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Domenicali apre alla griglia invertita nelle Sprint di F1 ed esclude un ritorno ai weekend tradizionali

Ancora più Sprint e innovazioni nel format: il CEO della F1 guarda al futuro e apre al dialogo con i team e la FIA

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La partenza della Sprint del GP d'Austria 2024 (© Red Bull Content Pool)

Stefano Domenicali, CEO della F1, è pronto a discutere con team e piloti un piano di espansione delle gare sprint che, in futuro, potrebbe includere anche l’elemento della griglia invertita. L’idea, finora sempre respinta in Formula 1, starebbe guadagnando terreno grazie a una maggiore apertura da parte di squadre, piloti e tifosi.

Domenicali sulle Sprint a griglia invertita in F1: «Ci confronteremo con FIA, team e piloti»

Per il 2026, primo anno della nuova era regolamentare, il format sprint dovrebbe restare limitato alle attuali sei gare. Tuttavia, Domenicali, ospite al podcast di The Race, ha affermato di guardare già oltre: «Dobbiamo confrontarci su due punti con FIA, team e piloti: estendere il numero di sprint e valutare se questa sia la formula giusta per introdurre in F1 la griglia invertita, come in F2 e F3».

«Penso che stiamo maturando abbastanza da affrontare seriamente questa possibilità con le squadre. L’interesse a progredire in questa direzione sta sicuramente crescendo, e quindi sono pronto a presentare e discutere non solo un numero maggiore di sprint… ma anche nuovi formati e nuove idee», ha concluso il CEO.

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Stefano Domenicali, CEO della Formula 1 (© F1)

Apertura agli esperimenti, no ai weekend “classici”

In passato, piloti e team avevano mostrato forte resistenza verso l’introduzione di gare a griglia invertita. Secondo Domenicali, le cose sono cambiate. Oggi, la priorità e la volontà dei team sarebbe quella di trovare un modo per differenziare le sprint dalle gare principali.

Il format delle gare corte non è mai stato visto di buon occhio dai tifosi di vecchia data della Formula 1. Aumentare l’azione in pista durante i weekend di gara ha però dato i suoi frutti in termini di affluenza presso i circuiti, attirando tanti nuovi fan.

Secondo un sondaggio condotto da The Race, il 44% dei tifosi sarebbe favorevole alla totale eliminazione delle sprint. Tra chi preferisce mantenerle, l’opzione della griglia invertita si è rivelata per distacco la più popolare tra le novità proposte.

Tra le altre idee, già menzionate da Domenicali in passato, c’erano anche quella di un intero campionato sprint e di alcune gare riservate ai rookie: «Siamo aperti, perché penso sia giusto ascoltare i tifosi e non avere paura di sbagliare. Chi pensa di non sbagliare mai, non crea nulla di nuovo», ha commentato l’imolese.

Ciò che però è stato escluso da Domenicali è un ritorno al passato. La F1 non metterà da parte il formato sprint, che ora è altamente richiesto dai promoter: «Penso che la sprint, qualunque sia il formato giusto, debba esserci. Rappresenterà il futuro».

Almeno per il momento però, la F1 non imiterà la MotoGP, che dal 2023 ha introdotto la formula sprint in ogni Gran Premio: «Non sto dicendo di no, ma penso che tra 6 e 24 gare sprint ci sia spazio per passaggi intermedi».

Un calendario sempre più fitto

Il calendario di F1 ha visto nelle ultime stagioni un continuo aumento degli appuntamenti annuali. Nel 2026, come nel 2025, saranno 24 i round totali. «Oggi, il numero di partner che abbiamo – e che hanno anche le squadre – dimostra che la piattaforma è di valore. Se non fosse così, non sarebbe così popolare. Per questo 22-24 gare sono il numero giusto, sostenibile dal punto di vista commerciale e anche da quello sportivo», ha detto Domenicali.

Il CEO della F1 ha poi osservato: «Viviamo in un mondo in cui il contenuto è fondamentale per essere attrattivi. Noi abbiamo solo 24 gare. Il calcio ne ha 70. Il baseball, 165 partite, ogni giorno in TV. Quindi, generare contenuti e rimanere attrattivi con solo 24 gare è una sfida enorme».

È anche vero che gli sport menzionati hanno soprattutto competizioni nazionali o al più continentali. La F1 invece è un campionato mondiale: gli spostamenti da una location all’altra sono infinitamente più dispendiosi in termini di tempo, denaro e di impatto ambientale, anche per la natura stessa del motorsport e dell’equipaggiamento che richiede. Questo senza tenere conto del fatto che piloti, meccanici e addetti ai lavori sono sempre in viaggio durante la stagione.

In passato, Domenicali ha menzionato anche la possibilità di correre 30 GP all’anno. L’obiettivo sarebbe sicuramente di raggiungere nuovi paesi, come il Rwanda o il Sudafrica, che offrono interessanti prospettive di crescita. Il problema degli spostamenti potrebbe essere contenuto organizzando il calendario in maniera intelligente, ma l’impegno richiesto ai membri dei team sarebbe eccessivo.

Per questo, aumentare l’azione in pista nel corso dei fine settimana di gara sarebbe un’opzione più percorribile. Bisognerà aspettare per vedere se saranno introdotte novità: in passato, i piloti avevano fatto muro rispetto alla possibilità della griglia invertita; chissà se, come detto da Domenicali, nel frattempo hanno cambiato idea.

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