FIA F2
Gabriel Bortoleto, sulle orme di un mito
Il pilota di San Paolo guiderà per Sauber la prossima stagione, con il suo futuro già verso Audi. Un campione rapido e precoce che si è inserito nella storia delle Feeder Series e del motorsport. Il brasiliano avrà la possibilità di riportare una tradizione antica in Formula 1.
Gabriel Bortoleto nella domenica di Abu Dhabi ha conquistato il suo secondo titolo consecutivo nelle serie minori e ora è pronto a correre tra i grandi in Formula 1. L’ex pilota della McLaren Academy ha fatto qualcosa che solo a pochi fenomeni prima di lui era riuscito e ora si prepara a percorrere il suo cammino verso le stelle. Con se porta i colori di un paese con una tradizione motoristica storica, che fa sognare molti appassionati.
Radici a San Paolo
Gabriel è nato e cresciuto in una città che nel territorio verde oro, trasuda passione per il motorsport. Una città che per anni ha cullato il mito di Ayrton Senna, nativo di San Paolo. Li dove si erge il circuito di Interlagos, scenario di battaglie e imprese storiche, Bortoleto ha mosso i primi passi e ha coltivato il suo più grande amore.
Dai kart nazionali fino alle competizioni internazionali Gabriel ha dimostrato il suo talento, puntando lo sguardo lontano e inseguendo le gesta del suo idolo “The Magic“. D’altronde se nasci e vivi nella stessa città di Senna, oltre che a seguirne le orme, non è possibile allontanarsi da quel velo mitologico che ha avvolto la vita e la carriera del campione brasiliano. Bortoleto ha iniziato a competere a 8 anni e pochi anno dopo ha esordito subito nelle monoposto.
Nelle Feeder Series Gabriel ha accumulato moltissima esperienza in giro per il mondo. Dalla Formula 4 con Prema alla Formula Regional europea e asiatica con MP Motorsport. Il paulista si è sempre distinto per le sue abilità, seppur non brillando subito. Nel 2021 e 2022 ha anche preso parte ad alcune gare della Stock Car Brasil, mettendosi alla prova anche nelle ruote coperte e in uno dei campionati nazionali più rinomati.
Rookie campione
Il meglio però ancora lo stava attendendo. Nel 2023 venne ingaggiato da Trident per competere nella Formula 3. All’esordio in Bahrain ottenne la vittoria nella Feature Race, poi ripetuta in Australia nel round successivo. La costanza e il ritmo che mostrò lo resero uno dei piloti favoriti al titolo finale. Con altri successici quattro podi ottenuti nella stagione, si laureò di fatto Campione della categoria.
In questo 2024 ha preso parte al campionato di Formula 2 con Invicta Racing. A Gabriel è bastato poco per confermarsi ancora una volta un rookie campione. Dal podio di Imola nella feature race ha martellato con costanza fino alla fine del campionato chiudendo ogni gara nella top ten. Due le vittorie; una in Austria e una a Monza. Sei i podi. Questi i risultati che nell’ultimo weekend a Yas Marina gli hanno fatto conquistare il secondo titolo della sua carriera.
In pochissimi erano riusciti a vincere i campionati F3 e F2 da esordienti e tutti quelli che lo hanno fatto, oggi sono nomi affermati in F1. Charles Leclerc, George Russell e Oscar Piastri. Con questo traguardo Bortoleto insegue i grandi nomi del presente e del futuro della F1.
Un futuro da scrivere
Il suo futuro è in Svizzera, in Sauber; che dal 2026 diventerà Audi. Binotto pre strapparlo a McLaren, che lo aveva inserito nel suo programma giovani proprio quest’anno, ha lavorato duramente. la casa tedesca poteva però offrirgli un sedile da pilota titolare, mentre McLaren no. Fernando Alonso che si cura del management di Bortoleto attraverso A 14 Management, ha voluto fortemente che il brasiliano fosse sulla griglia 2025.
Un investimento a lungo termine per un ragazzo di talento. Sia per lui nei confronti di Audio, che viceversa. Sauber ha bisogno di invertire la tendenza delle ultime stagioni e con Gabriel può provarci. Con il giovane paulista la bandiera verde oro tornerà in F1 a tempo pieno dall’addio di Massa. I piloti brasiliani rappresentano una tradizione unica per la massima categoria del motorsport.
Campioni come Piquet, Fittipaldi e Senna, che hanno scritto la storia di questo sport. E chissà se Gabriel sarà in grado di riportare la bandiera del suo amato Brasile sul gradino più alto del podio. Al momento siamo concordi sul lasciare al giovane il suo spazio e il tempo di farlo crescer. Senza scomodare paragoni inutili con chi è entrato nella leggenda. Paragoni che potrebbero venire naturali considerando la provenienza e l’aspetto fisico.