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Dall’Austria: BMW avrebbe presentato un’offerta per KTM. Cosa potrebbe succedere?

Secondo le voci provenienti dall’Austria, BMW potrebbe acquisire KTM. Domani ci sarà un’importante udienza per decidere sul piano di ristrutturazione

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La sede KTM di Mattighofen (© KTM)
La sede KTM di Mattighofen (© KTM)

Domani mattina sarà una giornata cruciale per il futuro di KTM nell’ambito della sua crisi. Presso il tribunale di Ried im Innkreis, i creditori voteranno sul piano di ristrutturazione, che prevede un rimborso del 30% delle loro richieste. Dall’Austria arriva però un rumor secondo il quale BMW potrebbe acquisire KTM, per la quale avrebbe presentato un’offerta.

Le banche esitano, BMW osserva la situazione

L’ammontare complessivo dei debiti supera i 2 miliardi di euro, con le banche che vantano crediti per circa 1,2 miliardi. Il denaro derivante dalla quota proposta dovrebbe essere versato entro la fine di maggio.

Tuttavia, se il piano fosse respinto, KTM rischierebbe il fallimento e la liquidazione, con un recupero stimato di appena il 14,9%, secondo il curatore fallimentare Peter Vogl.

Entro poche ore gli investitori dovranno dimostrare di poter coprire i 580 milioni di euro necessari per garantire la quota ai creditori. Inoltre, KTM ha bisogno di ulteriori 200 milioni di euro per riprendere la produzione entro il 17 marzo 2025.

Tra i soggetti interessati all’operazione figurano Pierer Mobility, il partner indiano Bajaj, la cinese CF Moto e il fondo hongkonghese FountainVest. Inoltre, circa 150 milioni di euro dovrebbero arrivare dagli attuali azionisti per riavviare lo stabilimento di Mattighofen, attualmente fermo.

Nonostante segnali ottimistici, il salvataggio di KTM non è ancora certo. Alcune banche ritengono la quota di pagamento troppo bassa. Un insider ha ipotizzato alla testata austriaca oe24.au un possibile coinvolgimento di BMW. Tuttavia, qualsiasi investimento da parte della casa tedesca necessiterebbe dell’approvazione del suo consiglio di sorveglianza, che si riunirà solo il 15 marzo.

Inoltre, secondo l’insider citato da oe24.au, BMW, insieme a Bajaj e TVS, starebbe valutando di trasferire la produzione di KTM in India. Un’operazione di questo tipo richiederebbe il via libera dalle autorità antitrust europee e dalle commissioni per le acquisizioni in Austria e Svizzera, con tempi di approvazione stimati tra 9 e 12 mesi.

La sede BMW a Monaco di Baviera (© BMW)

Una raffigurazione della sede BMW a Monaco di Baviera (© BMW)

Quale futuro per KTM? Gli scenari con l’ingresso di BMW

Secondo queste voci, BMW potrebbe acquisire KTM. Qualora l’azienda tedesca decidesse di investire in KTM, si prospetterebbero due scenari principali.

Nel primo, il marchio KTM verrebbe mantenuto, ma con un significativo spostamento delle attività: ricerca e sviluppo verrebbero trasferiti in Germania, mentre la produzione passerebbe in India, con il conseguente licenziamento dei dipendenti austriaci. Questo scenario è visto con preoccupazione, poiché metterebbe fine alla tradizione produttiva di KTM in Austria.

Nel secondo scenario, invece, BMW potrebbe decidere di smantellare KTM e assorbire il marchio nel proprio portafoglio, utilizzando il know-how tecnologico per potenziare la sua divisione motociclistica. Un’operazione del genere comporterebbe la chiusura definitiva delle attività in Austria e il trasferimento delle risorse produttive e ingegneristiche in Germania e India.

Secondo oe24.au, alcune fonti vicine alla vicenda sostengono che BMW potrebbe anche decidere di non procedere con l’acquisizione, lasciando KTM a un destino incerto. In tal caso, la gestione della crisi tornerebbe nelle mani di Pierer Mobility, Bajaj e delle banche coinvolte, con il rischio di una drastica riduzione delle operazioni o di un ulteriore smembramento dell’azienda.

Nel frattempo, il valore delle azioni di Pierer Mobility AG è aumentato del 40% negli ultimi tre mesi, sollevando sospetti di insider trading. Il governo regionale dell’Alta Austria è stato sollecitato a intervenire per salvaguardare i 4.400 posti di lavoro ancora attivi nel gruppo KTM.

Senza un accordo chiaro, il destino di KTM resta incerto e il rischio di una delocalizzazione della produzione potrebbe compromettere l’industria motociclistica austriaca.

La sede di Pierer Mobility (© Pierer Mobility)

La sede di Pierer Mobility (© Pierer Mobility)

Il futuro di KTM in MotoGP in caso di arrivo di BMW

Ad oggi, BMW potrebbe acquisire KTM. Se i condizionali cadessero, diventando certezze, l’ingresso di BMW come nuovo proprietario potrebbe stravolgere il futuro di KTM nelle corse. Attualmente, il colosso tedesco è impegnato nel Mondiale Superbike, dove lo scorso anno ha conquistato il titolo con Toprak Razgatlıoglu.

BMW, però, non ha mai partecipato ufficialmente alla MotoGP. L’acquisizione di KTM rappresenterebbe per il marchio bavarese un’occasione irripetibile per entrare direttamente nel campionato, evitando di dover sviluppare una moto da zero e garantendosi subito una presenza consolidata sulla griglia.

Se BMW decidesse di investire nel progetto MotoGP, potrebbero aprirsi diversi scenari: il mantenimento dell’attuale struttura KTM, con un semplice rebranding, oppure una riorganizzazione profonda, magari trasferendo risorse e tecnologia dalla Superbike al Motomondiale.

In questo caso, la presenza di Razgatlıoglu in MotoGP potrebbe diventare una possibilità concreta, segnando un importante passaggio dalla SBK alla classe regina. Tuttavia, se BMW dovesse considerare la MotoGP troppo dispendiosa o poco strategica, non è escluso un progressivo disimpegno di KTM dalle competizioni, con conseguenze drammatiche per piloti, team e fornitori.

Per ora, la priorità è la sopravvivenza dell’azienda. Ma il destino di KTM in MotoGP potrebbe diventare un nodo centrale nelle trattative, con la possibilità che, per la prima volta, BMW faccia il suo ingresso ufficiale nel campionato mondiale delle moto prototipo.

Toprak Ratzgatlioglu sulla sua BMW a Phillip Island (© BMW)

Toprak Ratzgatlioglu sulla sua BMW a Phillip Island (© BMW)

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