Seguici su

Formula 1

La testimonianza di Briatore a “Bravissimo”: «Alonso ha fatto scoprire la F1 alla Spagna»

Il documentario “Bravissimo” ripercorrerà la stagione 2005, quella in cui Alonso conquistò il primo titolo per sé e per la Spagna. Briatore è colui che l’ha scoperto, ha sempre avuto tanta stima nei suoi confronti.

Pubblicato

il

Flavio Briatore
Flavio Briatore (© Alpine F1)

DAZN Espana sta per distribuire un documentario dal titolo “Bravissimo” dedicato a Fernando Alonso. Più precisamente alla stagione 2005, quella in cui l’asturiano divenne il primo spagnolo campione del mondo in F1. Briatore, all’epoca Team Principal della Renault, è tra i protagonisti e ha parlato dell’importanza che ha avuto Alonso per la Spagna.

Briatore a “Bravissimo” su Fernando Alonso

La prima stagione di “Nando” da pilota titolare della Renault fu quella 2003. Un’annata in cui arrivò tra qualche scetticismo di troppo, ma si dimostrò subito molto veloce. In quell’annata conquistò la prima pole position della sua carriera, nel GP della Malesia, ma anche la prima vittoria, in Ungheria. Briatore ha confessato di aver creduto in lui fin da subito:

«Ha sostituito Jenson Button, e molti lo criticavano per la sua giovane età e inesperienza, ma io credevo in lui. Ero sicuro che fosse speciale. Col tempo, ti rendi conto che non era solo speciale, era qualcosa di più. Ed è naturale che sia diventato un campione del mondo».

Fernando Alonso, campione F1 nel 2005 e nel 2006 con Renault

Fernando Alonso, campione F1 nel 2005 e nel 2006 con Renault (© F1)

Flavio Briatore ci ha tenuto anche a ricordare il “mood” con qui  quella squadra affrontava tutti i weekend. La Renault in quegli anni non era considerata una squadra di alto livello, tante altre squadre partivano davanti: «Non eravamo una squadra affermata come McLaren, Williams o Ferrari. Eravamo degli outsider». Nel box si respirava un clima che non sembrava quasi essere da F1:

«Mettevamo la musica a tutto volume dopo le gare – una cosa che a qualcuno dava un po’ di fastidio – Ricordo che la tenevamo sempre a tutto volume e Ron Dennis cercava di abbassarla, allora chiedevo loro di alzarla ancora di più. Perché eravamo una squadra giovane e fresca che non passava inosservata».

Stagione 2005: un trionfo

Dopo due stagioni di crescita costante, con un 6° e un 4° posto conquistati, arrivo il 2005, l’anno della consacrazione. Il grosso cambio regolamentare mise in crisi la Ferrari, che aveva dominato le 5 stagioni precedenti, e ad approfittarne fu proprio l’accoppiata Renault-Alonso. Con 7 vittorie e 15 podi complessivi, Fernando vinse il primo mondiale della sua carriera. Briatore a “Bravissimo” ha ricordato così quel momento, sottolineando l’importanza di Alonso per la Spagna:

«È stato il momento in cui tutti hanno potuto conoscere veramente Fernando Alonso. Non solo perché ha vinto il Campionato del Mondo, ma per come lo ha vinto. Lo abbiamo fatto con autorevolezza. Nel 2005 non abbiamo solo vinto un Campionato del Mondo, abbiamo anche aiutato la Spagna a scoprire la Formula 1».

Alonso può ancora fare la differenza in F1?

Nel 2006, Fernando Alonso vinse il 2° e ultimo titolo della sua carriera ancora in corso, sempre con Briatore e la Renault. Da quel momento la sua carriera prese una piega differente. L’anno turbolento in McLaren, il ritorno alla Renault che non portò i risultati sperati e gli anni burrascosi in Ferrari, con 2 titoli sfiorati. All’apice della sua carriera, Alonso non si ritrovò quasi mai nelle condizioni di aumentare il suo bottino, un grande peccato:

«Tutto quello che posso dire è che Fernando, con il suo immenso talento come pilota, ha raccolto meno premi di quanti ne meriti. Ma non per colpa sua, né mia, bensì per altre circostanze. Un pilota come lui avrebbe dovuto vincere sei o otto Campionati del Mondo, perché ha sempre fatto la differenza per le sue squadre». Per Briatore la motivazione principale è una sola:

Alonso festeggia il primo podio con Aston Martin in Bahrain

Alonso festeggia il primo podio con Aston Martin in Bahrain nel 2023 (© F1)

«Serve anche la fortuna che, nel momento in cui fai la differenza, anche la tua squadra sia pronta. Perché se la squadra fallisce, non è colpa del pilota. Ma i suoi numeri non corrispondono a ciò che ha meritato». Alonso è ancora in grado di fare la differenza? Finché è in pista può succedere di tutto: «Forse, non si sa mai».

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *