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Bahrain International Circuit, la prova del nove per le monoposto di F1

Uno dei circuiti più completi del calendario, non a caso sede dei test: il Bahrain International Circuit mette a nudo il vero valore delle monoposto

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Vista all'alto del Bahrain International Circuit (© F1)

Per il quarto Round della stagione 2025, il circus di F1 fa tappa al Bahrain International Circuit. Il tracciato mediorientale rappresenta un esame cruciale per le monoposto: è infatti uno dei più completi del calendario, e per questo svela i veri valori delle vetture. Tra brusche frenate, curve veloci e degrado gomme, sono tante le sfide che i piloti dovranno affrontare nel deserto.

F1, tutte le sfide del Bahrain International Circuit

Il circuito sorge nel bel mezzo del deserto; si trova in località Sakhir, nella periferia di Manama, capitale del Bahrain. Venne realizzato nel 2004, anno in cui si svolse il primo GP del Bahrain. Il layout tradizionale utilizzato in F1 conta 15 curve (9 a destra, 6 a sinistra) su una distanza di 5.412 km. Per il GP sono previsti 57 giri, per una distanza totale di gara pari a 308.238 km.

A causa dell’asfalto abrasivo e spesso sabbioso, oltre che per le temperature elevate, i piloti sono chiamati a gestire con attenzione le temperature dei freni e degli pneumatici. In particolare, l’usura delle gomme è il principale motivo di preoccupazione dei team.

Anche la messa a punto della monoposto è un aspetto da non sottovalutare. In Bahrain, la scelta del setup fa più che mai la differenza: è fondamentale trovare il giusto compromesso tra velocità di punta e aderenza nelle parti più lente. Inoltre, un’altra variabile che può influenzare il bilanciamento è la presenza delle raffiche di vento che caratterizzano la zona.

Si tratta di un tracciato stop and go, ovvero caratterizzato da punti di alta velocità seguiti da sostanziose frenate. In gergo tecnico è anche detto rear limited, dato che l’uscita da curve da bassa e media velocità mette grande pressione alle coperture posteriori.

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La partenza del GP Bahrain 2024 (© Red Bull Content Pool)

Il layout del circuito

Il giro comincia sul rettilineo principale, lungo quasi un chilometro, alla fine del quale ci aspetta una brusca frenata. Si passa da oltre 300 (con DRS aperto) a 90 km/h per curva 1, da percorrere in prima marcia. Questa staccata rappresenta anche una delle migliori occasioni sorpasso.

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Il layout del circuito del Bahrain (© F1)

Il sinistra-destra delle curve 2 e 3 è molto scorrevole, ed è importante avere una buona trazione per entrare con tanta velocità sul breve rettilineo che porta a curva 4, altro punto di sorpasso dove si può spalancare il DRS.

Con curva 5 si apre il secondo settore. Si tratta di una svolta a sinistra appena accennata che immette i piloti in un veloce destra-sinistra (curve 6 e 7). Segue curva 8, in cui è importante allargarsi molto per affrontarla al meglio. Per i più coraggiosi, può anch’essa essere un punto di sorpasso, anche se i risultati possono essere disastrosi dato il poco spazio a disposizione.

Svoltando a sinistra per curva 9, bisogna guadagnare il centro della carreggiata e frenare con grande anticipo per curva 10. Si tratta di una delle frenate più impegnative del circuito, e dell’intero calendario di F1. È una svolta a sinistra di 90° gradi e in discesa: il bloccaggio è dietro l’angolo.

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Curva 10 del Bahrain International Circuit (© F1)

È seguita da un altro rettilineo, in cui si può aprire il flap mobile per la terza volta: non è lunghissimo, ma con una buona uscita dalla 10 si può tentare il sorpasso. Una lieve frenata in curva 11 è seguita da una velocissima svolta a destra, da affrontare a gas spalancato.

Con una altra curva a destra, la 13, si apre l’ultimo settore. È importante posizionare bene la vettura per non perdere il punto di corda ed entrare con velocità nel quarto rettilineo della pista, alla fine del quale ci attende un’altra brusca frenata. Il complesso delle curve a destra 14.e 15 immette nuovamente sul rettifilo del traguardo.

L’albo d’oro

Dal 2004 ad oggi, il circuito ha ospitato per 20 volte il GP del Bahrain di F1. L’edizione del 2011 fu annullata per la critica situazione politica del paese. Nel 2020, oltre al tracciato tradizionale, venne anche utilizzato il layout alternativo chiamato Outer Circuit per l’inedito GP di Sakhir, introdotto dalla FIA per garantire un certo numero di gare durante la stagione, condizionata dalla pandemia di COVID-19.

Il Bahrain è negli anni stato terreno di caccia per Ferrari, che con 7 successi è il costruttore più vincente da queste parti; segue Mercedes a 6. Proprio un ferrarista, Lewis Hamilton, detiene il primato per il maggior numero di vittorie a Sakhir: 5, tutte conquistate con la Stella. È il record del tracciato di 1:31.447 risale al 2005 e appartiene a Pedro de la Rosa.

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Hamilton conquistò il suo primo successo a Sakhir al termine di un’avvincente battaglia con il compagno di squadra Nico Rosberg (© Mercedes AMG F1)

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