SBK
Jonathan Rea annuncia il ritiro dalle competizioni: «Se non posso vincere, meglio smettere»
Jonathan Rea ha annunciato il ritiro dalle corse tramite un video pubblicato emozionante. La SBK perde una vera e propria leggenda vivente.

La Superbike dalla prossima stagione perderà una delle sue colonne portanti. Jonathan Rea questa mattina ha annunciato tramite i suoi profili social il ritiro dalle competizioni. Una carriera molto lunga e ricca di successi, in cui ha avuto a che fare con tanti avversari appartenenti a diverse epoche. Tra le ragioni principali della decisione, quella di aver capito di non poter tenere più il passo dei big della categoria.
Rea annuncia il ritiro dalla Superbike
L’annuncio ufficiale del pilota inglese è arrivato tramite un video di poco più di tre minuti carico di emozione. Nella prima parte qualche highlights della sua lunghissima carriera, a partire da un piccolo spezzone delle sue sensazioni poco prima di scendere in pista per la sua prima gara in SBK, nel 2008.

Il giorno della centesima vittoria in SBK (© WorldSBK)
Successivamente, spazio a Rea e alle sue parole. Il 6 volte campione del mondo della categoria (record assoluto) ha dichiarato che stava pensando a questo giorno da molto tempo e ci ha tenuto a ringraziare tutte le persone che lo hanno aiutato in questi anni. Non solo team, ingegneri e compagni di squadra, ma soprattutto famiglia e tifosi che l’hanno supportato sempre.
Infine, ecco la promessa: «Mi ritiro dalle competizioni, ma questo non è un addio. Sarò sempre parte di questo sport, semplicemente in un modo diverso. Dal profondo del mio cuore, grazie di tutto. È stato un viaggio incredibile. Ci vediamo nel paddock».
Una carriera da vincente
Nel video pubblicato qualche ora fa, c’è un passaggio in particolare che fa capire quale sia il vero motivo per cui Jonathan Rea ha deciso di annunciare il ritiro. «Nel corso della mia carriera ho sempre avuto un unico obiettivo: vincere. Questa mentalità mi ha caratterizzato. Non ho mai corso semplicemente per far numero. Ho corso per essere il migliore. Stavolta è arrivato il momento di ascoltare il mio corpo, la mia testa e soprattutto il mio istinto. Se non posso vincere, è meglio smettere».
Da quando ha deciso un paio di stagioni fa di lasciare Kawasaki per Yamaha, Rea non è più stato competitivo. Di mezzo ci sono stati anche alcuni infortuni pesanti, da qui l’accenno al fatto di ascoltare il proprio corpo. La realtà dei fatti però è che il rapporto con la casa del diapason non è mai realmente sbocciato, dal punto di vista delle prestazioni in pista. Il che l’ha relegato ad essere un semplice numero, cosa che lui stesso ha detto di non sopportare.

La moto di Jonathan Rea (© WorldSBK)
Non dev’essere stato facile per un vincente come lui accettare questo ruolo. Così come, per la verità, dopo i 6 titoli consecutivi vinti con Kawasaki tra il 2015 e il 2020, dev’essere stato un duro colpo anche accettare il fatto di veder arrivare nel mondiale accoppiate molto efficaci come Bautista-Ducati e Razgatlioglu-Yamaha.
Una questione, quella del ritiro di Rea, che apre anche al secolare dibattito: quando dovrebbe ritirarsi un campione? Appena sente che il picco assoluto è passato o un po’ più in là? La verità è che la risposta giusta non può esistere, solo opinioni. Ogni caso è a se stante, perché una decisione del genere è troppo personale per piegarsi alle volontà altrui. L’unica cosa certa di questa storia è che dal 2026 la SBK perderà colui che ne ha riscritto la storia a suon di record, e questo, per gli appassionati di tutto il mondo, è senza dubbio un immenso dispiacere.