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Formula 1GP Imola

ACI: «Si lavora per riportare Imola in F1 dal 2028». Si cercano i fondi necessari

Si punta a far rientrare Imola in F1 dal 2028. Creato un tavolo istituzionale per trovare i fondi necessari. Ma a maggio non si diceva che i soldi c’erano?

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L'invasione di pista durante il GP di Imola (© Autodromo Imola)
L'invasione di pista durante il GP di Imola (© Autodromo Imola)

Le voci intorno al futuro di Imola nel calendario della F1 non si sono fermate, l’orizzonte ora è il 2028. Questo è ciò che emerge dalla presentazione del poster del GP di Monza 2025, svolta nei giorni scorsi. È stata l’occasione per una delle prime uscite pubbliche del presidente eletto Geronimo La Russa, affiancato dal commissario straordinario ACI, il generale Tullio del Sette.

Tullio del Sette: «Tra Imola e Monza non c’è competizione»

Secondo quanto riportato da LiveGP, durante la conferenza stampa è stato confermato il ruolo di riserva dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari per quanto riguarda i calendari 2026 e 2027. L’impianto romagnolo sarebbe quindi pronto a subentrare in caso di problematiche di qualcuno degli appuntamenti previsti. Si guarda soprattutto verso Madrid, impegnata in un’autentica corsa contro il tempo per costruire un intero autodromo in poco più di 16 mesi.

A domanda specifica sul possibile ritorno di Imola in F1, Il generale del Sette ha citato il 2028 come anno buono. «Si lavora a un tavolo istituzionale per riportarla in calendario dal 2028. Tra Monza e Imola non c’è competizione, l’obiettivo è averle entrambe. Anzi, si sta lavorando anche per garantire al Tempio della Velocità un futuro solido oltre il 2031».

Da ACI quindi si sta prendendo tempo. Una posizione confermata dal neo-presidente La Russa, che cita tra le righe la necessità di trovare i fondi per coprire la fee di 60 milioni annui richiesta da Liberty Media: «ACI raggruppa tante anime e deve continuare a organizzare Gran Premi, tra questi Monza. Presto torneremo a organizzare anche Imola. L’Italia, qualora servisse, saprebbe rispondere subito alle esigenze. Saremmo all’altezza di fare un Gran Premio: il problema economico rimane, ma cercheremo di fare sistema. D’altra parte, nel mio programma elettorale c’era proprio il concetto di aprirsi al dialogo».

Al centro il generale del Sette, a sx. il presidente eletto La Russa (© ACI Sport)

Al centro il generale del Sette, a sx. il presidente eletto La Russa (© ACI Sport)

Non sarebbe auspicabile un’alternanza italiana?

Ci sono diversi aspetti che stupiscono, almeno chi scrive, in questa faccenda. Il primo è che, durante la presentazione del GP di Imola 2025, sembrava tutto apparecchiato e pronto per il rinnovo, se Liberty Media lo avesse proposto. Anche secondo quanto raccolto attraverso le nostre fonti, sembrava si stesse attendendo solo il foglio di carta da firmare, che tardava ad arrivare.

La realtà pare invece diversa. La richiesta dell’apertura di un tavolo istituzionale fatta dal Sindaco di Imola Marco Panieri e dal presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale stride con la sicurezza dello stesso presidente, quando disse, chiamando in causa anche San Marino: «I soldi ci sono. E se serve uno Stato, abbiamo anche quello». Probabilmente si riferiva ai fondi regionali. Ma andava specificato. Un conto è che ci siano 5 milioni, questa la cifra messa a disposizione dalla Giunta Regionale. Un conto 60, che è evidente che non possano essere sborsati solo dalla Regione.

L’altro aspetto è che ACI non sta minimamente pensando a una rotazione “interna” tra Monza e Imola per il GP d’Italia. Sarebbe una mossa che consentirebbe a entrambi gli impianti, che hanno necessità di diversi investimenti sulle infrastrutture, di avere a disposizione il tempo per effettuare i lavori, senza eccessiva fretta. Da ricordare infatti che Monza, lo scorso anno, ha rinunciato a quasi tutta la stagione di gare a causa dei lavori di adeguamento dell’impianto.

Inoltre, permetterebbe un esborso minore per ACI, per lo Stato e per le istituzioni. Due gare in calendario significano, annualmente, oltre 100 milioni di fee da versare a Liberty Media. Non siamo mica l’Arabia Saudita. Per questa idea rimarrebbe sempre una postilla, ovvero il benestare della stessa Liberty Media, oltre all’assenso delle istituzioni di entrambi i territori. Da Imola c’è un’apertura a una presenza in calendario a rotazione con altri circuiti. Ma, di certo, l’impianto brianzolo, gestito da ACI, difficilmente può rinunciare alla Formula 1. Sarebbe una perdita difficilmente digeribile dal territorio, che ospita il circus da sempre.

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