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James Wharton: «Vorrei vincere altre gare entro la fine dell’anno»
Un ragazzo che sogna la Formula 1, ma con lucidità e umiltà guarda al suo presente. Originario di Melbourne, che si ispira a Oscar Piastri
James Wharton, pilota diciottenne di Prema Racing, oggi compete nella Formula Regional European Championship By Alpine. Talento veloce, diretto e determinato fuori e dentro la pista. A Imola per il settimo Round del campionato abbiamo avuto modo di conoscerlo un po’ meglio e intervistarlo.
Un incontro precoce
C’è poco da fare quando una passione è innata. Se poi da piccolo hai qualcuno che in famiglia ama o pratica il motorsport allora è ancora più facile avvicinarsi. Questo è il caso di James, che appena dopo aver imparato a camminare si trovava già seduto su un kart. «La mia passione è nata quando mio padre correva sui kart. Il mio primo ricordo nel motorsport è legato a quando avevo 2 o 3 anni e ne guidai uno per la prima volta. Ad oggi ripensarci è un po’ da matti, ma lo ricordo con molto piacere».
Non cerca molti giri di parole quando gli chiediamo di descriversi con tre aggettivi ed elencare un suo pregio e un suo difetto. Alla fine l’essenza di un pilota è quella; spingere sempre per realizzare i propri sogni.
«Appassionato, felice e determinato. Un mio pregio come pilota? In pista sono molto oggettivo e riesco a valutare ogni situazione da tutti i suoi punti di vista. Un mio punto di forza penso sia quello di riuscire a spingere forte, ma allo stesso tempo può essere anche una debolezza, quando vai un pochino oltre il limite».
La stagione e il sogno di James Wharton
In questa stagione ha già ottenuto una vittoria al Mugello, pista che conosce molto bene e sa apprezzare nei suoi tecnicismi. Prima però di pensare al futuro e al prossimo step c’è da finire bene il campionato e provare a migliorare il palmares dei trionfi. «Al momento mi concentro su questa stagione e dove sono ora. Il mio obiettivo è quello di salire di categoria, ma ora mi concentro su questa stagione e poi valuteremo dove sarò l’anno prossimo».
«Ora è difficile poter dire di vincere il campionato. Sicuramente darò il massimo fino alla fine per arrivare tra i primi tre o quattro della classifica. Inoltre, vorrei conquistare qualche vittoria prima della fine della stagione». Analisi lucida per il fresco diciottenne (compiuti lo scorso 8 di luglio, ndr) di Bundoora, sobborgo di Melbourne.
Non si nasconde come tutti i suoi colleghi e avversari. Il sogno di James è quello, ma l’australiano non guarda troppo lontano e al momento il suo focus si concentra sul lavoro da fare a breve-medio termine. «Il mio sogno è arrivare in F1, ma è più o meno lo stesso di tanti altri. Al momento voglio fare del mio meglio e vedere dove mi porterà il futuro».
Lui che ha conosciuto in prima persona l’atmosfera di Maranello è cosciente di cosa significherebbe guidare un giorno per la Scuderia Ferrari; ma già arrivare in Formula 1 sarebbe il coronamento di un percorso iniziato molto tempo fa. «Sono stato parte della Ferrari Driver Academy prima di questa stagione. Guidare per loro in Formula 1 è il sogno di ogni bambino. Alla fine però l’obiettivo è arrivare lì, poi con quale team si vedrà».
Infine un plauso ad un suo conterraneo che c’è l’ha fatta e che oggi è il presente della F1, un riferimento che James avrebbe piacere di seguire. «Oscar Piastri è il mio idolo. Veniamo dallo stesso luogo ed è bellissimo vedere qualcuno che proviene da dove vengo io possa arrivare in F1».