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Le difficoltà di Honda verso il 2025: le contraddizioni dei test di Barcellona

Il 2024 è stato difficile. Poca performance e nessuna soddisfazione. Guardando al futuro, termineranno le difficoltà di Honda nel 2025?

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Luca Marini sulla griglia del SolidarityGP a Barcellona
Luca Marini sulla griglia del SolidarityGP a Barcellona (© Honda MotoGP)

Dopo i test MotoGP di Barcellona, la situazione non sembra delle più rosee in casa HRC. Le difficoltà di Honda verso il 2025 non sembrano acquietarsi e dopo un 2024 ai margini delle classifiche regna l’incertezza e la confusione nel box della Casa di Tokyo. I due piloti hanno feeling opposti dopo la giornata di prove in Catalogna e il Team Manager prova a mitigare, in attesa delle novità tecniche e non, che arriveranno nel prossimo febbraio.

Sensazioni opposte

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora la prossima stagione in casa Honda potrebbe non rappresentare il punto di svolta di cui hanno bisogno. Dopo il primo assaggio del 2025 a Barcellona le idee tra i due box ufficiali non sembrano seguire la stessa corrente. Mir ai microfoni dei giornalisti è apparso furioso perché a dir suo la casa giapponese non aveva portato soluzioni rilevanti da provare.

«La realtà è che non avevo molte cose da testare, avevo già provato tutto prima, questo è quello che è successo oggi. Ci si aspetta di più da un test importante come questo, quello di fine stagione. Non c’è molto altro da dire». Questo ha tuonato lo spagnolo.

Da contraltare le dichiarazioni del suo compagno di box, Luca Marini. Il #10 si è detto invece soddisfatto degli sforzi del marchio nipponico e che ha potuto provare una moto completamente nuova. «Anche io pensavo di non avere niente, invece avevo tantissime cose da provare, una moto completamente nuova».

Allora qualcosa non torna. Honda ha portato delle grosse novità per il primo test in vista del 2025 o no? A mitigare la situazione ci ha pensato Alberto Puig, Team Manager HRC. «Avevamo tre cose importanti da provare che abbiamo testato durante l’anno, ma non abbiamo un prototipo vero e proprio».

Di fatto la squadra di Tokyo durante la stagione ha potuto approfittare di molte sessione di test (occasione dovuta alle concessioni, ndr). Più volte hanno provato elementi nuovi e anche Joan Mir, pilota di riferimento del progetto, in alcune occasioni si è detto soddisfatto di quanto prodotto. É chiaro che dopo un 2024 sempre nelle retrovie a lottare con le problematiche della moto, il maiorchino si potesse aspettare novità radicali per questo primo test.

Priorità e chiarezza

Puig, ci ha tenuto però a precisare che la Casa sta seguendo una direzione specifica per risolvere alcune grosse problematiche. «Stiamo lavorando su diversi aspetti della moto, la stabilità, la frenata, le vibrazioni. Non è facile risolvere queste ultime. Non si tratta del tipico chattering, ma di qualcosa di più grande. Condizionano molto il pilota. È quello che ci preoccupa di più» ha raccontato a DAZN.

Il catalano ha anche spiegato perché non si sono presentati a Barcellona con un vero e proprio prototipo nuovo. «Il prototipo 2025 si costruisce quando si ha qualcosa che va bene. Poiché abbiamo fatto molti test durante l’anno, non aveva senso portare qui il prototipo. Durante l’anno abbiamo testato molte cose e non aveva senso portare qui una moto ‘nera’, quando abbiamo avuto una moto ‘nera’ per la maggior parte dell’anno».

Joan Mir nel box durante il test post Solidarity GP a Barcellona

Joan Mir nel box durante il test post Solidarity GP a Barcellona (© Honda MotoGP)

Le difficoltà di Honda verso il 2025; a Jerez più risposte?

Questa settimana Honda svolgerà un test privato a Jerez de la Frontera dove i piloti potranno continuare lo sviluppo in vista poi di febbraio, quando a Sepang verosimilmente arriveranno novità. Mir ha provato a mostrarsi speranzoso verso la sessione che svolgeranno privatamente, anche perché al contrario un altro test senza novità potrebbe essere molto frustrante.

«È vero che la prossima settimana andremo a Jerez per provare, e penso che arriveranno altre cose, da quello che mi è stato detto. O meglio, arriveranno, perché il test di oggi non è stato affatto produttivo. Non abbiamo ottenuto nulla di positivo, né miglioramenti evidenti per il pacchetto complessivo della moto. Spero che ci sorprendano».

Guardando più lontano invece Marini sfoggia positività e predica calma. «Quella che ho provato oggi sarà una delle due moto che avremo a Sepang e penso che ripartiremo con questa base qui. Poi se avranno la forza di farne un’altra, magari. Ben venga, ma di questo non ne ho ancora parlato, perché abbiamo delle altre priorità. Per me la direzione era chiarissima da metà stagione, è solo che ci vuole del tempo e le persone giuste, che secondo me adesso sono arrivate, per seguirla».

Tra attese e nuovi arrivi

E sono proprio le persone che sta aspettando Honda. Molti ingegneri sono già a lavoro, ma colui che prenderà a capo il progetto non ancora. Romano Albesiano, proveniente da Aprilia, sta aspettando di liberarsi dal contratto con la Casa di Noale e molto probabilmente a gennaio potrà mettere mano alla RC213V.

Chi invece ha già vestito i nuovi colori è Aleix Espargarò. L’ex pilota Aprilia ha potuto provare la Honda nei test di Barcellona. Il lavoro da fare è tanto, ma lo spagnolo è entusiasta della nuova avventura per riportare ai vertici della MotoGP la Casa giapponese. Il primo grande problema notato dal #41 è la mancanza di grip al posteriore, commentando che con questo deficit è difficile far arrivare i tempi.

Dopo le sessioni di queste settimane il lavoro si sposterà in Giappone e sarà lì che i tecnici dovranno metabolizzare le informazioni dei piloti e trarre delle soluzioni per uscire da un buio che rischia di diventare profondo.

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