Seguici su

Formula 1

Davvero Imola non merita un posto nel futuro della F1?

Il futuro della F1 a Imola è a rischio. La redazione internazionale di Motorsport.com critica pesantemente il tracciato, ma è giusto abbandonare l’Enzo e Dino Ferrari, che vedrà nei prossimi giorni oltre 210.000 spettatori?

Pubblicato

il

La folla nell'invasione di pista dopo il GP di Imola 2024 (© Autodromo Imola)
La folla nell'invasione di pista dopo il GP di Imola 2024 (© Autodromo Imola)

Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna 2025 potrebbe rappresentare l’ultima volta della Formula 1 a Imola. Il contratto con l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari scadrà a fine stagione e il rinnovo è tutt’altro che certo. In un’analisi pubblicata dall’edizione internazionale di motorsport.com, tre voci autorevoli del giornalismo sportivo hanno espresso le proprie perplessità sulla permanenza del circuito di Imola nel futuro della F1. Ma davvero una pista storica, iconica e profondamente legata al DNA della F1 dovrebbe essere sacrificata in nome dello spettacolo?

Motorsport.com: Imola è bella da guidare, ma poco spettacolare

Secondo i tre editorialisti di motorsport.com, Imola non è adatta alla Formula 1 moderna. Oleg Karpov sostiene che tracciati come quello del Santerno siano apprezzati dai piloti ma non dal pubblico: troppo stretti, pochi sorpassi e poco intrattenimento. Il paragone ricorrente è con Bahrain, una pista pensata per offrire lotte prolungate e sorpassi, favorita anche dall’asfalto abrasivo che apre a strategie variabili.

Jake Boxall-Legge rincara la dose, affermando che Imola è “fuori dal tempo”: i moderni bolidi da F1, sempre più grandi, mal si adattano a un tracciato tecnico e compatto come quello romagnolo. Per il giornalista britannico, non si può negare che alcune parti del tracciato siano epiche, ma le gare sarebbero migliori con auto più piccole. I sorpassi sarebbero difficili, ma non impossibili. Ora come ora, invece, la qualifica decide quasi sempre il risultato finale.

Infine Stuart Codling parla di “processione” più che di gara. Il problema starebbe nella rigidità delle monoposto attuali, costrette a evitare i cordoli e a limitare le traiettorie disponibili. Secondo lui, meglio avere in calendario meno tracciati come Imola e più circuiti moderni come Austin o Shanghai. Imola, al contrario, sarebbe adatta solo per un’ipotetica F1 vintage, «con freni in acciaio e pneumatici a tele incrociate».

Sebastian Vettel sull'ultima McLaren di Senna a Imola nel 2024 (© Autodromo Imola)

Sebastian Vettel sull’ultima McLaren di Senna a Imola nel 2024 (© Autodromo Imola)

Perché Imola merita di essere nel futuro della F1

Il circuito di Imola è storico, probabilmente più angusto dei più moderni tracciati senza troppe curve di percorrenza e con staccate forti al termine di lunghi rettilinei. I cosiddetti “tilkodromi”. È curioso il fatto che, fino a quando Bernie Ecclestone era al comando della Formula 1, ci fosse un’autentica battaglia contro i tracciati nello stile di Hermann Tilke, invocando per il ritorno delle piste “vere” nel calendario.

Tocca constatare però il fatto che, anche con vetture più strette, più leggere e più corte, come fino al 2006, a Imola i sorpassi sono sempre stati considerati impossibili. Probabilmente gli pneumatici slick e il DRS, applicate a quelle vetture, uniti all’attuale mancanza della Variante Bassa, cambierebbero un po’ le cose, rendendo i sorpassi un po’ più semplici rispetto agli ultimi anni del GP di San Marino.

Il gigantismo delle vetture non aiuta, ma sarebbe curioso vedere questa pista con le vetture 2026, che un piccolo passo indietro sulle misure lo faranno. Cancellare Imola dal calendario però, significa cancellare una pista gradita ai piloti, che trovano godibile e sfidante. Togliere Imola dal futuro della F1 significa togliere la F1 stessa non solo dalle piste storiche, ma anche dagli appassionati storici e probabilmente da quelli europei, che sono sempre stati lo zoccolo duro del circus.

Togliere Imola significa privilegiare lo spettacolo per chi guarda le gare dalle TV a dispetto di chi è pronto a spendere per muoversi e andare a riempire gli spalti. Vero che si devono divertire i tifosi e non i piloti, ma chi lo dice che non si divertono?

Spesso si afferma che il pubblico ha sempre ragione. Non concordo in senso assoluto. Ma se, ad oggi, sono stati venduti 210.000 tagliandi per il weekend, tutti stupidi non saranno. Imola ha ancora il suo bel fascino, per piloti e tifosi. Fosse così noiosa, come dicono da motorsport.com, dubito che in tanti spenderebbero uno stipendio per andare in autodromo.

Charles Leclerc sotto la tribuna della Tosa (© Autodromo Imola)

Charles Leclerc sotto la tribuna della Tosa (© Autodromo Imola)

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *