Formula 1GP Singapore
Ferrari, notte fonda a Singapore. La SF-25 ha svelato tutti i suoi limiti. E quelli di Vasseur
La crisi Ferrari esplode a Singapore: la SF-25 soffre tra freni surriscaldati e inefficienza aerodinamica. Fred Vasseur ammette i problemi della SF-25, senza però prendersi la responsabilità della disfatta. È sempre una questione di potenziale. Anche del suo?

La Scuderia Ferrari è nel pieno di una crisi che ha trovato conferma al GP di Singapore. Dopo 18 gare, la stagione di F1 2025 non ha ancora regalato una vittoria in una gara lunga, e Lewis Hamilton non è mai salito sul podio. Un bilancio amaro per un team partito con ambizioni da titolo, sbandierate durante l’evento Unicredit di Milano.
La crisi Ferrari a Singapore secondo Vasseur
I problemi della Ferrari sembrano essere sempre diversi ma sempre uguali. Il concetto del «non abbiamo sfruttato l’intero potenziale» sembra essere un mantra ormai ricorrente nel box di Maranello.
Intervistato da Sky Sport F1, Fred Vasseur ha indicato nella qualifica il motivo originario della crisi Ferrari a Singapore: «Avevamo un certo potenziale nella monoposto. Lo abbiamo mostrato nel primo turno di libere e in Q1. Poi non siamo riusciti a mettere tutto insieme nel Q3. Non abbiamo sfruttato l’evoluzione della pista e oggi eravamo troppo indietro. Siamo stati costretti a inseguire e questo è stato il problema principale».
Le parole di Vasseur dopo il GP di Singapore (© YouTube – Sky Sport F1)
Singapore e le difficoltà tecniche della SF-25
La crisi Ferrari emersa a Singapore è il riflesso di problemi tecnici noti. Dopo l’annoso tema dell’altezza da terra, il nuovo tallone d’Achille della SF-25 riguarda il raffreddamento dei freni. «Siamo partiti troppo indietro, eravamo in mezzo al gruppo e abbiamo faticato tanto per il raffreddamento. Non dal primo giro, ma dal terzo fino all’ultimo», ha ammesso Vasseur. Un limite strutturale che penalizza il ritmo di gara e costringe i piloti a gestire costantemente le temperature.
«Quando abbiamo spinto un po’ di più con Hamilton il passo era buono. Anzi, più che buono. Ma il problema è che siamo riusciti a spingere solo per l’1% della gara. Così non si ottengono risultati».
La crisi Ferrari a Singapore ha ribadito che la SF-25 è un progetto difficile
La Ferrari SF-25 non può modificare le prese dei freni da un circuito all’altro, e questo la rende vulnerabile su piste come Singapore, dove il calore ambientale e le basse velocità accentuano i problemi di temperatura. Il risultato è una vettura difficile da ottimizzare e da far rendere al massimo.
La SF-25 soffre di un deficit di efficienza aerodinamica, che si prova a compensare con compromessi sempre più spinti. Restringendo le prese d’aria dei freni, l’efficienza cresce, ma i freni surriscaldano. Da qui la frequente richiesta di lift and coast per non danneggiare l’impianto Brembo.

Hamilton e Leclerc in pista a Singapore (© Ferrari)
Ferrari, potenziale inespresso e direzione incerta
Il potenziale della Ferrari SF-25 resta inespresso. Vasseur non ha ancora ammesso apertamente che questa vettura, cambiata per il 99% rispetto alla SF-24, potrebbe avere errori concettuali di base. Una sincerità come quella mostrata da Andrea Stella in McLaren quando le cose andavano male, sarebbe forse utile anche a Maranello.
Che Fred Vasseur abbia bisogno di tempo è indubbio. Che riesca a rendere vincente la Ferrari è un altro discorso. Anche lui sembra non essere in grado di esprimere il suo potenziale.
Non c’è una Benetton vincente di turno da saccheggiare come fece Jean Todt, che portò in Ferrari Michael Schumacher, Ross Brawn e Rory Byrne. Oggi, la direzione tecnica e manageriale appare incerta, e l’unica speranza sembra essere la nuova rivoluzione regolamentare del 2026. Augurandosi che non si trasformi in un nuovo flop.