Formula 1
Baku City Circuit, quando Monza incontra Montecarlo
Tra rettilinei infiniti e curve strettissime, il tracciato di Baku è uno dei più spettacolari e imprevedibili del Mondiale

Il Baku City Circuit, situato nella capitale azera, è uno dei tracciati cittadini più particolari del calendario di F1. Disegnato da Hermann Tilke e inaugurato nel 2016, unisce rettilinei velocissimi a sezioni estremamente tecniche all’interno del centro storico, rendendolo un banco di prova completo per piloti e monoposto.
F1, le caratteristiche del Baku City Circuit
Con una lunghezza di 6.003 km e 20 curve, è il secondo circuito più lungo del mondiale dopo Spa-Francorchamps. Il tracciato è noto per il contrasto fra i lunghi allunghi, dove le vetture raggiungono velocità di punta superiori ai 350 km/h, e i tratti strettissimi attorno alle mura antiche di Baku, con una carreggiata minima di appena 7,6 metri. Questa alternanza genera gare imprevedibili, spesso condizionate da incidenti, Safety Car e ribaltoni strategici.
Il compromesso a livello di setup è cruciale. Serve carico aerodinamico medio-alto per la parte tortuosa, ma la bassa resistenza all’avanzamento è fondamentale per il lunghissimo rettilineo. I freni sono particolarmente sollecitati, con violente staccate in curva 1, 3 e 15.
Il layout del circuito di Baku

Il layout del circuito (© F1)
Primo settore
Sul lungo rettilineo principale le monoposto, a DRS aperto, toccano i 350 km/h: è questo il principale punto di sorpasso. I piloti sono dunque chiamati a una brusca frenata al suo termine: alla prima staccata premono per oltre due secondi il pedale del freno e rallentano fino ai 109 km/h per una curva a sinistra da 90°. Segue un breve allungo, poi un’altra svolta a sinistra che immette su un altro tratto rettilineo.

L’arrivo delle monoposto in Curva 1 (© F1)
Questo non è lungo quanto il primo, ma è una zona DRS e si superano i 320 km/h. Anche qui si vedono spesso sorpassi, ma bisogna fare attenzione a curva 3. È un’altra brusca svolta a sinistra che richiede un’importante decelerazione. I muri sono vicini, e soprattutto se si è all’esterno, il rischio di finirci contro è concreto. Segue una curva a destra, poi un breve allungo che immette nel secondo settore.
Secondo settore
Mentre il T1 esalta la velocità di punta e l’efficienza aerodinamica delle vetture sui rettilinei, il settore centrale è estremamente tecnico. È anche la sezione più spettacolare del circuito: le monoposto attraversano il cuore della città storica di Baku.
Le curve 5 e 6 sono un sinistra-destra molto lento e angusto. È importante non salire troppo aggressivamente sui cordoli, che sono piuttosto alti e possono far perdere il controllo della monoposto. Segue un breve allungo, poi un’altra curva a destra molto stretta.
Le curve dalla 8 alla 11 compongono il famigerato tratto del Castello, il più iconico del circuito: strettissimo, in salita, con curve a gomito ravvicinate. Qui i piloti hanno margini di errore nulli. Un millimetro fuori traiettoria significa toccare le barriere: lo sa bene Charles Leclerc, protagonista di un incidente che lo mise fuori dalle Qualifiche del GP del 2019.

Il tratto del Castello (© Red Bull Content Pool)
La svolta a sinistra di curva 12 immette in una sezione nuovamente più aperta. Le curve 13 e 14 si fanno in pieno; si arriva poi con grande velocità alla staccata di curva 15, una delle più impegnative per l’impianto frenante. Si frena in discesa prima di svoltare a sinistra; per uscire con più velocità possibile si passa a pochi centimetri dal muro: il margine d’errore è anche qui sottilissimo.
Terzo settore
Segue un’altra staccata insidiosa: si frena nuovamente in discesa per la svolta a sinistra di curva 16. Il cordolo in uscita è alto; passandoci sopra il fondo della monoposto tocca molto e la rallenta significativamente. È importante uscire con un buon abbrivio per affrontare al meglio l’ultimo tratto.
Le curve finali sono velocissime: una monoposto ben bilanciata e con un basso carico di carburante le può affrontare a gas spalancato. Dopo il destra-sinistra-destra delle curve 17-18-19 si ritorna sul rettilineo più lungo del Mondiale, che misura ben 2,2 km. In questa sezione le vetture procedono a pieno gas per circa 20”.

L’ultima curva e il lungo rettilineo di Baku (© Red Bull Content Pool)