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Formula 1

Ipse Dixit – Oscar Piastri, “l’uomo di ghiaccio”

All’inizio del 2025, Oscar Piastri era stato definito “uomo di ghiaccio”, non solo per le poche emozioni espresse, ma anche per la sua freddezza nei momenti che contano. Caratteristiche che, ultimamente, stanno un po’ venendo meno.

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Oscar Piastri è l'attuale leader del Mondiale (© F1)

In questi mesi se ne sono sentite di tutti i colori sul (fortissimo) pilota australiano della McLaren. Oscar Piastri è stato paragonato a personaggi come Kimi Raikkonen per la sua capacità di essere un “uomo di ghiaccio”, uno che non si faceva scalfire da niente e da nessuno. Una caratteristica che sembrava potergli dare una marcia in più nei confronti del compagno di squadra Lando Norris.

Il grande inizio di Oscar Piastri

Giudizi che sono arrivati puntuali appena sono sorti le prime imprecisioni della stagione da parte di Lando. Anche perché, diciamocelo, il numero #4 della McLaren arrivava da un 2024 in cui, quando aveva bisogno di mettere punti in cascina per avvicinare Max Verstappen, era piuttosto propenso all’errorino. Quindi, questa sua propensione, facilitava l’interpretazione in una certa direzione.

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L’esultanza di Oscar Piastri dopo la vittoria nel GP di Miami (© F1)

Oscar Piastri, dal canto suo, ha sfruttato al meglio tutte le opportunità che gli si sono presentate sotto il naso, accumulando un buon margine di vantaggio fino alla pausa estiva. Questo, unito al fatto che è un ragazzo che difficilmente lascia trasparire le emozioni, rendeva il dualismo fin troppo semplice.

Lando Norris, nuovamente abbattuto dalla sua fragilità mentale; Oscar Piastri, “l’uomo di ghiaccio”, colui che riga dritto per la sua strada.

L'”uomo di ghiaccio”, si sta un po’ sciogliendo?

Piastri sta portando avanti un campionato straordinario. Alla sua terza stagione in Formula 1, sta già dimostrando di essere uno dei piloti più forti della griglia attuale, in grado di giocarsi un titolo mondiale, anche in una lotta punto a punto. Quello che però sembra stia venendo meno negli ultimi weekend è proprio la freddezza, quella con cui era riuscito ad aprire un gap importante nei confronti del compagno di squadra.

Di errori ne sta commettendo anche lui. Non soltanto in pista, ma anche nella comunicazione. A Baku ha messo la sua MCL39 nel muro nei due momenti più importanti del weekend: in Q3 e nelle prime fasi della gara. A Singapore, invece, dopo una partenza non eccezionale e un sorpasso aggressivo subito da parte di Norris, ecco il team radio che lascia perplessi. Oscar ha detto alla squadra che il comportamento di Lando non è stato fair, facendo intendere che si aspettava dei provvedimenti dall’alto.

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La McLaren #81 contro le barriere in curva 3 (© F1)

Voleva che il pilota con cui si sta giocando il titolo gli restituisse la posizione per un piccolo contatto al via. Un episodio che gli è ronzato in testa per tutta la gara, tanto da portarselo dietro fin dopo il traguardo. Insomma, due episodi avvenuti in due gare consecutive che fanno riflettere. Sarà mica un caso che tutto questo accade proprio nel momento in cui entriamo nella fase più calda della lotta al titolo?

Oscar rimane il favorito per il titolo, lo dicono sia la classifica che la grande maturità raggiunta in poco tempo. Però attenzione con gli appellativi, ecco.

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