Dakar
Daniel Sanders, una Dakar tra mele e miele
L’australiano, cresciuto nella fattoria di famiglia, è riuscito ad andare oltre alle sfortune che lo hanno ostacolato fin qui. Alla Dakar ha conquistato la vittoria che tanto bramava. Ma chi è Daniel Sanders?
Daniel Sanders è riuscito a imporsi nella Dakar, dopo anni in cui da protagonista ci era andato vicino, ma diverse sfortune lo avevano rallentato. L’australiano ha dominato la 47esima edizione del rally più duro al mondo sin dal prologo, per poi proseguire senza mai sbagliare. Proprio questo atteggiamento lo ha incoronato vincitore della Dakar 2025.
“Chucky”, un pazzo sfortunato
Il pilota KTM è cresciuto nelle campagne di Melbourne in uno di quei ranch delle zone selvagge del “down under“, in cui la sua famiglia si dedica alla coltivazione delle mele e alla produzione di miele.
É quindi in un contesto molto particolare che Daniel si è avvicinato ai motori e si è innamorato delle due ruote. Il suo primo approccio al mondo delle corse è avvenuto con l’enduro, una delle discipline più difficili tra quelle motociclistiche. Ma è proprio lì che la casa di Mattighofen lo ha scoperto attraverso Husqvarna.
Prima di arrivare ai rally raid ha coltivato esperienza nelle più ardue competizioni di hard enduro, distinguendosi anche per il suo talento, la sua velocità e la sua “follia”, che spesso lo ha reso incostante.
Il primo approccio alla Dakar è avvenuto nel 2021 insieme a KTM. Da rookie ha ottenuto un ottimo quarto posto finale, non riuscendo però a vincere nessuna tappa. Si è poi rifatto l’anno successivo vincendo tre di sei tappe, prima che un brutto incidente lo costringesse al ritiro.
Dopo una caduta a causa di un marciapiede Sanders si era procurato una frattura al polso che lo ha tenuto impegnato molti mesi con la riabilitazione. Nei due anni successivi è partito per la Dakar con l’ambizione di conquistare quella prima posizione tanti desiderata. Purtroppo altri infortuni ne hanno compromesso la preparazione alle successive edizioni.
Nel 2023 e 2024 ha preso parte alla competizione con la voglia di stupire, ma Daniel non è mai riuscito a concretizzare il suo più grande desiderio. Almeno fino a quest’anno.
Cambiare per dominare
Sanders non ha avuto rivali. Ha dominato la Dakar dall’inizio. In testa dal prologo fino alla dodicesima tappa, nessuno è riuscito a contrastarlo. L’australiano ha vinto cinque tappe totali, che unite alla strategia gli hanno permesso di trionfare.
Un sogno divenuto realtà e dopo molte sfortune che ne hanno ostacolato il percorso verso la gloria. Il suo soprannome “Chucky” deriva da una terminologia inglese che si riferisce proprio ad un personaggio sfortunato.
C’è però un altro motivo, per chi lo conosce bene, per il quale Sanders è riuscito a vincere la Dakar; la costanza. In passato molto spesso è capitato che avesse buttato un buon risultato per eccesso di foga. Stavolta no. Il suo cambiamento è stato palese agli occhi della sua squadra e il riuscire a controllare la sua voglia di strafare è stato determinate ai fini della vittoria.
Una svolta necessaria per crescere e maturare, ma anche per combattere quelle sfortune che lo hanno afflitto fino ad oggi. Daniel ha finalmente coronato il suo sogno, ma non allontanandosi dalle sue radici. Infatti nei frigo dei camion KTM non può mancare un vasetto del suo miele, la sua seconda passione dopo le moto.
Quando riesce Sanders torna in Australia per dedicarsi all’azienda di famiglia. Le mele e le api; due fattori che riescono a tenerlo radicato alla sua famiglia e alle sue origini, per staccare dalle competizioni e dalla fatica della stagione.