Formula 1
La FIA spiega la penalità a Norris e la gestione delle neutralizzazioni in Qatar
La FIA ha spiegato i motivi della gestione di gara e della severa penalità a Norris in Qatar. L’analisi dei fatti e del regolamento
La penalità a Lando Norris nel GP del Qatar ha scatenato molte polemiche. Per alcuni, uno stop and go di dieci secondi è considerato eccessivo per non aver osservato le bandiere gialle. Inoltre, la mancata neutralizzazione della corsa dopo la perdita dello specchietto in rettilineo da parte di Alex Albon, che ha generato tutto questo caos, è stata messa sotto accusa. Analizziamo i fatti.
Perchè non è stata neutralizzata la gara per recuperare lo specchietto?
I motivi per il no alla Safety Car
È ovvio che, senza il detrito in pista, non sarebbe successo nulla. Se lo specchietto fosse stato recuperato tempestivamente, sarebbero state esposte per meno tempo le doppie bandiere gialle (doppie e non singole, cosa molto importante perchè hanno significato diverso).
La FIA, tramite il sito della F1, ha spiegato queste scelte: «La prassi normale prevede che la Safety Car non venga inviata in pista in caso di una piccola quantità di detriti, soprattutto se fuori dalla traiettoria. I numerosi detriti lasciati dopo che una macchina ha colpito uno specchietto e le forature che si sono verificate subito dopo hanno reso necessaria la decisione di utilizzare la Safety Car».
Questo trova riscontro nel consueto comportamento in occasione di tutte le gare. In questo caso solitamente non si usa la Safety Car. E, aggiungo io, sarebbero piovute critiche nel caso fosse stata utilizzata per uno specchietto.
Perchè non è stata usata la VSC?
Continua la FIA: «Una Virtual Safety Car non sarebbe stata una soluzione. In questo caso infatti, le vetture rimangono distribuite lungo il tracciato. Non ci sarebbe stato quindi tempo sufficiente per un commissario di pista per rimuovere i detriti. La FIA analizza costantemente i propri metodi e processi. Studierà ulteriormente lo scenario specifico, discutendolo con i team, per valutare se in futuro sarà necessario adottare un comportamento differente».
L’utilizzo della VSC, secondo la mia esperienza decennale da commissario di percorso, avrebbe potuto invece consentire il recupero del pezzo. È un’operazione che si porta a compimento in circa quindici-venti secondi. Con il gruppo a velocità ridotta e debitamente avvisato dell’operazione in corso, difficilmente si sarebbero verificate situazioni di pericolo.
In questo caso temo si sia trattato di un eccesso di prudenza. Non vale dire «una volta i commissari sarebbero saltati in pista e avrebbero tolto lo specchietto in dieci secondi». È vero, nei decenni scorsi si sono viste queste azioni quasi eroiche. La FIA però migliora costantemente i suoi protocolli per garantire una crescente sicurezza.
La penalità a Norris è giusta?
Durante la presenza dello specchietto, erano esposte le doppie bandiere gialle. Queste prevedono, secondo il regolamento internazionale, che i piloti devono «ridurre la velocità in modo significativo, non superare ed essere pronti a cambiare direzione o a fermarsi».
Anche in questo caso la FIA ha risposto nel merito della penalità comminata a Norris. «La penalità è stata applicata in conformità con le linee guida sulle penalità distribuite ai team il 19 febbraio 2024.
Una violazione delle bandiere gialle doppie è considerata una seria compromissione della sicurezza, motivo per cui tali infrazioni comportano una penalità così severa».
Secondo il rapporto dei commissari FIA, Norris non ha diminuito la sua velocità. Questa rilevazione è stata resa possibile osservando i video, i dati del cronometraggio e la telemetria. Dati certi quindi, non impressioni come quella, comunque giusta, di Max Verstappen dalla pista.
Sulla sicurezza non si discute e Norris non ha osservato il comportamento obbligatorio in caso di doppie bandiere gialle. Forse una piccola revisione delle procedure in caso di presenza di detriti fuori traiettoria potrebbe aiutare ad aumentarla ancora di più.