Formula 1
La stagione 2025 di Alpine: un anno sul fondo per risorgere
Doveva esserci una rinascita che si è trasformata in una stagione di transizione forzata. Il 2025 di Alpine si chiude con numeri deludenti, scelte drastiche e lo sguardo già rivolto al 2026, quando il cambio di motore dovrà segnare un vero punto di svolta.
La stagione 2025 di Alpine doveva essere un anno di rilancio e di crescita invece si è rivelata al di sotto delle aspettative. Doohan è stato sostituito dopo solo sei gare da Colapinto e Gasly ha cercato di fare il massimo. Era dal 2016 che la squadra non chiudeva un campionato di F1 sotto i 30 punti. La sensazione è che per rilanciare la squadra francese, Briatore dovrà lavorare ancora molto, iniziando dal cambio motore del prossimo anno.
Cambio di line up
Un inizio che ha visto Doohan essere scelto per sostituire il partente Ocon. Gasly confermato e al comando della Scuderia. La nuova vettura, l’A525 ha mostrato però, subito, delle criticità sulla performance. L’australiano ha faticato a risalire la classifica, mentre per Gasly l’acuto è arrivato solo in Bahrain con un settimo posto.
Dopo sei gare con due ritiri, i vertici Alpine hanno provato un cambio drastico per invertire la rotta, sostituendo Doohan con Colapinto. L’argentino aveva incuriosito per i suoi risultati nel finale di stagione con la Williams, ma anche lui come il Gasly ha dovuto arrendersi ad una vettura non competitiva.

Franco Colapinto, Alpine F1 Team (© Alpine)
Scarse prestazioni
I piloti Alpine hanno navigato per tutto l’anno nelle retrovie, molto spesso ritrovandosi insieme nelle ultimissime posizioni. Una situazione che non certo era auspicabile da Flavio Briatore, tornato a Enstone nel 2024 per risollevare la squadra e mettere equilibrio dove regnava il caos.
Gasly ha firmato gli unici momenti di risalto della stagione, ovvero cinque apparizione tra i primi dieci. Risultati sporadici e che non hanno mai trovato una continuità. Tanto che Alpine ha deciso molto presto di rinunciare a sviluppare la vettura di quest’anno per concentrarsi su quella del prossimo, auto che monterà i motori Mercedes.
Dietro a questa decisione si nascondono i motivi per i risultati di una stagione deludente; un sacrificio in ottica futura. In questa visione anche Colapinto non può essere ritenuto responsabile di non aver mostrato le sue abilità, ne di non aver inciso.
Le sfide del 2026
La stagione 2025 di Alpine non racconta molto, se non la ristrutturazione di una scuderia che sta lavorando per tornare a lottare al vertice passo dopo passo. L’anno prossimo la scuderia francese non sarà più motorista ma diventerà cliente Mercedes, scommettendo sulla power unit che ha vinto gli ultimi due mondiali costruttori.
Una mossa strategica che potrebbe garantirgli un passo avanti notevole. Soprattutto considerando la forza dell’azienda tedesca come motorista. Oltre al fatto che nel 2026 il motore tornerà ad avere un ruolo di primo piano nel regolamento tecnico.
La coppia di piloti sarà invece confermata. Gasly è chiamato ad essere sempre più leader della squadra per diventare il trascinatore della scalata verso la vetta. Colapinto invece è alla sua ultima chance per incidere e dimostrare di meritarsi un sedile in F1 anche per il futuro.

Pierre Gasly, Alpine F1 Team (© Alpine)
Protagonisti di metà classifica
L’obiettivo dichiarato per il 2026 è quello di ritornare intanto nella lotta a centro gruppo per provare in qualche occasione ad incalzare uno dei top team. Reinserirsi in quelle dinamiche potrebbe permettere ad Alpine di sfruttare alcune occasioni favorevoli per puntare a risultati importanti.
Il lavoro che aspetta la squadra guidata da Briatore è comunque lunga e nel 2026 solo dopo le prime gare scopriremo gli equilibri in campo. In una stagione che si preannuncia più incerta di quanto ci si possa aspettare.