Formula 1
La F1 fa visita allo Shanghai International Circuit per il 2° Round del 2025: un tracciato tecnico e spettacolare
Lunghi rettilinei e curve di tutti i tipi per il Circuito di Shanghai, il cui layout ha un significato particolare

Dopo la prima tappa di Albert Park, la F1 non si ferma e vola in Cina: lo Shanghai International Circuit ospiterà la seconda gara dell’anno. Si tratta di un tracciato che combina lunghi rettilinei a curve di tutti i tipi. Per questo, diversi addetti ai lavori pensano che il GP della Cina sarà il primo vero test per le vetture 2025.
Shanghai International Circuit: le caratteristiche del tracciato
Il circuito cinese è lungo 5.451 km, ed è composto da 16 curve: 9 a destra e 7 a sinistra. Per l’imminente Gran Premio di F1 sono previsti 56 giri, per una distanza totale di gara pari a 305.066 km. Oltre che da un lungo rettilineo, è caratterizzato da curve alquanto tecniche e molto diverse tra loro in quanto a velocità di percorrenza.
Il layout del circuito, disegnato da Hermann Tilke, è considerato uno dei migliori lavori del progettista tedesco, che si è occupato di diversi tracciati di F1. Le sue linee non sono casuali: il disegno è infatti un richiamo al carattere cinese “Shang”, che significa “in alto”, o “ascendere”.

Il layout del Circuito di Shanghai (© F1)
Il layout della pista
Il giro della pista si apre in modo inusuale: dopo pochi metri i piloti sono chiamati ad affrontare curva 1. Si tratta di una curva a destra molto tecnica, in cui è fondamentale avere un anteriore preciso per mettersi al centro della pista, prima di avvicinarsi al cordolo e percorre curva 2.

Shanghai International Circuit, curve 1 e 2 (© shanghai.gov.cn)
Seguono due curve sinistra. Mentre la 3 è piuttosto lenta, si guadagna molta velocità all’uscita della 4, che lancia su un breve rettilineo interrotto da curva 5, con cui termina il primo settore.
Il settore centrale si apre con curva 6, altro tornantino lento che rappresenta una buona opportunità di sorpasso per i più coraggiosi. Con una splendida mossa su Valtteri Bottas proprio in questa parte del tracciato, Daniel Ricciardo conquistò la leadership del GP della Cina del 2018, poi vinto dall’australiano di Red Bull.
A questo punto si percorrono le curve 7 e 8, molto veloci, per arrivare al brusco cambio di direzione della 9. In questa curva, come in quella successiva, il nemico principale è il sottosterzo. All’uscita della 10, con cui si chiude il T2, è importante andare dolcemente sul gas per non perdere il controllo della vettura in trazione.
Dopo un breve rettifilo si arriva alla 11, dove non è ammissibile sbagliare l’angolo di entrata in curva. Seguono infatti la 12 e la 13, che vanno a formare di fatto un’unica, lunga curva. Sbagliare l’ingresso ne compromette la buona riuscita, e condanna a un’uscita lenta sul lungo rettilineo.
Questa è anche l’unica zona DRS della pista, e rappresenta il punto di sorpasso più gettonato. Dopo 1.2 km, il tratto rettilineo è interrotto da un tornante che costringe i piloti a scalare fino alla terza marcia. Ancora una volta è cruciale mantenere una buona trazione percorrendo curva 15, per prepararsi a svoltare l’ultima svolta da 90° a sinistra che riporta sul traguardo.
L’albo d’oro di Shanghai
Il Circuito di Shanghai ha ospitato tutte e 17 le edizioni del GP della Cina, entrando a far parte del calendario di F1 nel 2004. È stato un appuntamento fisso fino al 2020, quando venne cancellato causa pandemia Covid-19. Solo nel 2024 è tornato ad essere una tappa del Mondiale. Inoltre è stato scelto come uno dei 6 Round a formato Sprint della stagione; anche quest’anno ospiterà la gara breve.
La prima edizione del GP della Cina è stata vinta da Rubens Barrichello su Ferrari, mentre l’ultima ha visto il trionfo di Max Verstappen su Red Bull. Lewis Hamilton detiene il record di successi a Shanghai: 6 (4 con Mercedes, 2 con McLaren), almeno 4 in più di chiunque altro. Mercedes è la squadra che ha raccolto più vittorie in Cina: 6, segue Ferrari a quota 4.
Il record sul giro della pista, che non ha mai subito modifiche significative, è stato registrato proprio nel corso dell’edizione inaugurale. Nessuno è ancora riuscito a battere l’1:32.238 che Michael Schumacher fece registrare a bordo della sua Ferrari F2004.

Rubens Barrichello vittorioso al termine del GP della Cina 2004 (© F1)