Seguici su

Formula 1GP Qatar

Sotto le luci del Qatar: sfide e segreti del Lusail International Circuit

Velocità, precisione e strategia sotto i riflettori del deserto: il circuito che ospita il GP del Qatar rappresenta una sfida tecnica molto delicata

Pubblicato

il

lusail international circuit f1
Vista di notte del Circuito di Lusail (© MotoGP)

Il Lusail International Circuit è una delle piste più moderne e ambiziose dell’era recente della F1. Nato per la MotoGP, il circuito oggi ospita anche il Circus e rappresenta un laboratorio un laboratorio di velocità e precisione, dove ogni curva va interpretata con fluidità. Un tracciato che non perdona chi esagera e premia invece chi trova il ritmo perfetto sotto i riflettori del deserto qatariota.

F1, le caratteristiche del Lusail International Circuit

La configurazione attuale del tracciato volta a ospitare il GP del Qatar misura 5,419 km e presenta 16 curve di cui 10 a destra e 6 a sinistra. Il rettilineo dei box supera il chilometro di lunghezza ed è la spina dorsale attorno a cui si snoda il circuito. Rappresenta anche l’unica zona DRS e il principale, se non il solo, punto chiaro di sorpasso.

Dal punto di vista dell’esperienza di guida, Lusail offre una serie di curve rapide in successione che favoriscono ritmo e gestione aerodinamica. Il circuito è completamente circondato da riflettori che illuminano la notte del deserto qatariota, regalando un’esperienza visiva speciale agli spettatori.

Il layout del Lusail International Circuit

lusail international circuit f1 layout

Il layout del circuito (© F1)

Strategie e setup

Sul Lusail International Circuit la scelta del setup rappresenta un esercizio di compromesso tra carico aerodinamico e efficienza. Le curve medio-veloci che caratterizzano quasi l’intero tracciato richiedono un’ala posteriore piuttosto generosa per garantire stabilità negli appoggi prolungati, ma senza esagerare: troppo carico penalizzerebbe velocità e difesa sul rettilineo principale.

La gestione degli pneumatici è un altro punto chiave: l’anteriore sinistro è il primo a soffrire, soprattutto nelle sequenze 7-8-9-10 e 12-13-14 dove l’appoggio viene mantenuto a lungo e la temperatura sale rapidamente. Per il GP di quest’anno Pirelli ha imposto un limite massimo di 25 giri per set di pneumatici a causa delle sollecitazioni elevate: i team saranno di fatto obbligati a effettuare due soste in gara.

L’undercut può essere molto efficace grazie alla rapidità con cui una gomma nuova permette di attaccare i tratti più veloci, ma resta sensibile al traffico: ritrovarsi dietro una vettura più lenta nel secondo settore può vanificare qualsiasi vantaggio.

Primo settore

Dopo il lunghissimo rettilineo d’arrivo, la staccata di Curva 1 è l’unico vero momento “stop & go” del tracciato: si passa da oltre 320 km/h a meno di 100 in pochi metri, e una vettura ben bilanciata permette al pilota di ritardare la frenata mantenendo la stabilità sull’anteriore.

qatar curva 1

Curva 1 (© F1)

L’uscita, però, è ancora più importante: una trazione pulita consente di impostare con naturalezza la piega a sinistra di Curva 2, che si affronta quasi piena e mette subito a nudo eventuali problemi di sovrasterzo o carico insufficiente sul posteriore.

La successiva Curva 3 è una piega rapidissima a destra percorsa flat. Segue un’altra svolta a destra che richiede un leggero lift dell’acceleratore. Si arriva quindi alla 5, curva molto simile alla precedente che va percorsa in appoggio e richiede un anteriore molto preciso.

Secondo settore

Il settore centrale è il cuore tecnico del tracciato: è di fatto una sequenza quasi ininterrotta di curve medio-veloci dove l’appoggio aerodinamico fa la differenza. Si torna sul freno per Curva 6, a sinistra, dove si può tentare un sorpasso, soprattutto se si ha un vantaggio di mescola.

qatar curva 6

Curva 6 (© Red Bull Content Pool)

Segue una sequenza molto veloce in cui va mantenuto a lungo l’appoggio. Si svolta a destra per curva 7; la 8 è una piega appena accennata. Curva 9 si fa quasi in pieno ed è importante essere precisi nell’inserimento e non fare correzioni che costano tempo prezioso. Curva 10 è una piega molto lunga a sinistra che mette a dura prova le gomme.

Terzo settore

Il trittico delle Curve 12-13-14 con cui si apre l’ultimo settore è il più spettacolare, ma il più impegnativo del tracciato per monoposto e pneumatici. La sequenza si compone di tre pieghe a destra dove la velocità di percorrenza supera i 250 km/h in appoggio. È molto dura sulle gomme, ma dal 2024 sono stati appiattiti i cordoli per evitare spiacevoli forature.

Curva 15 è anch’essa una svolta a sinistra molto veloce e richiede estrema precisione. L’ultima curva è un punto cruciale. Una percorrenza fluida e un’uscita pulita permettono di massimizzare la velocità sul rettilineo e sfruttare la zona DRS, aumentando esponenzialmente le possibilità di sorpasso.

curva 16 qatar

Curva 16 (© Lusail International Circuit)

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *