Formula 1
Rivisto ancora il regolamento 2026: le nuove monoposto di F1 restano un rebus tecnico
Tra sei mesi le vetture della nuova era scenderanno in pista per la prima volta, ma sono ancora tanti i punti di domanda che le circondano

Tra il 26 e il 30 gennaio 2026, le monoposto della nuova era di Formula 1 faranno il loro debutto in pista nei test di Barcellona. Sarà il primo banco di prova per le nuove vetture di F1: è difficile capire cosa aspettarsi, dato che i regolamenti 2026 sono in continuo mutamento, e restano ancora un mistero persino per gli addetti ai lavori.
F1, auto più corte e leggere con i regolamenti 2026
L’imminente ciclo tecnico è stato definito come il più rivoluzionario della storia recente della F1. Non solo: i regolamenti sono in continuo mutamento. Il documento tecnico è già stato rivisto numerose volte; la tredicesima versione è stata pubblicata dalla FIA il 31 luglio. Tutte le modifiche sono state apportate in accordo con il promotore e gli undici team, Cadillac compresa.
Il nuovo corso punta su auto più leggere, corte e strette, con aerodinamica attiva e power unit ibride al 50% endotermiche e al 50% elettriche. Ma dietro alla promessa di monoposto “agili” si nasconde un complesso equilibrio tecnico in cui ogni scelta avrà ripercussioni dirette su tutte le altre aree della vettura.
Le monoposto, a fondo piatto, diranno addio ai canali Venturi che hanno contraddistinto l’era a effetto suolo. L’interasse scenderà da 3.600 a 3.400 mm, la larghezza passerà da 2.000 a 1.900 mm, e il peso minimo fissato sarà di 770 kg, ben 30 in meno rispetto al 2025. Le gomme resteranno da 18 pollici, ma saranno più strette di 25 mm all’anteriore e 30 mm al posteriore.
Il DRS sarà sostituito da ali mobili sia anteriori che posteriori, in grado di modificare il carico aerodinamico in tempo reale. La downforce complessiva calerà di circa un quinto rispetto alle vetture attuali, rendendo la guida nelle curve veloci molto più impegnativa.
La lotta all’aria sporca
Come nel 2022, la FIA ha fatto il possibile per cercare di eliminare il fenomeno dell’aria sporca. La Federazione ha lasciato poco spazio di manovra per quanto riguarda il disegno dell’ala anteriore. Questa dovrebbe incanalare i flussi verso le ruote anteriori: in questo modo le vetture riuscirebbero a stare in scia, favorendo sorpassi e spettacolo.

Render dell’ala anteriore delle nuove monoposto (© FIA)
L’obiettivo era stato raggiunto nelle fasi iniziali dello scorso ciclo tecnico, ma non per molto. Gli ingegneri hanno rapidamente trovato soluzioni tecniche che hanno aumentato il carico “sporcando” la scia. Come riporta Motorsport.com, diversi tecnici avrebbero già trovato margini per riproporre nel 2026 l’effetto outwash, spingendo l’aria verso l’esterno per migliorare la pulizia dei flussi intorno alla carrozzeria.
La sfida della bilancia
Il grande nodo per i progettisti riguarda la massa complessiva. Se da un lato il regolamento impone un calo di 30 kg, dall’altro la nuova power unit avrà un peso minimo di 185 kg, ben 34 in più rispetto alle attuali. A questi si aggiungono i 46 kg stimati degli pneumatici, anche se il prodotto di Pirelli è ancora in via di sviluppo. Tradotto: per rispettare i 770 kg, i team dovranno togliere circa 60 kg lato telaio.
Si tratta di una cifra sostanziosa: sarà quindi difficile vedere vetture che rasentano la soglia minima fin da subito. Nel 2022, l’unica monoposto con neanche un chilo in eccesso fu la Sauber; tutte le altre andarono ben oltre il peso limite. Anche la Red Bull campione del mondo cominciò con un sovrappeso di circa 30 kg, per poi alleggerirsi progressivamente fino al di sotto della soglia a fine ciclo.
Alcune squadre, come Ferrari, starebbero già sperimentando batterie più compatte e leggere, accettando il compromesso di una ricarica meno efficiente in determinati tracciati.
Sul fronte meccanico non ci saranno vincoli di schema sospensivo: push rod e pull rod saranno entrambi consentiti. Il pull rod, sia all’anteriore che al posteriore, potrebbe essere favorito per le minori interferenze aerodinamiche e per il baricentro più basso. Non a caso Ferrari ha aggiornato la mule car per i test Pirelli 2026 passando da push a pull anteriore, in vista della futura 678.

Charles Leclerc in pista all’Hungaroring per i test sulle Pirelli 2026 (© Pirelli)
Quindi, tra compromessi aerodinamici, gestione dell’ibrido e sfida del peso, a inizio 2026 sarà probabile trovare monoposto molto diverse tra loro. La convergenza tecnica potrebbe arrivare solo dopo una stagione intera di gare, proprio come accadde con l’effetto suolo nel 2022.
I regolamenti 2026 di F1 sono ancora un vero e proprio rebus. Questi mesi sono fondamentali per i team, dato che trovare il giusto bilanciamento tra le varie componenti può fare un’enorme differenza: solo la pista potrà dire chi ha avuto le intuizioni migliori.