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Formula 1

La FIA apre un’indagine sul fondo delle monoposto: in Brasile sono stati proibiti dei dispositivi sospetti

La Federazione vuole fare chiarezza sui pattini in titanio riscaldati usati da vari team a San Paolo: in arrivo una nuova direttiva tecnica?

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La Red Bull di Max Verstappen in pista a Interlagos (© Red Bull Content Pool)

Una soluzione tecnica adottata da diversi team di Formula 1 nel GP del Brasile ha attirato l’attenzione della FIA, che è stata costretta a intervenire proprio nel corso del weekend paulista. Ora i team principal vogliono che sia fatta chiarezza al riguardo per evitare spiacevoli inconvenienti in futuro, e per questo si sta lavorando a una nuova direttiva tecnica.

Nello specifico, la nuova indagine aperta dalla Federazione concerne un nuovo metodo che diversi team avrebbero trovato per riscaldare i pattini in titanio montati sotto il fondo delle monoposto, sfruttandone l’espansione termica per ridurre l’usura del “plank” e permettere alle vetture di correre più basse del consentito senza incorrere nel rischio di squalifica. L’indiscrezione è stata lanciata dal sito giapponese as-web.jp.

Come funziona?

Normalmente i team monitorano sessione per sessione l’usura del fondo, calcolando con estrema precisione quanto margine resti rispetto al limite minimo imposto dalla FIA. Tuttavia, a Interlagos diversi addetti ai lavori hanno notato monoposto insolitamente “piantate” sull’asfalto senza mostrare segni anomali di abrasione.

Secondo la ricostruzione, il titanio riscaldato tenderebbe a espandersi verso il basso. «Più alta è la temperatura della piastra di titanio, più essa si espande, risultando più bassa rispetto al plank», riporta il portale giapponese.

Quando l’auto genera scintille, a toccare l’asfalto sarebbero quindi soltanto i pattini in titanio, mentre il plank resterebbe leggermente sollevato, preservandosi dall’usura. Tornando ai box a ritmo blando dopo la sessione, i pattini si raffredderebbero rapidamente, tornando perfettamente a filo per i controlli post-sessione della FIA.

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La Ferrari di Lewis Hamilton in azione a San Paolo (© Scuderia Ferrari)

L’intervento della FIA nel GP Brasile: banditi i nuovi dispositivi “anti-usura”

Dopo le violente oscillazioni e i ripetuti episodi di bottoming osservati nel corso della Sprint, il delegato tecnico della FIA Jo Bauer avrebbe ispezionato tutti i pattini prima delle qualifiche del sabato.

Sempre secondo la fonte giapponese, Bauer avrebbe individuato «dispositivi installati su diverse vetture allo scopo specifico di riscaldare gli skid plate», imponendone la rimozione immediata prima della Q1. Le squadre coinvolte sarebbero così state costrette ad aumentare l’altezza da terra, perdendo carico aerodinamico e prestazione.

Il rapporto suggerisce anche che quasi tutte le scuderie stiano sperimentando, anche se in misura diversa, un approccio simile. Alcune ne avrebbero addirittura fatto una soluzione fondamentale soprattutto sui circuiti più lisci, dove si può correre estremamente bassi.

Verso una direttiva tecnica per il 2026

I team vogliono chiarezza: la FIA starebbe ora preparando una direttiva tecnica per vietare materiali o sistemi ritenuti elusivi delle norme sull’altezza e sull’usura del plank. Tuttavia, l’entrata in vigore del provvedimento appare poco probabile nel corso del 2025. Con i regolamenti 2026, che ridurranno drasticamente il ruolo dell’effetto suolo, la questione diventerà molto meno rilevante.

Il caso, però, rimane aperto e potrebbe avere ripercussioni significative sul finale di stagione e sui bilanci competitivi tra i team. Come già accaduto in passato, la sottile linea tra innovazione e violazione del regolamento torna al centro del dibattito tecnico della Formula 1.

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