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Formula 1

Pierre Gasly, la resilienza di un sognatore

Il francese ha saputo rialzarsi quando molti avrebbero invece mollato. Dopo la bocciatura in Red Bull ha ritrovato il suo equilibrio e ha trionfato. Anno dopo anno è cresciuto e ora è pronto a puntare in alto con Alpine.

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Pierre Gasly festeggia il podio nel GP del Brasile 2024
Pierre Gasly festeggia il podio nel GP del Brasile 2024 (© Alpine F1 Team Facebook)

Tra pochi giorni 29enne, Pierre Gasly ha raggiunto il momento che nella carriera di ogni atleta può definirsi come quello della maturazione. Alla sua nona stagione in F1 è pronto a diventare la punta di diamante di Alpine, con l’obiettivo di riportarla ai vertici; dimostrando di non essere un pilota da metà classifica, ma un top driver.

Una vittoria per risorgere

Se dovessimo definire Gasly, in pista sarebbe il classico mastino. Una vera e propria spina nel fianco per i suoi avversari, sia che si tratti di una lotta per la vittoria o di una difesa di posizione nelle retrovie.

A Monza nel 2020, mentre con lo sguardo fissava il rettilineo vuoto del circuito, ne avrà viste di immagini scorrergli davanti agli occhi. L’esordio con la Toro Rosso, la promozione in Red Bull prima e poi la bocciatura che lo aveva riportato nel junior team della casa austriaca.

Pierre Gasly nel 2019 con Red bull al GP d'Austria

Pierre Gasly nel 2019 con Red bull al GP d’Austria (© Red Bull Content Pool)

Da lì la pazienza di un pilota che si deve ricostruire e ritrovare il proprio equilibrio, in un momento in cui rischiava di scivolare in un baratro senza fine. Invece dopo aver toccato il fondo Pierre ha saputo reagire e cogliere l’attimo giusto, in cui si è trasformato in un vincente.

Dopo quella storica vittoria Gasly è maturato piano piano, trasformandosi in un punto di riferimento solido per AlphaTauri. Il francese non solo ha riportato alla vittoria il team di Faenza dopo dodici anni, nello stesso tempio in cui avevano colto la prima vittoria assoluta della loro storia, ma in poche stagioni si è preso il ruolo di leader.

Tale status non può però bastare ad un pilota che vuole ambire alto. AlphaTauri è stata una parentesi di passaggio verso quello che oggi sembra essere l’ambiente in cui Gasly può sbocciare definitivamente.

Una sfida matura

Il pilota di Rouen ha scelto Alpine nel 2023, in cerca di una nuova sfida e con l’ambizione di riportare il marchio francese ai vertici della F1. Pierre quando ha sposato la causa del Team di Enstone, ha deciso di investire in un progetto a medio-lungo termine. La casa transalpina aveva bisogno di un nuovo trascinatore e l’ingaggio del #10 si prospettava la ventata d’aria fresca che serviva.

A testimoniare le difficoltà di queste ultime due stagioni, ci sono i risultati. Pierre in Alpine ad oggi ha ottenuto solo due podi. Il primo a Zandvoort nel 2023 e il secondo in Brasile alla fine del 2024. In molte occasioni la vettura della casa francese non è stata competitiva o ha dimostrato evidenti lacune tecniche, che non gli hanno permesso di lottare per risultati più importanti.

Gasly ha saputo aspettare, adattarsi nell’ombra e costruirsi il suo spazio all’interno della squadra. Ora, dopo anni difficili, è pronto a riprendersi un ruolo che già gli è appartenuto, ma in un’altra realtà. L’anno prossimo sarà il veterano e il punto di riferimento per la squadra.

Potrà cucirsi addosso la vettura e dimostrare che anche lui è pronto a far parte del club esclusivo di piloti che ogni gran premio lottano per la vittoria o il podio. Sicuramente servirà ancora tempo, ma Pierre può confermarsi una garanzia in griglia e ambire a diventare un campione.

Pierre Gasly, sul podio di Monza 2020, festeggia la sua prima vittoria in F1

Pierre Gasly, sul podio di Monza 2020, festeggia la sua prima vittoria in F1 (© Red Bull Content Pool)

D’altronde Pierre ha già dimostrato di essere “un sognatore che non si è mai arreso“. Un vero vincitore; e non solo perché si è conquistato il primo gradino del podio. Quando rischiava di bruciarsi ha saputo rialzarsi e non ha mollato, anche se poteva sembrare l’opzione più semplice.

Ora il francese guarda di nuovo lontano; sogna ancora. In attesa di tornare ad essere un vincente, ma stavolta di farlo con la costanza per sognare in grande.

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