Moto3
Motorsport.com: Rivoluzione Moto3, dal 2028 solo Yamaha, con motori da 700cc
Secondo quanto riportato da es.motorsport.com, al 2028 la Moto3 diventerà monomarca Yamaha con nuovi motori bicilindrici da 700cc derivati dalla R7. Dorna punta a ridurre i costi e a rivoluzionare la gerarchia delle classi del motomondiale

Secondo quanto riportato da Motorsport.com, la Moto3 dal 2028 diventerà una categoria monomarca Yamaha. Dorna, infatti, avrebbe scelto la Casa dei tre diapason come fornitore unico di telai e motori per la classe minore del Motomondiale, segnando una svolta epocale nel panorama delle corse. La Moto3 come la conosciamo oggi ha infatti esordito nel 2012.
Una rivoluzione tecnica per la entry class
Dal 2028 le motociclette della Moto3 abbandoneranno gli attuali propulsori monocilindrici da 250cc forniti da KTM e Honda, per adottare un motore bicilindrico da 700cc derivato da quello della Yamaha R7. Si tratta di una vera rivoluzione, sia tecnica che concettuale: un incremento di cilindrata di quasi il triplo e una configurazione più vicina a quella delle supersportive di media cilindrata.
Secondo le indiscrezioni, il nuovo motore sarà una versione modificata dell’unità della R7, adattata per le esigenze del campionato, ma con base tecnica identica. Yamaha, inoltre, si occuperà anche del fornitura del telaio, replicando solo in parte la formula già utilizzata in Moto2, dove Triumph fornisce i motori 765 cc derivati dalla Street Triple.
Da capire se la base tecnica sarà quella della Yamaha R7 Cup, trofeo monomarca lanciato nelle scorse stagioni e che sta riscuotendo parecchio successo nelle serie nazionali.

Una Yamaha r7 Cup in pista (© Yamaha)
Moto3 tutta Yamaha dal 2028. Obiettivo riduzione costi
Alla base della decisione di Dorna c’è la volontà di ridurre sensibilmente i costi per i team Moto3, molti dei quali faticano a sostenere i budget sempre più elevati. Attualmente il costo massimo stabilito per i motori è di 60.000 euro (per sei unità a stagione), mentre il limite per i telai è di 85.000 euro.
Con la nuova formula monomarca, i costi dovrebbero scendere drasticamente, grazie all’utilizzo di componenti di serie e alla scomparsa della concorrenza diretta tra costruttori. La soluzione Yamaha, quindi, promette di contenere le spese su due fronti: da un lato componenti più economici, dall’altro l’eliminazione della necessità di sviluppare e aggiornare i motori in chiave competitiva.
Yamaha fornitore unico Moto3 dal 2028, scartate KTM, Honda e CFMoto
Secondo le informazioni aggiuntive riportate da Visordown.com, oltre a Yamaha, anche KTM, Honda e CFMoto avrebbero presentato la propria candidatura per diventare fornitori unici della categoria. Tuttavia, la proposta di Iwata è risultata la più convincente per solidità tecnica, capacità produttiva e sostenibilità economica.
L’accordo, secondo Motorsport.com, sarebbe ormai definitivo e dovrebbe essere formalizzato nelle prossime settimane, aprendo così la strada a una nuova era per la Moto3: meno costosa, più accessibile e con un sound completamente diverso, grazie al nuovo bicilindrico Yamaha da 700 cc.

La partenza della Moto3 a Phillip Island (© Red Bull Content Pool)
Un cambio voluto anche da Liberty Media?
Il passaggio al formato monomarca arriva in un momento di grandi cambiamenti per il Motomondiale, con Liberty Media (nuovo proprietario di MotoGP) impegnata in una revisione generale delle categorie. Il 2027 sarà infatti l’anno in cui la MotoGP passerà ai nuovi motori da 850 cc, e un anno dopo toccherà alla Moto3 trasformarsi completamente.
Un nuovo equilibrio tra le tre classi del Motomondiale
Agli occhi di chiunque sappia accostare un attimo i numeri, emerge un dato lampante. La Moto3 sarà da 700cc, la Moto2, fino almeno al 2029, sarà da 765cc mentre la MotoGP da 850cc. Nel nuovo corso del motomondiale, quindi, cambierà il paradigma rispetto al passato. Un tempo, infatti, si parlava per tutte le classi di prototipi, con differenze non trascurabili tra le varie cilindrate.
In futuro, invece, ci saranno tre classi che non si differenzieranno tra loro tanto per le cilindrate dei motori, quanto per la ricerca, la concorrenza e il tasso tecnologico. La Moto3 avrà quindi lo stesso motore, derivato dalla serie, e lo stesso telaio per tutti. La Moto2 ha già dal 2010 lo stesso motore di derivazione stradale per tutti (prima Honda, ora Triumph), ma la concorrenza tra i vari telaisti è libera.

I piloti KTM Moto3 e Moto2 della stagione 2025 (© Red Bull Content Pool)
Il terzo scalino, la MotoGP, si confermerà come l’unica categoria nella quale ci sarà una piena competizione tra i vari costruttori, che impiegheranno le tecnologie più all’avanguardia sui loro prototipi.
La fine di un’epoca per il Motomondiale
Si tratta del definitivo passo per la conferma di Moto3 e Moto2 come classi pienamente propedeutiche per i piloti. Non è una novità, ma è una pietra tombale sul Motomondiale per come è nato, fatto di costruttori e piloti che si davano battaglia nelle varie specialità del motociclismo, dalle piccole cilindrate fino alla 500cc.