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Remy Gardner al posto di Alex Rins; perché non Rea o Locatelli?

L’australiano, figlio d’arte, è stato scelto da Yamaha per sostituire l’infortunato Rins. Quale è il motivo dietro a questa scelta?

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Remy Gardner sostituto di Alex Rins per il GP di Germania, davanti a Rea e Locatelli
Remy Gardner sostituto di Alex Rins per il GP di Germania, davanti a Rea e Locatelli ad Assen(© Yamaha Media Library)

L’infortunio di Alex Rins ha aperto le porte del Team Yamaha Monster MotoGP a Remy Gardner, che correrà al posto dello spagnolo il GP di Germania. La scelta fatta dalla Casa di Iwata ha una sua logica, ma forse verrebbe da chiedersi: perché non dare un’opportunità a Jonathan Rea o Andrea Locatelli del team ufficiale Yamaha in SBK?

Ritorno al motomondiale

Dopo il violento highside subito dal pilota #42 ad Assen, è partito il toto nomi per chi lo avrebbe rimpiazzato. Subito però, anche complice la vicinanza temporale dell’evento al Sachsenring, è stato ipotizzato fortemente il nome di Remy Gardner, attuale pilota per il team GYTR GRT Yamaha in SBK. Pochi giorni fa è stata ufficializzata la sostituzione.

Il pilota australiano torna così in MotoGP dopo 1 anno e mezzo di assenza, considerata la sua ultima apparizione nel GP di Valencia 2022. A quel tempo correva con la KTM nel team Tech3 e fece molta fatica ad abituarsi alla potenza e alla guida dei prototipi della classe regina. Dopo, l’opportunità in SBK con Yamaha e in queste due stagioni ha dimostrato una crescita costante fino all’abitudine di lottare per la top five.

Gardner quest’anno ha già raggiunto un podio ad Assen in Gara 2 e nelle ultime uscite è costantemente tra i primi dieci, ma molto spesso in lotta per le posizioni che contano. D’altronde l’australiano vanta un palmares con un mondiale Moto2, vinto nel 2021.

In quella stagione prevalse sul suo compagno di squadra Raul Fernandez. Lo spagnolo oggi corre in Aprilia nel team Trackhouse e salito in MotoGP insieme a Remy ha dimostrato più competitività.  Le cinque vittorie e i sette podi con la Kalex hanno regalato al giovane australiano un titolo che aveva un significato più profondo.

Il nome Gardner non è sconosciuto alla famiglia delle due ruote. Suo padre, Wayne, è stato campione del mondo con la Honda 500cc nel 1987. Una leggenda del motorsport e Remy è risucito a seguirne le orme, riportando un titolo in casa dopo 34 anni.

Remy Gardner al posto di Alex Rins, il più adatto alla categoria?

A discapito del fatto che un team come Yamaha sa perfettamente che scelte fare; la sostituzione di Gardner potrebbe suscitare dei dubbi. Al pilota australiano è stata data un’occasione in cui potrà di nuovo confrontarsi con le moto più veloci e performanti al mondo. In un circuito tutt’altro che semplice, ma dove lui ha già vinto. Ma perchè non provare a concedere la stessa possibilità a Jonathan Rea o Andrea Locatelli? Piloti del Team Pata Prometeon Yamaha in SBK.

Facendo un analisi veloce, mi viene in mente che Gardner fosse quello più pronto e preparato. Alla fine, al momento si tratterà di una singola apparizione, e l’australiano tra i piloti della casa si Iwata in SBK è quello che ha fatto più esperienza su una MotoGP, con una stagione completa sulle spalle.

É vero che si trattava di una KTM e quindi di una moto diversa dalla M1, però è quello che ha più confidenza con freni, elettronica, gomme e tutti i sistemi che equipaggiano una MotoGP. Avrà pochissimo tempo per riprendere l’abitudine e questo è un dettaglio che va tenuto di conto.

Il rischio di una sola volta

Troppo rischioso chiedere a Jhonny di salire su un prototipo che non conosce e a cui ci vorrebbe più tempo per abituarsi. Considerando anche che la sua stagione con la R1 non è iniziata benissimo. Il sei volte campione del mondo sta faticando molto a trovare il feeling e dopo la botta in Australia, non è il caso di rischiare che si faccia male per una singola apparizione, così da compromettere il resto della stagione in SBK.

Discorso diverso per Locatelli. Il bergamasco invece è partito meglio del compagno di squadra e sta dimostrando l’esperienza accumulata su una moto che già conosce. Il suo passato nel motomondiale però non è stato sempre facile. In Moto3 ha fatto dei podi, ma in Moto 2 con l’aumento della cilindrata e il peso, non ha mai raggiunto i risultati che sperava.

Quindi alla fine Gardner è risultato il pilota più adatto e con più conoscenza per salire sulla M1 di Rins. Sognando però sarebbe stato bello vedere il #65 sul cupolino della Yamaha e sarei stata curiosa di scoprire cosa avrebbe potuto combinare.

É anche vero che una rondine non fa primavera e si tratterà solo di un weekend in sella alla MotoGP, ma è sempre un’opportunità per rifarsi vedere nel giro della classe regina e chissà giocarsi un posto per il futuro. Remy è pur sempre un campione del mondo. Ha la velocità nel DNA, ma l’importante sarà raccogliere più dati possibili, per una Yamaha che al momento ha solo bisogno di tempo e chilometri.

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