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Formula 1

Isack Hadjar, dal pianto di Melbourne al sorriso del podio di Zandvoort

Dal debutto difficile in Australia al primo podio in Olanda, il percorso di crescita di Isack Hadjar racconta la resilienza di un talento destinato a segnare il futuro della Formula 1.

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Isack Hadjar, Racing Bulls (© Red Bull Content Pool)

Il GP d’Olanda ci ha regalato la conferma di un nuovo talento che si sta facendo sempre più spazio tra i grandi della F1. Isack Hadjar è salito per la prima volta sul podio a Zandvoort, dimostrando una crescita costante dal primo GP in Australia, che lo ha visto protagonista di un’errore d’inesperienza. Un processo di apprendimento necessario per brillare al vertice della Formula 1.

L’esordio tra difficoltà e aspettative

La carriera di Isack Hadjar in F1 era iniziata nella tempesta. Non solo perché a Melbourne diluviava, ma anche a causa della tempesta emotiva che aveva travolto il giovane francese, arrivato in forza alla Racing Bulls, dopo il brutto errore nel giro di formazione del GP. Errore che lo aveva costretto al ritiro.

Tutti ci ricordiamo la sua passeggiata nel paddock, con le mani nella visiera del casco ad asciugare le lacrime per lo sfogo e Anthony Hamilton che era arrivato in sui suo soccorso, per consolarlo e ricordargli che certi errori possono capitare. Soprattutto in condizioni proibitive, come quelle che si sono manifestate nel GP d’Australia.

Ma se facciamo un passo ancora più indietro arriviamo al Round di F2 di Abu Dhabi. Hadjar a Yas Marina si giocava il titolo della categoria contro Bortoleto. Campionato che ha perso per un suo errore nella Sprint Race. Da lì è stato poi catapultato in F1 e alla sua prima gara un altro errore ha rischiato di compromettere tutti i sacrifici fatti.

Normale che il giovane pilota si sia sentito con il morale a terra, arrabbiato e deluso per quanto successo. Ma Isack ha saputo reagire e ha trasformato rabbia e frustrazione nella benzina che gli serviva per crescere.

La crescita nel corso della stagione

Da quel momento la svolta. Isack è cresciuto e gara dopo gara si è preso prima la squadra di Faenza sulle spalle e poi ha scalato la classifica fino ad arrivare al vertice, sul podio della F1.

Con il passare delle gare, Hadjar ha saputo fare quello che più conta per un rookie: imparare. La Racing Bulls, pur non essendo stabilmente ai vertici, gli ha offerto un contesto competitivo e la possibilità di misurarsi costantemente con i suoi compagni di squadra (prima Tsunoda e poi Lawson) e con gli avversari di centro gruppo.

Gara dopo gara, il francese ha migliorato la gestione della macchina e la capacità di sfruttare le occasioni, trasformando l’inesperienza in fiducia.

L’exploit a Zandvoort

Il momento più alto della stagione è arrivato al Gran Premio d’Olanda 2025, sul circuito di Zandvoort. In una domenica resa difficile dalle condizioni mutevoli, Hadjar ha mantenuto calma e lucidità, portando a casa il suo primo podio in Formula 1. Un risultato che non solo lo consacra come uno dei giovani più promettenti della griglia, ma che restituisce visibilità e credibilità anche al progetto Racing Bulls.

É vero che senza il ritiro di Lando, parleremo di un altro risultato. Hadjar però si era conquistato la quarta posizione in qualifica e l’ha difesa per tutta la gara. Nessuno è riuscito a portargliela via e il terzo posto è stato una conseguenza anche di questo; la sua tenacia e il suo talento che non lo hanno mai fatto mollare.

L’immagine del francese sul podio accanto a campioni del calibro di Oscar Piastri e Max Verstappen rappresenta il primo grande raggiungimento della sua carriera.

Isack Hadjar, Racing Bulls (© Red Bull Content Pool)

Isack Hadjar, Racing Bulls (© Red Bull Content Pool)

Il futuro: dalla Racing Bulls alla Red Bull?

Il risultato di Zandvoort ha inevitabilmente riacceso le voci sul futuro di Isack Hadjar. La Red Bull sta già valutando la propria line-up per il 2026, quando scatterà il nuovo ciclo regolamentare della Formula 1. Accanto a Max Verstappen, Hadjar potrebbe rappresentare la scelta ideale: giovane, cresciuto all’interno del vivaio e ora pronto a confrontarsi ai massimi livelli.

Se riuscirà a mantenere la costanza di rendimento e a confermare i progressi mostrati in questa prima stagione, il passaggio dalla Racing Bulls alla Red Bull non sarebbe solo un sogno, ma un’opzione concreta per il futuro prossimo.

La preoccupazione è che una volta in Red Bull, Hadjar possa seguire il percorso dei suoi predecessori; Liam Lawson e Yuki Tsunoda. La Red Bull dell’anno prossimo però dovrebbe essere diversa dalle vetture che hanno messo in grossa difficoltà gli altri due talenti del vivaio della casa austriaca. Un’auto più gestibile anche per il pilota che affiancherà il campionissimo olandese.

A quel punto occupare il secondo sedile in Red Bull sarebbe l’occasione per crescere accanto au un pilota straordinario come Verstappen e imparare come diventare grande da uno che è tra i più forti nella storia della F1.

Isack Hadjar e Max Verstappen

Isack Hadjar e Max Verstappen (© Red Bull Content Pool)

Un talento da seguire

Il percorso di Isack Hadjar racconta una storia di resilienza, crescita e ambizione. Dal difficile esordio in Australia al podio di Zandvoort, il francese ha già dimostrato di possedere le qualità necessarie per lasciare il segno in Formula 1. La strada verso la consacrazione è ancora lunga, ma il suo nome è già entrato nel gruppo dei giovani da tenere d’occhio per la nuova generazione di piloti.

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