nonostante l’undicesimo posto finale. Vanno peggio la #7 Toyota, ritirata, e la #50 Ferrari, vittima di un contatto con la #36 Alpine.
WEC 8 Ore Bahrain 2024 Hypercar, la cronaca
Alla partenza perdono terreno le protagoniste per il titolo piloti
La #7 Toyota, nonostante partisse dalla seconda piazza, perde terreno al via, scendendo fino alla sesta posizione. Anche la #6 Porsche finisce nelle retrovie dopo un contatto con la #50 Ferrari. Così, tutte le principali aspiranti al titolo subiscono un arretramento.
Eccellente avvio per Edoardo Mortara sulla #63 Lamborghini Iron Lynx, che guadagna otto posizioni raggiungendo l’ottavo posto.
A quindici minuti dall’inizio, la #82 Corvette di Koizumi tampona in frenata la #8 Toyota, leader della gara, facendola girare in testacoda alla curva 1.
A quattro minuti dalla fine della prima ora, la #50 Ferrari rientra ai box per rifornimento, cambio di due gomme e sostituzione del muso danneggiato nel precedente contatto con la #6 Porsche.
La seconda ora inizia con le soste ai box della #83 Ferrari AF Corse, della #63 Lamborghini Iron Lynx, della #6 Porsche e della #7 Toyota. Nel giro seguente si fermano anche la #51 Ferrari e la #8 Toyota.
In questa fase, la #12 Porsche Jota prende il comando, non avendo cambiato pneumatici a differenza della #51 Ferrari. Nel frattempo, la Lamborghini scivola all’undicesima posizione.
A 6 ore e 40′ dalla fine, Miguel Molina sulla #50 Ferrari insegue la #63 Lamborghini, ma dopo alcuni giri soffre un calo di potenza ad alti regimi, perdendo terreno e cedendo il dodicesimo posto alla #2 Cadillac guidata da Earl Bamber.
Nella seconda metà della seconda ora, la #50 Ferrari sprofonda in classifica, così come la Lamborghini, che viene superata da tutte le Hypercar alle sue spalle, scivolando al sedicesimo posto.
A dieci minuti dalla fine, la #8 Toyota si ferma per il pit stop, seguita dalla Lamborghini Iron Lynx e dalla #50 Ferrari. A 6 ore e 3′ dal termine, Giovinazzi riconquista la testa della corsa approfittando di un errore della #12 Porsche di Will Stevens.
#51 Ferrari tiene la testa, #7 Toyota recupera
La terza ora inizia con il pit stop della #51, dove James Calado sostituisce Giovinazzi al volante. La #5 Porsche supera la #12 Porsche Jota alla curva 1, mentre la #7 Toyota si porta virtualmente in seconda posizione, per poi perderla in poche curve, superata dalle due Porsche e dalla #8 Toyota.
Dopo quindici minuti, un ordine di squadra in casa Toyota permette alla #7 di superare la #8 per il quarto posto, che diventa terzo dopo due giri grazie al sorpasso di Kobayashi sulla #12 Porsche Jota. Tuttavia, la #7 Toyota viene nuovamente superata dalla #12 e, a 5 ore e 34′ dalla fine, accusa un problema di potenza, venendo sorpassata dalle BMW #20 e #15 e dalla #38 Porsche Jota.
La #7 Toyota riesce a recuperare, risalendo fino al quarto posto prima della fine della terza ora.
La #20 BMW Team WRT si ritira per un guasto al motore. La #7 Toyota risale fino al quarto posto, poi al secondo, superando le Porsche #12 di Nato e #5 di Christensen. Kobayashi si avvicina fino a due secondi dalla #51 Ferrari leader, stabilizzandosi poi a 2,5 secondi dalla prima 499P in pista.
Dopo una fase calma, la #7 Toyota riprende l’attacco arrivando a un secondo dalla Ferrari, mentre la #15 BMW di Dries Vanthoor sale in quarta posizione.
Al termine del suo stint, James Calado estende il suo vantaggio sulla #7 Toyota di Kobayashi. La #51 rientra ai box e Alessandro Pier Guidi prende il volante. Kobayashi si ferma un giro dopo, riuscendo nell’overcut sulla Ferrari e prendendo il comando.
