Seguici su

Formula 1

Addio a Eddie Jordan, fu il primo a credere in Michael Schumacher

È venuto a mancare Eddie Jordan, celebre proprietario della Jordan Gran Prix. Presente in F1 dal ’91 al 2005, continuò a seguire il circus come opinionista

Pubblicato

il

Eddie Jordan (© F1)
Eddie Jordan (© F1)

Eddie Jordan, il leggendario fondatore e proprietario del team Jordan Grand Prix, si è spento all’età di 76 anni a Città del Capo, in Sudafrica, dopo aver combattuto contro una forma aggressiva di cancro alla prostata. La notizia della sua scomparsa ha scosso il mondo della Formula 1, dove Jordan è stato una figura chiave non solo come imprenditore e team principal, ma anche come talent scout, imprenditore e successivamente commentatore televisivo.

È stato un personaggio pittoresco, che con la sua Jordan ha movimentato il clima nel circus tra gli anni ’90 e 2000, arrivando a giocarsi il titolo iridato in meno di dieci stagioni.

Gli esordi nel motorsport

Nato a Dublino nel 1948, Eddie Jordan iniziò la sua carriera nel motorsport come pilota. Dopo aver vinto il campionato irlandese di karting nel 1971, passò alle monoposto partecipando a competizioni come la Formula Ford, la Formula 3 e la Formula 2. Il suo talento e la sua passione per il motorsport lo portarono persino a gareggiare nella leggendaria 24 Ore di Le Mans nel 1981.

Tuttavia, ben presto si rese conto che il suo futuro non sarebbe stato dietro al volante, ma piuttosto nella gestione e nello sviluppo di una squadra corse. Con la sua innata capacità di leadership e il suo spirito imprenditoriale, fondò la Eddie Jordan Racing, un team di successo nelle categorie propedeutiche alla Formula 1.

La nascita della Jordan Grand Prix

Nel 1991, grazie a un progetto ambizioso e a una visione chiara, Jordan portò il suo team in Formula 1, dando vita alla Jordan Grand Prix. Fin dal suo esordio, la scuderia si fece notare per il suo approccio audace e per la capacità di valorizzare giovani talenti.

Uno dei momenti più iconici della squadra fu l’esordio in F1 di Michael Schumacher, che debuttò con Jordan al Gran Premio del Belgio 1991. Nonostante la sua prima gara sia durata solo poche curve a causa di un guasto meccanico, il talento del giovane tedesco impressionò immediatamente il paddock, tanto che la Benetton lo strappò alla squadra di Jordan subito dopo.

Nel corso degli anni, il team divenne un trampolino di lancio o approdo per molti piloti di successo, tra cui Rubens Barrichello, Martin Brundle, Damon Hill, Jean Alesi, Ralf Schumacher e Heinz-Harald Frentzen.

Eddie Jordan con Michael Schumacher (© F1)

Eddie Jordan con Michael Schumacher (© F1)

Le vittorie e i momenti memorabili

Il primo grande trionfo arrivò nel Gran Premio del Belgio del 1998, una gara caotica caratterizzata dalla pioggia e da incidenti spettacolari. In un risultato storico, Damon Hill portò alla vittoria la Jordan, seguito dal compagno di squadra Ralf Schumacher, regalando alla scuderia una memorabile doppietta.

Nel 1999, il team e Heinz-Harald Frentzen furono persino in lotta per il titolo mondiale contro colossi come Ferrari e McLaren, ottenendo due vittorie e concludendo la stagione al terzo posto nel campionato costruttori, il miglior risultato della storia della squadra.

L’ultimo successo arrivò nel Gran Premio del Brasile del 2003, quando Giancarlo Fisichella vinse una gara caotica sotto la pioggia. Quella fu l’ultima vittoria della Jordan Grand Prix, prima che Eddie Jordan decidesse di vendere la squadra nel 2005. Quella squadra che è poi, dopo vari cambi di nome, l’attuale Aston Martin.

Eddie Jordan e Giancarlo Fisichella celebrarono la vittoria del GP del Brasile 2003 a Imola (© F1)

Eddie Jordan e Giancarlo Fisichella celebrarono la vittoria del GP del Brasile 2003 a Imola (© F1)

Il dopo Formula 1: opinionista e imprenditore

Dopo aver lasciato la Formula 1 come team principal, Jordan non si allontanò dal mondo delle corse. Nel 2009, entrò a far parte della squadra di commentatori della BBC, diventando rapidamente una delle voci più seguite della categoria grazie al suo stile schietto e diretto. Fu lui, ad esempio, a svelare in anteprima il clamoroso passaggio di Lewis Hamilton alla Mercedes nel 2012, una mossa che avrebbe cambiato la storia della Formula 1.

In seguito, lavorò anche per Channel 4, apparve nel programma televisivo Top Gear, conducendo il podcast Formula For Success con David Coulthard.

Negli ultimi anni, oltre alla sua carriera mediatica, Jordan continuò a essere coinvolto nel mondo della Formula 1, diventando manager di Adrian Newey, la mente dietro ai successi della Red Bull. È stato proprio lui a facilitare il passaggio dell’ingegnere britannico alla Aston Martin, un’operazione che potrebbe avere un impatto significativo nel futuro della F1.

Il ricordo di Domenicali

La notizia della sua scomparsa ha scosso l’intero mondo della Formula 1. Stefano Domenicali, presidente e CEO della categoria, ha dichiarato: «Siamo profondamente rattristati dalla perdita di Eddie Jordan. Con la sua inesauribile energia, sapeva sempre come far sorridere le persone, rimanendo genuino e brillante in ogni momento. Eddie è stato un protagonista di un’era della F1 e ci mancherà profondamente. In questo momento di dolore, i miei pensieri e quelli dell’intera Formula 1 sono con la sua famiglia e i suoi cari».

Anche numerosi piloti ed ex colleghi hanno voluto omaggiare Jordan, ricordandolo come un visionario e una persona dal carattere forte, capace di lasciare un segno indelebile nella storia della Formula 1.

Il suo contributo allo sport sarà ricordato per sempre, non solo per i successi ottenuti in pista, ma anche per la sua capacità di scoprire e valorizzare giovani talenti. Eddie Jordan è stato più di un team principal: è stato un pioniere, un innovatore e una grande figura carismatica che ha reso il mondo della Formula 1 degli anni ’90 un posto ancora più memorabile.

L’intervista di Eddie Jordan a Stefano Domenicali dopo il GP di Germania 2010 (source: Youtube)

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *