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Perché Helmut Marko non sarà più in Red Bull?

Helmut Marko dice addio ufficialmente alla Red Bull. Un rapporto lunghissimo, che negli ultimi anni però aveva mostrato qualche crepa.

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Helmut Marko lascia ufficialmente la Red Bull (© F1)

Subito dopo il GP di Abu Dhabi, è cominciata una fuga di notizie importanti dal team austriaco. Oltre al possibile cambio ruolo di Gianpiero Lambiase, è arrivata da poco l’ufficialità sull’addio di Helmut Marko dalla Red Bull. Una situazione che stava per verificarsi già ad inizio 2024 e che certifica la dispersione di potere avvenuta da inizio della passata stagione all’interno della squadra.

Helmut Marko-Red Bull, rapporti ormai incrinati

Diverse indiscrezioni riportano da giorni del malcontento dal pianeta Red Bull relativo soprattutto all’aumento di “uscite a vuoto” da parte del consulente. Per quanto riguarda i contratti, pare che Marko si sia preso la responsabilità di far firmare i recenti contratti con Red Bull a Dunne e Lindblad senza l’autorizzazione del board. Una mossa che ai piani alti non è stata vista per niente bene.

Helmut Marko e Yuki Tsunoda (© Red Bull Content Pool)

Helmut Marko e Yuki Tsunoda (© Red Bull Content Pool)

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la recente dichiarazione fatta in Qatar riguardo l’allusione sul fatto che Kimi avesse fatto passare di proposito Norris. Una situazione molto scomoda da gestire per il team che, il giorno dopo, è stata costretta a emanare un comunicato ufficiale di scuse. Una mossa fatta per tamponare il più possibile l’ondata d’odio che si era scatenata nei confronti di Antonelli la sera prima.

Ma c’è molto di più

Il clima all’interno del team austriaco è molto teso da diverso tempo. Il caso delle chat tra Christian Horner e una dipendente creò una vera e propria spaccatura all’interno di Red Bull ad inizio 2024. Un dissidio che creò due grandi fazioni all’interno della squadra: quella austriaca, a supporto proprio di Marko, e quella thailandese, guidata da Chalerm Yoovidhya detentore del 51% del gruppo Red Bull, a supporto di Horner.

Horner al centro, con Mintzlaff a sx e Helmut Marko a dx (© Red Bull Content Pool)

Horner al centro, con Mintzlaff a sx e Helmut Marko a dx (© Red Bull Content Pool)

Proprio in questo clima, a marzo 2024, l’addio di Marko alla Red Bull sembrava cosa quasi fatta, anche se il caso poi è rapidamente rientrato. Helmut mantenne quindi il suo ruolo da consulente e intanto in pista Max Verstappen vinse il suo 4° titolo mondiale consecutivo. Nello scorso luglio, il licenziamento in tronco di Christian Horner sembrava certificare la “vittoria” della fazione austriaca, che aveva dalla sua anche proprio il pilota olandese.

Nelle ultime settimane però, erano emerse nuove fratture. Il rapporto con Oliver Mintzlaff, il nuovo responsabile dei programmi sportivi Red Bull, sembrava essersi incrinato, per i motivi citati precedentemente. Dal comunicato uscito poche ore fa, sembra che il passo indietro definitivo sia arrivato proprio dall’ormai ex consulente, che ha così deciso di chiudere definitivamente il suo lunghissimo rapporto con Red Bull.

E ora?

A prescindere dalle motivazioni e dalla forma con cui si è concretizzata la frattura, l’addio di Marko segna la chiusura di un’era in Red Bull. L’austriaco è stato fondamentale nella costruzione del team per come è conosciuto oggi, a lui va inoltre dato atto di aver scoperto dei futuri pluricampioni del mondo come Sebastian Vettel e Max Verstappen. Vedere come la sua importanza all’interno del team sia calata col passare degli anni faceva intendere che qualcosa stava per succedere.

Fonti austriache, che avevano fatto trapelare l’ufficialità della separazione già in tarda mattinata, hanno anche svelato quali sarebbero i piani interni dopo la notizia. Pare che Red Bull non assegnerà l’incarico ricoperto ultimamente da Helmut a nessun altro, nonostante in passato erano stati nominati dei possibili eredi, tra cui Sebastian Vettel. L’eredità di Marko sarà raccolta da diverse persone.

In poco più di qualche mese, Red Bull si è quindi liberata dei due personaggi più influenti del suo team in F1. Del sistema (ormai claudicante) messo in piedi da colosso austriaco negli ultimi anni è rimasto poco. Non si tratta solo di un cambiamento di uomini, ma di un meccanismo destinato ad essere molto differente.

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