Formula 1
Lando Norris, una rondine che non fa primavera
Il pilota inglese, questa stagione, ha avuto l’occasione di impensierire Verstappen nella lotta al titolo, ma forse Lando non è ancora pronto.
Il GP del Brasile 2024 di Formula 1 rischia di aver messo una pietra tombale sulle possibilità di vittoria mondiale di Lando Norris. L’inglese, infatti, non è riuscito a sfruttare le debolezze mostrate dalla Red Bull, e Max Verstappen potrebbe già festeggiare il suo quarto titolo mondiale a Las Vegas. Forse ci si è creati un’aspettativa troppo alta attorno al numero 4 della McLaren?
Un talento ridimensionato?
Lando oggi è un personaggio affermato in F1. È un idolo per tanti ragazzi e ragazze che seguono il circus più famoso delle corse automobilistiche. Da quando la Formula 1 è esplosa in popolarità, Norris è stato uno dei protagonisti più amati, forse grazie al suo carattere fresco e apparentemente alla mano.
Anche McLaren ha contribuito a costruire il suo personaggio, portandolo a essere uno dei piloti più amati della griglia. Tuttavia, essere uno dei preferiti non sempre equivale a ottenere vittorie. Non fraintendiamoci: Lando oggi è anche uno dei migliori interpreti tra i 20 piloti in F1. Vanta diverse vittorie e molti podi, ed è considerato un pilota tecnicamente solido.
Eppure quest’anno Lando rischia di concludere la stagione con la sua immagine di pilota ridimensionata. Certo, non è stato ridimensionato da un pilota qualsiasi, ma da chi ha dominato le ultime due stagioni e ha già vinto tre mondiali.
Infatti, se in estate Max Verstappen sembrava vulnerabile nella sua corsa al quarto titolo, Lando non è riuscito a sferrare l’attacco decisivo che avrebbe messo KO l’olandese, proiettandolo verso un’impresa storica.
Dal 2023, la McLaren ha compiuto passi avanti in termini di competitività e nel 2024, a partire da Miami, è stata quasi sempre la macchina più veloce in pista, con una delle line-up più forti in termini di talento puro tra i due piloti. Durante l’estate la Red Bull ha mostrato un calo, e in autunno si pensava davvero fosse possibile una rimonta furiosa di Norris su Verstappen per il titolo.
Questo, però, fino al GP del Brasile, dove Max ha dimostrato ancora una volta di essere il numero 1 in carica, tirando fuori una magia, come solo i veri campioni sanno fare. Lando ha sentito la tensione e il peso delle aspettative, soprattutto da parte della stampa. Eppure, numeri alla mano, con qualche occasione in più concretizzata, oggi staremmo parlando di un’altra classifica.
Giovane promessa
Fin da giovane, Lando ha costruito il suo percorso passo dopo passo, senza dominare in velocità o performance, ma con le vittorie e i tempi giusti. Nelle formule minori ha ottenuto alcuni titoli continentali, tra cui quello in F3 europea nel 2017 con Carlin Motorsport. Norris ha gareggiato in numerose categorie, facendosi le ossa in diversi campionati.
Con quel successo ha stregato la McLaren, che ha deciso di inserirlo nel suo programma giovani e lo ha ingaggiato come collaudatore. In quel periodo la casa di Woking non godeva più della gloria del passato, ma era in grosse difficoltà, soprattutto in termini di prestazioni. Nel 2019 iniziò la vera ricostruzione del team, e si decise di puntare su un giovane britannico di talento come Lando Norris.
All’epoca, il pilota di Bristol era noto per la splendida stagione 2018 in Formula 2, nella quale, con una vittoria e otto podi, conquistò il secondo posto dietro a George Russell e davanti ad Alexander Albon. La Formula 1 stava vivendo un cambio generazionale tra i piloti, e Lando si è accasato alla McLaren.
Lando Norris in cerca di velocità e costanza
Alla sua seconda stagione, nel 2020, ottenne il suo primo podio nella gara di apertura in Austria. In quel periodo la Scuderia stava risalendo, piazzandosi a metà classifica, ma la MCL35 non era ancora una vettura da vittoria. Nel 2021, con Ricciardo al suo fianco, Norris ha ottenuto quattro podi, affermandosi come uno dei migliori talenti emergenti della nuova generazione.
Nel frattempo la popolarità di Lando cresceva, anche grazie alla sua passione per le gare online al simulatore. Poco a poco, l’inglese è diventato una presenza centrale nel paddock della F1, con un seguito di fan sempre più numeroso.
Nel 2023, come citato in precedenza, gli è stato affiancato Oscar Piastri, una nuova promessa del motorsport. Lando è così diventato il punto di riferimento in McLaren. Nel giugno di quell’anno, la Scuderia ha compiuto un passo decisivo che l’ha riportata in alto in classifica. Il 2024 sembrava potesse essere l’anno giusto per la tanto agognata vittoria, sfumata ben sei volte l’anno precedente.
Finalmente ai vertici
Il primo successo è arrivato a Miami con una strategia magistrale, e quel primo posto si è poi ripetuto altre due volte in stagione, prima in Olanda e poi a Singapore. Con sei secondi posti e tre terzi posti, Lando ha avuto la sua miglior stagione da quando è in F1.
Eppure sembra non bastare. Non è bastato a fermare “il cannibale” Max Verstappen e una Red Bull indebolita. Se consideriamo che ha ottenuto sette pole position ma meno della metà delle vittorie, si può dire che Norris non sia riuscito a massimizzare il potenziale della sua MCL38.
Forse Lando ha avvertito la pressione? Una pressione esterna che ha alzato le aspettative su di lui, non rispettate del tutto. Se c’era una vettura in grado di battere la casa austriaca quest’anno, era proprio la McLaren, e la classifica costruttori lo dimostra. Lando, però, pur avendo la freccia migliore, non è riuscito a intaccare lo scudo e il vantaggio del campione in carica.
Il numero 4 è apparso innervosito nelle ultime gare, forse appesantito da aspettative per cui non è ancora pronto, e dall’ombra di un rivale difficile da sconfiggere. Anche Piastri non ha certo aiutato: l’australiano ha vinto la sua prima gara in Ungheria e ha replicato a Baku.
L’ombra del numero 81 preoccupa per il prossimo anno, e c’è la concreta possibilità che la McLaren passi a lui il testimone di punta della squadra. L’unico che può impedirlo è Lando stesso, dimostrando di essere il più forte. Norris ha il talento per competere ai massimi livelli, ma la fame? La cattiveria agonistica? Su questo, al momento, è rimandato a data da destinarsi.