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Abbie Pulling e il salto nella GB3: «Serve tempo per adattarsi»

Dalla vittoria in F1 Academy al salto in GB3: Abbi Pulling racconta le difficoltà del passaggio in un campionato più competitivo. Un tema che accomuna altre protagoniste passate dalla serie tutta al femminile.

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Abbi Pulling in azione nel campionato GB3 con Rodin Motorsport
Abbi Pulling in azione nel campionato GB3 con Rodin Motorsport (© Rodin Motorsport)

Nel 2023 il mondo delle monoposto ha visto nascere e crescere la F1 Academy, con la promessa di essere un trampolino di lancio per molte giovani promesse. Ma il passaggio a campionati di livello superiore non risulta essere semplice. Lo racconta bene Abbi Pulling in un’intervista pubblicata sul canale YouTube “The Girls Who Eat, Breathe and Dream Motorsport“, durante la Formula E a Berlino. Oggi la pilota britannica è impegnata in GB3 dopo un anno da protagonista nella serie creata da Formula 1.

Un campionato che non perdona

«Il passaggio è stato più complicato del previsto: la macchina è diversa, più potente e con più carico aerodinamico. Serve tempo per ritrovare il limite e competere con ragazzi che corrono qui da anni». Ha raccontato l’ex pilota dell’Academy Alpine.

La GB3 è uno dei campionati più competitivi a livello giovanile. Un nido dove un talento può crescere e maturare per diventare un protagonista del motorsport. Abbi Pulling, avendo vinto la F1 Academy nel 2024, si è guadagnata una stagione nella competizione britannica. Inutile negare che dopo il dominio dell’anno scorso, le aspettative erano alte.

Eppure Abbi sta faticando a trovare le performance per stare ai vertici. Dopo un primo weekend abbastanza positivo, in cui è stata con costanza nella top ten e nelle prime cinque posizioni in Gara 1 e Gara 2 a Silverstone, la pilota inglese è calata e si è via via ritrovata indietro.

Purtroppo sappiamo che il motorsport non perdona e una stagione fuori dalle prestazioni giuste potrebbe compromettere una carriera. Per Abbi c’è comunque tempo per crescere, imparare e trovare la sua strada nelle corse; ambiente in cui ha già dimostrato quanto può essere competitiva.

Abbi Pulling, pilota di Rodin Motorsport nel Campionato GB3

Abbi Pulling, pilota di Rodin Motorsport nel Campionato GB3 (© Rodin Motorsport)

Una difficoltà ricorrente

La situazione di Abbi non è isolata. Anche altre protagoniste della F1 Academy si sono ritrovate in difficoltà lontano dalla serie tutta al femminile. Partendo dalla prima campionessa della F1 Academy nel 2023: Marta García.

La spagnola, dopo aver dominato con Prema, è passata con i colori Iron Dames in FRECA, ma con il salto di categoria, per ora, non è riuscita a spiccare. Tanto che insieme al team di Deborah Mayer, García ha debuttato nelle competizioni a ruote coperte, nello specifico nella Ligier European Series nel 2024, ottenendo anche i primi successi. Quest’anno un’ulteriore sfida con la Porsche 911 GT3 RS nella Michelin Cup insieme a Vanina Ickx, vestendo sempre i colori della Iron Dames.

Un’altra ragazza che vince e convince in F1 Academy, ma fa fatica al di fuori è Doriane Pin. La francese aveva iniziato la sua carriera nelle competizioni GT e di durata e tra il 2022 e il 2023 aveva mostrato anche delle prestazioni molto interessanti.

La decisione di farla debuttare nelle monoposto a fine del 2023 l’ha portata oggi ad abbandonare le vetture a ruote coperte per provare a imporsi nelle monoposto. Ma se in F1 Academy fin da subito ha dimostrato di poter stare ai vertici, contro chi ha più esperienza di lei, in FRECA, sia la passata stagione che quest’anno, i risultati faticano ad arrivare.

Così come Bianca Bustamante e Maya Weug. La pilota originaria dalle Filippine ha brillato a tratti in F1 Academy, ma ora anche lei in GB3 non trova molta costanza. L’olandese, della Ferrari Driver Academy, invece aveva già provato il salto dalla F4 Italia alla FRECA, ma senza fortuna. Tornata alle monoposto di F4, stavolta nella F1 Academy, ha iniziato a competere per la vittoria.

Maya Weug in azione nei test della F1 Academy a Zandvoort

Maya Weug in azione nei test della F1 Academy a Zandvoort (© F1 Academy)

Crescita e fiducia

La forza di un’ atleta si vede però nella voglia di non mollare mai, nonostante il percorso si faccia sempre più ripido, in salita. «Sto imparando gara dopo gara. In F1 Academy eri sempre davanti a lottare per la vittoria, qui ogni posizione va sudata. Ma credo che questo percorso mi renderà una pilota migliore».

Abbi è confidente di poter tornare a lottare per risultati importanti e proseguire il cammino nel motorsport. Nel frattempo Pulling porta avanti anche un programma di test con Nissan in Formula E, che le serviranno a mettersi in mostra, con l’intenzione di provare a diventare una pilota titolare della categoria.

Le parole raccontano bene il momento di transizione di un’intera generazione di pilote: giovani veloci, con il talento giusto, ma che devono ancora fare i conti con il salto tecnico e mentale richiesto per competere tra i migliori.

La domanda sorge allora spontanea: al di là dell’intenzione di Susie Wolff di voler accrescere l’immagine del motorsport al femminile, per renderlo una realtà sempre più solida, al di fuori della F1 Academy ci sono possibilità concrete per le ragazze che vi corrono?

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