CIV SBK
Lorenzo Baldassarri dopo la vittoria in Production Bike: «Sono contento, ma non devo dimostrare nulla»
«Il team Cecchini ci tengo a dire che è un team con della gente che lavora molto bene, dal papà Fabrizio, al figlio Francesco e i meccanici»

Lorenzo Baldassarri si è detto soddisfatto dopo aver conquistato la vittoria in Gara 1 della Production Bike del CIV 2025 a Misano. L’ex pilota del Motomondiale, ora impegnato in MotoE ha parlato di quanto sia importante restare allenato per cercare di performare al meglio.
Soddisfazione per la vittoria a Misano
«Sì, sono contento. Peccato per ieri perché non l’abbiamo corso in notturna, che era il mio desiderio. Sono venuto qui per la Racing Night e per un motivo di allenamento e di stare in sella e continuare a militare in questo campionato. Spesso molti si dimenticano quello che sono riuscito a fare, quindi non è che non voglio dimostrare niente, ma voglio solo continuare a migliorarmi perché secondo me sono molto migliorato ultimamente rispetto agli ultimi anni dove ho anche vinto».
Il pilota marchigiano ha spiegato come questa partecipazione al round del CIV SBK sia legata sia alla voglia di restare competitivo, sia alla possibilità di accumulare chilometri preziosi in sella, considerando il programma ridotto della sua stagione.
Un allenamento importante per restare competitivo
Baldassarri ha sottolineato come la sua attività agonistica attuale sia ridotta: «Adesso però non sto correndo molto. Purtroppo con la MotoE faccio pochissime gare, quindi è comunque un peccato non continuare ad alzare il livello e l’asticella perché tutti comunque crescono, tutti evolvono e si allenano. Quindi dai, questo è un motivo di allenamento, sono felice di essere qua perché comunque il livello è alto e l’asticella l’abbiamo voluta alzare oggi cercando di battere la Superbike».

Lorenzo Baldassarri sul podio a Misano (© 1000 Cuori Motori)
Il rischio in gara e la reazione
Raccontando un momento chiave della gara, Baldassarri ha ammesso di aver corso un rischio: «Dopo, purtroppo io ho preso un jolly e mi sono un po’ preso paura, soprattutto perché ci ho messo tre giri per calmarmi dopo quel rischio, ma alla fine è andata bene, è sono finito il secondo. Sono contentissimo e dopo ci saranno altre gare».
Un percorso di crescita personale
Il pilota ha poi ripercorso alcune difficoltà affrontate nelle stagioni passate e la scelta di tornare alle origini: «L’anno scorso e anche qualche anno fa mi sono un po’ perso durante la stagione perché pensavo a mille cose, volevo fare troppo. Anche l’anno scorso ho cambiato team, sali e scendi dalla moto, sali su un’altra. Allora quest’anno volevo fare questo, cioè usare la Production Bike in gara, come faccio in allenamento».
Allenandosi ha capito il potenziale della moto: «Poi ho visto che allenandomi la moto funziona veramente bene, cioè l’ho presa dal concessionario, gli abbiamo fatto giusto due cose. Il team Cecchini, non c’è bisogno che che lo dico, ma ci tengo a precisare che è un team con della gente che lavora molto bene, soprattutto il papà Fabrizio, ma anche il figlio Francesco che è qui e tutti i meccanici sono bravissimi».