Formula 1GP Ungheria
Corriere della Sera: nessun danno al telaio della Ferrari di Leclerc in Ungheria
La ragione del crollo di Leclerc nel GP d’Ungheria rimane un mistero; le analisi condotte a Maranello hanno escluso danni alla scocca

Quella che doveva essere la grande occasione per la Ferrari di tornare alla vittoria si è trasformata nell’ennesima delusione: il crollo improvviso di Charles Leclerc nel GP d’Ungheria 2025, avvenuto dopo 40 giri da protagonista, continua a far discutere. Ulteriori analisi condotte a Maranello non hanno risolto il mistero, ma hanno escluso alcune possibili cause.
Ferrari, il crollo di Leclerc nel GP d’Ungheria non ha una versione ufficiale
Charles Leclerc, autore di una straordinaria quanto inaspettata pole nel sabato di Budapest, ha cominciato al meglio la gara della domenica, mantenendo la leadership al via. Ha poi condotto magistralmente per i primi due stint su gomme medie e dure, tenendo a bada l’arrembante Oscar Piastri su McLaren.
I problemi sono cominciati al 40° giro, quando il monegasco è tornato ai box per montare il secondo set di hard. Da lì in poi, tutta la velocità mostrata nella prima parte di gara è svanita. Alle prese con una macchina lenta e difficile da controllare, per il #16 non solo è sfumata la vittoria, ma anche la possibilità di salire sul podio.
Nel post-gara, Leclerc ha vagamente menzionato un problema al telaio come causa della perdita di performance. Secondo quanto riportato in mattinata dal Corriere della Sera, ulteriori analisi condotte dal Cavallino hanno certificato che non c’è stato alcun danno alla scocca della SF-25. È stato di fatto smentito quanto dichiarato da Charles.
La perdita di ritmo non è ancora trovato una spiegazione. Durante il secondo pit stop sono state fatte operazioni di routine riguardanti l’incidenza dell’ala anteriore e le pressioni delle gomme. Niente di tutto ciò giustificherebbe però un crollo di due secondi al giro, secondo Maranello. Gli ingegneri sono tutt’ora al lavoro: verranno svolte altre analisi per individuare fattori esterni abbiano potuto condizionare le prestazioni.
Ancora problemi al plank: Russell l’aveva detto
Come suggerito da Motosport.com, la versione ufficiale del Cavallino non confuta la tesi secondo cui sarebbe stata aumentata la pressione delle gomme e tagliata la potenza del motore per non usurare in maniera eccessiva il plank. Non è una novità per Ferrari. Nel GP della Cina, Hamilton venne squalificato per lo smisurato consumo (è consentito 1 su 10 mm) della tavola che corre lungo il fondo dell’auto.
Potrebbe dunque rivelarsi corretta l’ipotesi avanzata dal George Russell al termine della gara ungherese: «Credo che fossero al limite con l’usura del fondo e sono dovuti intervenire sulla pressione degli pneumatici per alzare un po’ la vettura da terra. È l’unica spiegazione», ha dichiarato il pilota Mercedes a Sky Sport.

George Russell e Charles Leclerc in lotta durante il GP d’Ungheria (© F1)
Leclerc ancora in pista prima del summer break
La nuova sospensione sviluppata da Ferrari ha visto la luce per due motivi: rendere la macchina meno imprevedibile in frenata e contenere l’usura del plank. L’aggiornamento sembra aver migliorato il comportamento della monoposto in staccata, ma il secondo obiettivo è stato mancato.
Quando la SF-25 può strisciare sull’asfalto è veloce, ma se lo fa troppo a lungo non è conforme al regolamento. Un vero guaio per Ferrari, che ancora non ha trovato una soluzione.
Intanto, nella giornata di oggi Leclerc è nuovamente sceso in pista all’Hungaroring. Il monegasco è impegnato in importanti test che serviranno per lo sviluppo dei pneumatici Pirelli del 2026. Dopodiché, l’attenzione a Maranello verrà spostata sugli appuntamenti futuri: sabato a mezzanotte chiuderà la Gestione Sportiva in occasione della pausa estiva.
È importante quindi sfruttare questi ultimi giorni per preparare al meglio i prossimi round, anche perché il GP d’Olanda verrà seguito dal cruciale appuntamento di Monza. Con il lavoro al simulatore si lavorerà per provare a correggere il fastidioso male che frena la Ferrari, anche per non deludere i propri tifosi nella gara più sentita dell’anno.