MotoGP
Iannone: «15 secondi più veloce di Bautista». È così? Lo spagnolo dice no
Iannone a Sepang è tornato in MotoGP dopo cinque anni. Per lui la sua prestazione è stata migliore di quella di Bautista nel 2023. Ma lo spagnolo non ci sta
Iannone a Sepang è stata una delle attrazioni dell’ultima gara della MotoGP. Il GP Malesia 2024 ha segnato il ritorno di Andrea Iannone nel circus della MotoGP dopo un’assenza durata cinque anni. Il pilota di Vasto ha sostituito l’infortunato Fabio Di Giannantonio in sella alla Ducati del VR46 Racing Team, riaccendendo l’interesse di tifosi e addetti ai lavori.
Era un po’ una follia andare in Malesia senza test, come anticipato anche dallo stesso Iannone, ma il pilota attualmente in forza al Team Go Eleven SBK non ha sfigurato. Abbandonandosi anche in paragoni con il suo illustre collega Alvaro Bautista che lasciano un po’ il tempo che trovano. Colpa, probabilmente, della stanchezza post gara.
Iannone a Sepang certifica la fisicità di questa MotoGP
Nonostante la mancanza di test e l’inevitabile ruggine accumulata, Iannone ha mostrato sprazzi del suo talento, facendo segnare tempi interessanti in alcuni tratti del circuito di Sepang e rischiando di accedere alla Q2 nelle qualifiche del sabato. Come da lui raccontato dopo la sprint race del sabato, un errore in scalata, mentre stava armeggiando con l’abbassatore, gli ha fatto perdere quei due decimi che ha considerato determinanti.
Sia sabato che domenica, l’unico pilota a aver concluso la gara dietro “The Maniac” è stato il collaudatore Aprilia Lorenzo Savadori, ma non ci si aspettavano miracoli dall’abruzzese. «Ho dato il massimo a livello fisico, ma fare questi 19 giri è stato davvero faticoso», ha dichiarato Iannone al termine della gara, conclusa al 17° posto. «È stato bellissimo, un gran regalo».
Il pilota ha ammesso di aver sofferto dal punto di vista fisico, soprattutto nella gara lunga, ma si è detto comunque soddisfatto della sua prestazione. «L’obiettivo era finire la gara, non fare errori. Fa piacere sapere di avere ancora il potenziale, in certi punti ero anche molto veloce», ha dichiarato Iannone al termine della gara. «Ma la SBK è il mio campionato».
Sono lontani i tempi in cui un pilota Superbike, seppur fosse il neo-campione di categoria, poteva arrivare nei prototipi e vincere, come fece Troy Bayliss nel 2006 a Valencia. Le MotoGP non sono solo più veloci, hanno una frenata più forte e un’aerodinamica che chiede di più al fisico dei piloti.
Avranno tanta elettronica, più di quella presente quasi vent’anni fa. Ma non è che appena si arriva si va forte. Contrariamente a quanto si sente dire al bar, non è che questi bolidi possan guidarli poi tutti. Il rischio di essere portati a spasso da questi mostri di potenza è elevatissimo.
Iannone contro Bautista. Chi è stato il migliore?
Nel post gara Iannone si è anche abbandonato a una dichiarazione che, conti alla mano, non è del tutto esatta. «Ho fatto 15 secondi meglio di Bautista dell’anno scorso a parità di moto. Anzi, no. Questa è la GP23 di inizio anno, lui aveva la GP23 factory», ha dichiarato ai cronisti l’abruzzese. Che ha aggiunto: «E aveva anche fatto quattro o cinque giornate di test, io niente. Ho finito la gara a Jerez, ho fatto la valigia e sono venuto qua. Il mio metro di paragone deve essere quello».
Alvaro Bautista, in un post sul suo profilo ufficiale x.com (che ora sembra essere stato cancellato, ndr), ha smentito quanto detto da Iannone. «Madre mia… Per fortuna ci sono i tempi. Veramente è stato due minuti più veloce di me, ma con un giro in meno. Se al mio tempo togli un giro, per farne 19 come ha fatto lui, sono 3 secondi più veloce io… E ero infortunato».
Effettivamente i numeri vanno in favore del pilota spagnolo. Avendo un ammontare di giri diverso, 20 nel 2023 e 19 nel 2024 a causa dell’incidente alla seconda curva che ha causato la bandiera rossa, l’unico dato assoluto è la media oraria della gara. 162,5 kmh per Iannone, 162,7 per Bautista. Al netto dei test prima della gara malese e dell’infortunio del due volte campione SBK che ne ha limitato fortemente le prestazioni.
È comunque una questione di lana caprina. Le condizioni di preparazione dei due non sono equivalenti, pertanto è impossibile determinare chi dei due abbia fatto meglio. Di certo si è visto nuovamente che andare forti su queste MotoGP, anche sulla migliore (o quasi) del lotto, non è un gioco da ragazzi. Iannone avrà un’altra occasione nell’ultimo round del mondiale? Ancora non è dato sapere, lo scopriremo nelle prossime ore.