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Formula 1

Domenicali sulle Sprint: «Griglia invertita? Perché no»

Ai microfoni di Motorsport.com, Domenicali ha parlato di Sprint a griglia invertita e del film “F1”. Qui sotto tutti i temi toccati dal CEO di F1.

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La griglia di partenza della Sprint del GP di Miami 2024 di F1; il circuito della Florida ospiterà una Sprint anche nel 2025 (© X.com @f1miami)

Nella seconda metà dell’intervista rilasciata a Motorsport.com, il CEO della F1 Stefano Domenicali ha parlato delle piste da percorrere per rendere il campionato più spettacolare; tra queste, ci sono le Sprint e l’imminente uscita nelle sale del film sulla F1.

Nella prima parte dell’intervista, il focus principale è stato il grande cambiamento regolamentare del 2026.

Domenicali soddisfatto delle Sprint

Il formato Sprint, fin dalla sua introduzione nel 2021, ha ricevuto molte critiche: «Ricordo che quando le abbiamo introdotte abbiamo ricevuto molte critiche dai puristi, che dobbiamo sempre ascoltare, anche quelli che non sono contenti. Ma credo che ora la situazione sia completamente cambiata».

Il formato ha subito diversi cambiamenti. Domenicali si è detto soddisfatto dell’equilibro raggiunto nei weekend Sprint con le più recenti modifiche: «Credo che il cambiamento introdotto quest’anno sia quello giusto per molte ragioni: qualifiche e parco chiuso separati. Oggi il flusso è molto migliore».

Il CEO ha parlato anche del confronto con la MotoGP, in cui il formato Sprint è presente in ogni weekend: «Penso che non siamo in grado di dire che diventeremo come la MotoGP, ad esempio, con un calendario completo con le Sprint. Ma c’è un margine di crescita, forse per un terzo del calendario».

Estendere la competizione anche al venerdì è fondamentale per Domenicali. Si tratta di un aspetto che attira molti più tifosi, spalmati su più giorni, rispetto a un weekend tradizionale: «È un buon intrattenimento per chi viene già il venerdì vedere le auto che girano in pista solo per prepararsi meglio alle qualifiche e alla gara?».

Non è però l’ideale per ingegneri e piloti. Durante i weekend Sprint, hanno a disposizione una sola sessione di libere per mettere a punto la vettura. Per questo, il formato è da molti criticato, tanto da mettere in dubbio la stessa componente sportiva.

A detta di Domenicali però, questo non sarebbe un grosso problema: «I team hanno investito moltissimo negli strumenti di simulazione per farlo [prepararsi alle gare]. Il mio sogno è che ogni volta che si scende in pista ci sia qualcosa per cui lottare. Questa è la natura delle corse».

Griglia invertita nelle Sprint: Domenicali non chiude la porta

Una delle modifiche più gettonate riguardanti il formato Sprint, sarebbe quella di invertire la griglia. Si tratta di una soluzione già adottata da F2 e F3. Un’idea che a Domenicali non dispiace: «Personalmente, direi: ‘Perché no? C’è molta azione. Ci sono i sorpassi. Si lotta per i punti».

Ha continuato: «Alcuni possono dire: ‘Oh, è un modo di falsare le gare’. Falso? Non c’è nulla di falso in quello che si crede sia il format giusto per produrre tanta azione in pista. Quindi sarei interessato a discuterne di nuovo. Sì».

È un importante dietrofront del CEO della F1. Nel 2021 si era espresso così: «Per la griglia invertita è finita. Penso sia importante pensare a idee che ci possano rendere più attrattivi e interessanti, ma senza perdere il tradizionale approccio alle corse».

Sempre più gare cittadine?

La maggior parte delle più recenti aggiunte al calendario hanno avuto un filo conduttore: Liberty Media ha nettamente aumentato il numero di gare cittadine. L’ultima è stata quella di Madrid, su cui si correrà per la prima volta nel 2026; Bangkok potrebbe accodarsi.

Per Domenicali è importante non sbilanciarsi né in un senso né nell’altro: «Direi che vogliamo essere equilibrati. Non vogliamo spostarci da un lato all’altro, ma per noi è fondamentale avere buone gare».

Molti circuiti storici potrebbero essere a rischio, per fare spazio ad altri circuiti cittadini: «Sicuramente è fondamentale rispettare i luoghi storici. Ma lo storico non è tutto; lo storico è una buona base per investire per il futuro. Noi siamo preoccupati di trovare la soluzione giusta, di avere il giusto intrattenimento, ognuno può avere un’opinione diversa».

Da Netflix alle sale: il film della F1

Una delle mosse più di successo di Liberty Media è stata la partnership con Netflix. La serie Drive to Survive ha sbloccato per la F1 una nuova, immensa fetta di pubblico, permettendole di rimanere rilevante anche durante la pandemia.

Nel 2025, sbarcherà nelle sale il nuovo film “F1”, prodotto, tra gli altri, anche da Brad Pitt (che reciterà) e Lewis Hamilton. Secondo Domenicali, il suo impatto sarà ancora più significativo della serie: «Penso che se quello di Netflix è stato grande, penso che il film, e abbiamo discusso in Ungheria il piano di commercializzazione e promozione, sarà enorme. Colpiremo un target che non è ancora presente».

C’è ancora una certa aura di mistero introno al film. Secondo il CEO della F1, lascerà tutti a bocca aperta: «È davvero impressionante. Credo che sarà interessante per entrambe le parti, capendo che siamo riusciti a mantenere vivo lo sport. Ma quando vedrete il film, capirete cosa sarà».

Inoltre, la realizzazione del film potrebbe anche migliorare la copertura delle gare di F1 in futuro: «Stiamo sviluppando insieme una nuova tecnologia di telecamere, con diversi angoli di ripresa. Quindi direi che è un bel modo per sviluppare alcune nuove tecnologie che porteremo in seguito».

Guardare avanti

Negli ultimi anni, Domenicali e Liberty Media hanno spinto la F1 nella giusta direzione: «Penso che quello che siamo riusciti a fare è stato portare la F1 in una dimensione che non molte persone pensavano fossimo in grado di raggiungere. Quindi la crescita che stiamo vivendo, la bellezza di ciò di cui stiamo parlando, è davvero ciò di cui dovremmo essere molto orgogliosi».

Stando ai vertici del motorsport però, ci si trova ad affrontare sempre nuove sfide. Per questo è importante non accontentarsi mai: «Mi conoscete. Sei sempre felice, ma mai così felice…».

Comunque, ciò che preoccupa Domenicali è ciò su cui è effettivamente possibile agire: «Non sono uno che si preoccupa di qualcosa che non è in grado di controllare, perché è una cosa che sento sempre: dietro un problema, c’è un’opportunità».

Ha poi concluso: «Quindi ci sono cose che non si possono gestire. Ma credo che se siamo in grado di gestire ciò che possiamo controllare, penso che siamo in una posizione molto buona».

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