Toyota tenta il tutto per tutto ma si ritira per un guasto
Dopo una decina di minuti, Pier Guidi supera Nyck de Vries, appena entrato, riconquistando la leadership. Viene chiamata una Full Course Yellow per rimuovere detriti di due LMGT3.
Alla #7 Toyota viene ordinato di evitare i cordoli; inizia così a perdere terreno su Pier Guidi, scivolando prima al quarto e poi al quinto posto.
All’inizio della sesta ora, inizia la serie di pit stop. Dopo dieci minuti, Pier Guidi sulla #51 si ferma, così come la #7 Toyota, che al ritorno in pista continua ad avere problemi, perdendo ulteriori posizioni.
A mezz’ora dalla fine, viene attivata una Virtual Safety Car per rimuovere la Ford Mustang LMGT3 numero 88 di Gianmarco Levorato, colpita da un principio d’incendio. Segue un periodo di Safety Car prima di riprendere la gara.
Durante la VSC, Dries Vanthoor si gira dopo il rientro in pista con la sua #15 BMW. Tutte le Hypercar effettuano il pit stop durante la neutralizzazione. A 2 ore e 24′ dalla fine, entra in pista la Safety Car.
A 2 ore e 10′ dal termine, la gara riprende con la #6 Porsche di Laurens Vanthoor che supera Ryo Hirakawa, per poi essere nuovamente sorpassato. Vanthoor insiste e riporta la sua #6 davanti alla #8 Toyota, che perde posizione anche contro la #50 Ferrari.
Nel frattempo, all’inizio del secondo giro, la #51 Ferrari di Giovinazzi supera la #12 Porsche Jota, riprendendo la testa della gara. A 2 ore e 4′ dalla fine, la #7 Toyota rientra ai box per il ritiro.
Contatto sulla #50 che dice addio ai sogni di gloria, la #8 Toyota va in testa
A 110 minuti dal termine della corsa, la #94 Peugeot si ferma in pista per un guasto tecnico, con la direzione gara che fa entrare la Virtual Safety Car. Si crea quindi una finestra per le soste, al termine della quale la Ferrari #51 è in testa davanti alla Porsche #6. Queste due hanno deciso di non andare ai box (per ora).
Terza la BMW #15 davanti alla Ferrari #50 e alla Porsche #5, mentre pagano il tempismo della Virtual la JOTA #12 e la Toyota #8 che si erano fermate prima e quindi perdono posizioni.
Dopo il periodo di Safety Car riprende la gara e poco dopo la #12 Porsche Jota accusa una foratura che la costringe ai box. Bagarre tra la #5 Porsche e la #50 Ferrari, con Nielsen che prima cede e poi riconquista la posizione a bordo della vettura del Cavallino. Campbell riesce però ad aver ragione del danese, riuscendo poi a sorpassare anche la #15 BMW Team WRT.
Si ferma una Lexus LMGT3, cosa che costringe la direzione gara a una nuova Full Course Yellow. Si ferma anche la #77 Ford Mustang superstite, con un altro principio d’incendio. Dopo quattro minuti di neutralizzazione si riprende.
A cinque minuti dal termine della penultima ora, un contatto della #50 Ferrari con la #36 Alpine danneggia la 499P che accusa anche una foratura, abbandonando i sogni di gloria.
La #6 Porsche viene sanzionata con un Drive Through, mentre la #8 Toyota ha raggiunto e superato la #5 Porsche, portandosi in testa alla gara e in vetta alla classifica costruttori, con la #51 che è scivolata fino alla quinta posizione. La Peugeot superstite, la #93, sale sul podio provvisorio con un sorpasso alla prima curva sulla #38 Porsche Jota di Jenson Button.
Testa a testa finale tra la #51 Ferrari e la #5 Porsche
Il vincitore del mondiale F1 2009 sembra in difficoltà e Antonio Giovinazzi, sulla #51, impiega più di un giro per sorpassarlo e conquistare la quarta posizione. Button, in difficoltà con le gomme, cede la posizione anche alla #15 BMW Team WRT e alla #35 Alpine. La #63 Lamborghini ha invece noie tecniche che la portano al ritiro.
Giro finale di grande agonismo tra #51 Ferrari e la #5 Porsche, con Giovinazzi che riesce a far sua la seconda posizione negli ultimi chilometri.