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Freddie Slater: «La prima volta sul go kart è scoppiata la scintilla»

L’identikit di Freddie Slater, pilota Prema in Formula 4. L’inglese sta dominando nel campionato italiano, ma si giocherà anche l’Euro4

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Freddie Slater al Mugello per la tappa della F4 italiana
Freddie Slater al Mugello per la tappa della F4 italiana (© ACI Sport)

Freddie Slater è l’attuale dominatore della F4 italiana e uno dei futuri talenti del motorsport. In occasione del primo round dell’Euro 4 Championship al Mugello, abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo per conoscere meglio lui e la sua storia.

Amore a prima vista

Freddie nasce appassionato di gare e motorsport. Ha respirato adrenalina, conosciuto la velocità e ascoltato i rombi dei motori sin da piccolo. «La mia passione per le corse deriva dalla mia famiglia, perché mio padre gareggiava. É sempre stato un uomo a cui piacevano le auto e io di conseguenza ho amato da sempre qualsiasi cosa avesse un motore».

«La prima volta che sono salito su un go kart è scoppiata la scintilla. Il mio primo ricordo legato al motorsport è quando io guidavo una micro car intorno al camion della squadra con cui correva mio padre, nella sede del team».

Chi è Freddie Slater?

L’inglese appare come un ragazzo tranquillo, a suo agio nel paddock. Parlando con lui traspare il fatto che per impostazione fuori dalla pista sia già pronto a stare con i grandi. Sensazione che si avverte subito stando di fronte a lui. «Mi definirei determinato, uno che non molla mai in qualsiasi situazione e appassionato. Il motorsport è la mia più grande passione, ma anche lo sport in generale. Il mio sogno è arrivare in F1 e diventare un campione del mondo nel motorsport».

Al suo debutto nella F4 italiana si trova al comando della classifica con quasi cento punti di vantaggio su Yamakoshi, secondo. Al momento ha una regolarità incredibile, ma in pista secondo lui la chiave per andare forte è un’altra.

«Ce ne sono molte, ma penso che riuscire ad adattarmi al meglio a qualsiasi situazione ci sia in pista, sia quella che mi aiuta di più. Ogni sessione il tracciato cambia molto e di conseguenza è importantissimo sapersi adattare velocemente. Credo che sia una delle chiavi per andare forte».

«Un pregio come pilota è la mia determinazione nel raggiungere ciò che voglio. Non mollo mai, nemmeno l’1%. Do sempre tutto. Un pregio come persona è che mi piace creare l’ambiente giusto intorno a me con i meccanici e la squadra. Mi piace molto parlare con loro. Così si crea una bella connessione che poi ti aiuta ad andare forte in pista».

Dai kart alle formule minori

Per ogni giovane pilota il salto dal kart alle monoposto è un passaggio importante, quanto complicato. Freddie lo analizza, grazie alla sua esperienza in modo lucido, raccontando anche come si è preparato al debutto sulla Tatuus F4.

«I kart hanno una filosofia completamente diversa dalle monoposto. Dalle sospensioni a tutto il resto. I kart sono molto impegnativi fisicamente rispetto alle auto. In monoposto tutto accade più velocemente e quando entri nella vettura ci sono molte più cose a cui pensare e dettagli da tenere in considerazione. Sono due sensazioni completamente diverse. Io mi sono preparato al meglio fisicamente per arriva in F4 pronto a questa nuova sfida».

Una stagione fin qui da incorniciare, ma Freddie da vero perfezionista sa che ci sono alcuni dettagli da migliorare. «Non darei un voto alla mia stagione al momento. Fin qui è stato un anno fantastico, ma ci sono anche molte cose che avrei potuto fare meglio. Ho imparato moltissimo fin qui. Naturalmente l’obiettivo stagionale è vincere il campionato della F4 italiana, anche se è difficile. Ci sono molti piloti e team che possono ambire alla vittoria, ma io spero di poter chiudere il discorso il prima possibile».

Un futuro tutto da conquistare

Futuro incerto, ma una volontà chiara per il giovane talento britannico. «Non ho ancora un piano per la prossima stagione. Ne stiamo ancora discutendo, ma in qualsiasi categoria mi troverò punterò ad essere veloce e a lottare per il campionato».

Infine un piccolo sguardo a quel sogno, ancora lontano ma che alimenta le ambizioni. «Sarebbe incredibile arrivare in F1, ma non ho un team di riferimento. Piuttosto un pilota; Lando Norris o Lewis Hamilton. Lando sta facendo un grandissimo lavoro al momento e anche il team; mi piace molto come lavorano e l’atmosfera. Un giorno sarebbe bellissimo essere in un team di vertice».

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