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Formula 1

F1, Ben Sulayem guarda al 2030: V8 più leggeri, e-fuel e componenti comuni per abbattere i costi

Il presidente FIA rilancia un piano per una Formula 1 più accessibile e sostenibile, con motori V8 ibridi e semplificati

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ben sulayem v8 f1
Il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem (© FIA)

Con il regolamento 2026 alle porte e le nuove power unit ibride pronte a debuttare nella prossima stagione, si potrebbe pensare che il futuro della F1 sia già tracciato. Per il presidente della FIA invece è il momento giusto per iniziare a ripensarlo. In un’intervista esclusiva rilasciata a The Race, Mohammed Ben Sulayem ha delineato la sua visione per la prossima era della F1, che comprende anche un ritorno ai motori V8.

Il futuro della F1 secondo Ben Sulayem: motori V8 e auto più leggere

Secondo Ben Sulayem, l’attuale generazione di motori turbo-ibridi ha fatto il suo tempo. Introdotta nel 2014, l’era delle power unit V6 con MGU-H e MGU-K è stata tecnologicamente impressionante, ma anche estremamente costosa e complessa. E, come sottolinea il presidente, nemmeno la rimozione dell’MGU-H prevista per il 2026 sarà sufficiente.

«È un motore così complicato quello con l’MGU-H. Ha fatto il suo tempo, ma ha davvero soddisfatto le aspettative? Tra tre anni spero che sarà un motore del passato, visto che saranno passati 15 anni dalla sua introduzione», ha commentato il numero uno della Federazione.

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Le power unit ibride sono state introdotte in F1 nel 2014 (© F1)

«E va bene, abbiamo rimosso l’MGU-H (per il 2026, ndr), ci abbiamo messo un sistema ibrido, poi abbiamo cambiato il rapporto di compressione, il carburante e la pressione di sovralimentazione. Abbiamo però bisogno di un motore completamente nuovo, molto più leggero», ha aggiunto.

Il progetto al vaglio della FIA prevede motori V8 con una quota di potenza elettrica limitata al 10%, rispetto al bilanciamento 50/50 previsto dal 2026. Una scelta che permetterebbe di ridurre drasticamente la dimensione e il peso delle batterie e di adottare sistemi di recupero dell’energia più semplici. Secondo stime FIA, una power unit V8 ibrida secondo questo schema potrebbe pesare circa 80 kg in meno rispetto a quelle in arrivo il prossimo anno.

Il piano della FIA per ridurre i costi

Al cuore della proposta c’è un piano di standardizzazione tecnica: cambio fornito da un singolo costruttore, un unico carburante sintetico e un unico sistema ibrido. Una strategia che, secondo Ben Sulayem, potrebbe ridurre i costi delle power unit fino al 75%, portandoli ben al di sotto del livello attuale di 1,8–2,1 milioni di dollari.

«Immaginate motori che costano un quarto di quelli attuali e sono anche un quarto meno complessi. Questo è il nostro obiettivo: efficienza e accessibilità», ha ribadito Ben Sulayem.

«Questa è la strada da seguire: un fornitore unico per il cambio. Un fornitore unico per il carburante, che è una delle cose principali. E un fornitore unico per l’elettrico ibrido. Ma tutto questo potrà funzionare solo con il supporto della FOM e delle squadre. Quindi lanciamo loro la proposta e vediamo se la accetteranno. Devono accettarla, perché è buon senso», ha dichiarato l’emiratino.

Tuttavia, l’adozione di componenti comuni si scontra con gli interessi commerciali di molte squadre. Basti pensare ai contratti multimilionari con partner come Shell per Ferrari o Petronas per Mercedes, che non vedrebbero di buon occhio l’abbandono dello sviluppo esclusivo di carburanti e lubrificanti.

Il ritorno al V8 è un compromesso tra tradizione e sostenibilità

Negli scorsi mesi era stato paventato un ritorno ai motori V10, soluzione immediatamente bocciata dai motoristi del paddock. L’ipotesi dei V8 è un buon compromesso, dato che si tratta di una configurazione familiare a marchi come Ferrari, Mercedes, Audi e General Motors.

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Il motore V8 di una Ferrari 458 Speciale (© Ferrari)

La transizione potrebbe concretizzarsi già nel 2029 o nel 2030, ma sarà necessario il benestare della maggioranza dei costruttori di power unit. In ogni caso, dal 2031 in poi la federazione avrà il potere di imporre nuove regole: «Non è una sfida, ma la volontà di fare la cosa giusta. Se le Case non saranno d’accordo, almeno potremo dire di averci provato. Ma tra qualche anno, il regolamento tornerà comunque in mano alla FIA», ha spiegato il Presidente.

Quale sarà il futuro della F1? Il dibattito è appena iniziato, ma Ben Sulayem ha già lanciato la sua visione. La parola ora passa ai costruttori.

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