MotoSBK
La “petizione anti-zavorra” portata da Bautista davanti alla Dorna
Tutti i piloti, tranne Jonathan Rea, hanno firmato la richiesta di Alvaro Bautista. Ora lo spagnolo attende l’esito, sapendo che non è più una lotta che combatterà da solo.

Non è un mistero il fatto che il pilota Ducati sia sempre stato dichiaratamente contrario a questa regola introdotta due anni fa in WSBK. Alvaro Bautista questa volta però ha deciso di non muoversi da solo, anzi, ha creato una petizione anti-zavorra da portare davanti alla Dorna. L’iniziativa è stata accolta da quasi tutti i piloti, solo Jonathan Rea al momento non l’avrebbe firmata.
Bautista ha portato la petizione davanti alla Dorna
A Jerez de la Frontera, Alvaro Bautista ha conquistato tre podi consecutivi, confermando il 3° posto nel mondiale già conquistato all’Estoril. Tuttavia, nelle interviste post gara, ci ha tenuto a rimarcare i soliti limiti a cui è sottoposto per colpa della regola sul peso minimo. Alvaro ha infatti ribadito che, a seconda delle piste, la zavorra gli impedisce di essere competitivo per almeno i primi 8-9 giri. Una limitazione che gli impedisce di esprimere al meglio il suo potenziale:

Alvaro Bautista, pilota Ducati Aruba in WSBK (© Ducati)
«Non sono d’accordo con l’essere penalizzati per la propria condizione fisica. La regola sul peso minimo non è il modo migliore per bilanciare il campionato. Credo che ora sia una buona opportunità per rivedere regole come questa e magari trovare un altro tipo di soluzione. Tutti devono partire alla pari in griglia. E poi, se qualcuno è più forte o meno, allora si inizia a bilanciare il campionato».
Da qui l’idea di Bautista della petizione da far firmare a più colleghi possibile, per poi presentarla davanti alla Dorna. La risposta degli altri piloti si è fatta subito sentire: «Hanno firmato tutti i piloti, tranne Jonathan, con cui ho parlato prima della sua conferenza stampa. Mi ha detto che non era il momento». Lo spagnolo non vuole sbilanciarsi sul possibile esito: «Non sono né ottimista né pessimista. Diciamo che se prima c’era solamente una voce a parlare, ora ce ne sono 23 e di conseguenza la forza aumenta».
Cos’è la regola del peso minimo e perché penalizza Alvaro
Alla fine della stagione 2023, Alvaro Bautista aveva appena vinto in scioltezza il suo 2° titolo WSBK consecutivo. Da tempo però c’erano una serie di piloti che muovevano sospetti nei confronti dei successi dello spagnolo, Scott Redding su tutti. L’inglese era il principale accusatore della FIM, in quanto riteneva che andasse introdotta una regola sul peso minimo moto + pilota. Il riferimento era chiaro: la differenza di corporatura era considerato uno dei motivi per il quale Alvaro dominava così tanto.

Bautista mentre celebra l’ultimo titolo vinto in SBK (© WorldSBK)
Alla vigilia della stagione 2024, il suo desiderio, e quello di tanti altri colleghi, venne esaudito. L’introduzione del peso minimo costringe tutti i piloti che non la rispettano, tra cui ovviamente Bautista, a trovare il peso mancante tramite l’utilizzo di zavorre. Da quella stagione è stato infatti stabilito che il peso del pilota unito ai suoi equipaggiamenti da gara deve raggiungere gli 80 kg. In caso contrario, ogni chilo mancante si traduce in mezzo chilo di zavorra da aggiungere sulla propria moto.
Questa nuova regola venne etichettata fin da subito come “anti-Bautista”. Lo spagnolo in primis si è sempre sentito molto penalizzato da questa novità, visto che è il pilota più leggero della griglia. La storia recente è cosa nota: Bulega e Razgatlioglu si sono giocati gli ultimi mondiali fino all’ultimo Round, con il turco che ne è uscito vincitore in entrambi i casi. Bautista invece ha conquistato ancora ottimi piazzamenti e due terzi posti consecutivi in campionato, ma senza mai essere realmente nella lotta. Se quest’ultima richiesta venisse accolta da Dorna, sarebbe una grande vittoria per lui.