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Formula 1

Zandvoort, tra banking e curve veloci: i segreti della pista olandese

Tra curve veloci e cambi di pendenza improvvisi, il circuito olandese esalta il talento dei piloti e la precisione delle monoposto

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zandvoort f1
Vista dall'alto del circuito di Zandvoort (© circuitzandvoort.nl)

Il circuito di Zandvoort torna protagonista della F1 con il suo tracciato unico, che mescola tradizione e innovazione, offrendo sfide tecniche senza paragoni per piloti e squadre. La pista che ospita il GP d’Olanda è nota per le sue curve strette, i cambi di pendenza repentini e il famoso banking che mette alla prova l’aerodinamica e il coraggio dei piloti di Formula 1.

F1, le caratteristiche di Zandvoort

La pista si estende per 4.259 km e conta 14 curve, di cui 10 a destra e 4 a sinistra. Comprende diverse tipologie di curve, alternando tratti ad alta velocità ad altri a percorrenza medio-bassa, e sono pochi i punti di sorpasso. La chiave per vincere qui è avere una macchina molto precisa in ingresso e in grado di gestire il degrado delle gomme; gli ingegneri optano di solito per un set-up a carico medio-alto.

Il layout di Zandvoort

Zandvoort layout

Il layout di Zandvoort (© F1)

Primo settore

Subito dopo il via, i piloti affrontano la celebre Tarzanbocht, una curva a destra molto ampia ma stretta all’ingresso, ideale per sorpassi aggressivi in partenza. La frenata è dura e la percorrenza richiede precisione: chi esagera rischia di finire largo e andare sulla ghiaia.

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L’arrivo in curva 1 dei piloti nel GP d’Olanda 2022 (© F1)

Segue una curva a destra, dove è importante preparare bene l’uscita per percorrere la successiva. Curva 3 (Hugenholtzbocht) è una lunga parabolica che si affronta in seconda o terza marcia. Esistono tanti approcci diversi per affrontarla: la traiettoria standard prevede di andare a cercare l’apex sulla parte interna, ma c’è anche chi preferisce rimanere più esterno, passando sulla parte alta del banking.

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La sopraelevata di curva 3 (© F1)

Dopo un tratto in salito si arriva alle velocissime curve 4-5-6, tutte da percorrere a gas spalancato.

Secondo settore

È velocissima anche curva 7 (Scheivlak), verso destra: si percorre ad oltre 300 km/h. Segue un tratto guidato, con due curve a destra e poi una sinistra, tutte da terza o quarta marcia. È importante essere precisi, tenendo conto anche della brezza in arrivo dal mare, non lontano da qui, che può intaccare la stabilità delle vetture. In questo tratto è fondamentale il carico aerodinamico. Curva 10 porta su un breve rettilineo in cui si spalanca il DRS.

Terzo settore

Il rettilineo è seguito dalla chicane destra-sinistra delle curve 11 e 12. È richiesta una forte frenata per rallentare la vettura; si passa da 300 km/h alla seconda marcia. La chicane è un punto molto importante, dato che riuscire a eseguire bene il cambio di direzione significa guadagnare un buon abbrivio per la parte conclusiva del circuito.

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La chicane di curve 11-12 (© F1)

Una doppia curva a destra lunga e in pendenza riporta i piloti sul rettilineo principale. È fondamentale riuscire ad andare sul gas il prima possibile senza perdere il controllo della monoposto. Da qualche anno, per favorire i sorpassi, è stata data ai piloti la possibilità di spalancare il DRS quando si trovano ancora sul banking.

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