Formula 1
La stagione dei rookie: tante belle sorprese e una delusione
Tante sorprese tra i rookie in questa stagione. Quasi tutti hanno già dimostrato di meritarsi un sedile in F1.

La F1, dopo il weekend in Ungheria, è entrata ufficialmente nella pausa estiva. Un ottimo momento per tirare le somme del 2025 sotto vari punti di pista. La stagione ha visto ad esempio sbocciare tante sorprese tra i rookie, piloti agguerriti che non vedono l’ora di ritagliarsi il loro spazio nella storia del loro sport. Quasi tutti hanno già fatto vedere ottime prestazioni.
Kimi Antonelli, la stella di Wolff
Toto stravede per Kimi, non a caso decise di seguire la sua carriera passo passo da quando il bolognese era poco più che un bambino. Il destino di Antonelli, se quest’ultimo avesse rispettato le aspettative, era già scritto: sarebbe diventato un pilota Mercedes. Kimi non solo ce l’ha fatta, ma ha pure bruciato le tappe, subentrando a soli 18 anni a Lewis Hamilton, dopo appena una stagione in F2.
L’inizio di stagione è stato molto spavaldo e, paradossalmente, ha portato le prestazioni migliori. Qualifiche discrete, gare consistenti e lampi di grandissimo talento, come la pole Sprint di Miami e il podio di Montreal. Proprio da quel 3° posto però, qualcosa è cambiato. Tanti ritiri, alcuni dovuti anche a noie tecniche, e difficoltà di guida costanti, coincise anche con uno sbagliato sviluppo della Mercedes.

Kimi Antonelli durante le qualifiche Sprint del GP Miami di F1 (© Mercedes AMG F1)
Proprio dall’Hungaroring, il team di Brackley ha fatto un passo indietro sulla sospensione posteriore, tornando più competitiva. Il weekend di Kimi però è stato ancora un po’ zoppicante, segno che il giovane pilota italiano ha bisogno di ritrovare fiducia. La pausa per lui arriva nel momento ideale, ha tutto il tempo per tornare ad alzare l’asticella, anche in questo 2025. Ha già ampiamente dimostrato di essere nel posto giusto.
Hadjar, Bearman e Bortoleto: quante sorprese tra i rookie!
Oltre a Kimi, tanti altri rookie arrembanti stanno dimostrando di meritarsi ampiamente il loro posto in F1. Partendo da Isack Hadjar, il suo inizio in realtà era stato drammatico, con l’incidente e le lacrime di Melbourne. La sua reazione però è stata convincente e sono arrivati subito i primi piazzamenti a punti. Il primo è stato l’8° posto della Cina, poi è arrivato anche 10° in Arabia Saudita. Successivamente ha infilato 3 ottimi piazzamenti tra Imola, Montecarlo e Barcellona (9°, 6° e 7°). Gran parte dei punti della Racing Bulls sono arrivati dal suo piede.

Oliver Bearman e Gabriel Bortoleto (© Stake F1 Sauber)
La stella di Gabriel Bortoleto invece ci ha messo un po’ di più a brillare, ma da quando ha cominciato sembra non voler più smettere. Il giovane talento brasiliano ci ha messo parecchio prima di trovare buoni piazzamenti, anche complice una Sauber un po’ in difficoltà all’inizio. Appena la squadra però ha trovato la giusta direzione, anche le sue prestazioni sono migliorate molto. 8° in Austria, poi, dopo il ritiro di Silverstone, un 9° e un 6° posto tra Spa e Ungheria. E da diverse gare sta battendo uno specialista come Hulkenberg sul giro secco.
Quello più indietro in classifica di questo terzetto è Oliver Bearman. L’inizio in realtà era stato convincente, anche dal punto di vista dei risultati, con 3 piazzamenti di fila a punti dalla Cina al Bahrain. Da quel momento in realtà il classe 2005 britannico non ha più collezionato piazzamenti tra i primi 10, ma anche a causa di un po’ di sfortuna. Dal Canada al Belgio ha messo in fila ben quattro undicesimi posti consecutivi, di cui l’ultimo perdendo la volata finale con Gasly. La ruota girerà anche in suo favore.
Doohan sacrificato, che fatica Colapinto!
Le uniche due note dolenti arrivano da Alpine. La prima in realtà forse più per colpa della scuderia stessa che del pilota. Perché è vero che fino a Miami le prestazioni di Jack Doohan erano state negative, ma non è stato neanche giusto concedergli appena 6 weekend per dimostrare il suo valore. Soprattutto considerando che le voci sul subentro di Colapinto circolavano già da un bel po’.

Franco Colapinto in pista a Montreal (© Alpine F1)
Da quando l’argentino è arrivato però la situazione non è per nulla migliorata. Franco è stato quasi sempre tra i più lenti della griglia, nonostante il compagno di squadra Gasly sia riuscito, nello stesso lasso di tempo, a portare a casa punti pesanti. La verità è che Colapinto, da quell’inizio incoraggiante con la Williams quando nella passata stagione subentrò a Sargeant, ha sempre fatto molta fatica.
L’ultimo posto di Alpine nel campionato costruttori è in parte anche figlio di questa rivedibile gestione dei suoi piloti. Con lo stesso Colapinto che da qualche settimana sembra già essere di nuovo sulla graticola.