Formula 1
25 anni fa, la Ferrari ruppe il digiuno più lungo della sua storia
l’8 ottobre del 2000, la Ferrari tornò sul tetto del mondo in F1. Un successo arrivato dopo una costruzione di molti anni e che aprì un ciclo indimenticabile.

Il presente è da dimenticare, ma nella storia del Cavallino ci sono delle date che non vanno dimenticate. Una di queste è l’8 ottobre del 2000, giorno in cui la Ferrari, a Suzuka, tornò a vincere un titolo piloti e lo fece con Michael Schumacher alla guida. Un successo che interruppe il più lungo digiuno nella storia della Scuderia, durato ben 21 anni.
Una giornata indimenticabile, dopo anni di duro lavoro
Dopo una stagione intensa e combattuta contro la McLaren di Mika Hakkinen, a Suzuka Schumacher ebbe il primo match point. Vincendo il Gran Premio si sarebbe assicurato il titolo con una gara di anticipo. Una corsa di nervi, più che di lotta in pista, decisa dalla tempestività del muretto nel richiamare Michael per la seconda sosta ai box, unita al magico piede destro del tedesco. Dopo aver passato più di metà gara dietro al finlandese, l'”overcut”, si concretizzò e Schumacher restò al comando fino al traguardo.

Luca Cordero di Montezemolo ai tempi della Ferrari (© Ferrari Media Centre)
Un successo arrivato dopo anni di duro lavoro e di delusioni. Il primo tassello inserito da Montezemolo arrivò nel 1993, con l’ingaggio di Jean Todt come Team Principal. Nel 1996, gli arrivi del due volte campione del mondo in carica (Schumacher) e di Ross Brawn, entrambi dalla Benetton, sembravano poter essere decisivi.
Lo saranno, in effetti, ma solo da quella lieta mattinata italiana del 2000. Prima, in realtà, solo molte delusioni. Un 1996 nettamente al di sotto delle aspettative, i mondiali persi all’ultima gara nel 1997 e nel 1998, poi il grave infortunio di Michael nel 1999. Tutte delusioni che hanno aiutato a costruire l’inesorabile ciclo di successi, durato fino al 2004, con 5 mondiali consecutivi, sia nei piloti che nei costruttori.
Da Scheckter a Schumacher: Ferrari tornò campione
Prima di quel trionfo, l’ultimo titolo mondiale della Scuderia era stato conquistato da Jody Scheckter, nel 1979. Quel mondiale fu completamente dominato, sia nella classifica piloti che in quella costruttori. La coppia formata dal sudafricano e da Gilles Villeneuve riportò il titolo a Maranello dopo la vittoria di Niki Lauda nel 1977.

Jody Scheckter a bordo della sua 312 T4 (© Scuderia Ferrari)
Da quel giorno ci provarono in tanti. Dalla Scuderia passarono tanti campionissimi come Gerhard Berger, Alain Prost e Nigel Mansell. Tutti quanti però, per un motivo o per l’altro, fallirono nella missione. L’8 ottobre del 2000, per Schumacher, la Ferrari e i suoi tifosi, fu una nuova alba. Maranello, dopo tanti anni di sofferenza, tornò sul tetto del mondo in F1, la sua posizione più naturale.