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La MotoE si fermerà a fine 2025. Quali i motivi dietro tale decisione?

Le strategie commerciali di FIM e Dorna sembrano essere cambiate. In questa ottica il campionato MotoE non rientra più nel futuro del Motomondiale e si fermerà a fine 2025. Non cambiano però i piani di Ducati sulla mobilità elettrica.

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La MotoE in azione nella stagione 2025
La MotoE in azione nella stagione 2025 (©MotoGP)

Dorna e FIM hanno deciso di fermare il Campionato di MotoE alla fine del 2025. La classe elettrica non ha trovato il giusto riscontro tra tifosi e mercato; questo è il motivo della scelta degli organizzato, che ora preferiscono sviluppare il Motomondiale seguendo le dinamiche del mercato.

D’altro canto Ducati conferma la volontà di proseguire nello sviluppo di nuove tecnologie legate all’elettrico e alle batterie allo stato solido, consolidando il proprio ruolo di laboratorio di innovazione per il futuro della mobilità sostenibile.

MotoE, cala il sipario

La MotoE non farà più parte del palinsesto mondiale a partire dalla prossima stagione. Dopo sette anni di attività, la FIM e Dorna hanno deciso di fermare il campionato riservato alle moto elettriche, ritenendo che il progetto non abbia raggiunto i risultati sperati in termini di popolarità e sviluppo del mercato.

Il presidente FIM Jorge Viegas ha parlato di «obiettivi non raggiunti», ringraziando team, piloti e partner per aver reso possibile un percorso che ha comunque contribuito a sperimentare nuove soluzioni. Anche Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha riconosciuto il valore della categoria come laboratorio di innovazione, pur sottolineando la necessità di ascoltare i tifosi e di adattarsi alle evoluzioni del settore motociclistico.

L’elettrico non ha convinto

Nonostante il contratto per la fornitura delle moto targate Ducati comprendesse anche tutta la stagione del 2026, la Federazione e Dorna hanno deciso di rivedere i loro piani. Lo stop al massimo campionato elettrico delle moto ci porta a fare delle considerazioni.

Le motivazioni sono molto chiare: il campionato motociclistico di moto elettriche non ha fatto breccia nel cuore dei tifosi e degli appassionati. Dietro a questo dato si può nascondere anche una scelta commerciale che si rispecchia bene anche nel mercato di moto e auto.

Se nel mondo delle quattro ruote le vetture elettriche si sono ritagliate la loro nicchia di consumatori finali, nelle moto la situazione è ben diversa. I motociclisti preferiscono ancora sentire il rombo dell’endotermico e questo è un gusto comune a tutte le aree commerciali del mondo.

Anche il passaggio da Energica a Ducati, che doveva dare un’impronta più racing al Campionato MotoE non è bastato a convincere gli appassionati. Sin dal suo impiego il campionato è sembrato un riempitivo del programma di gara del weekend. Per quanto i team e i protagonisti si siano impegnati per regalare spettacolo, in realtà la MotoE è rimasta confinata ad una prospettiva che non si è mai realizzata.

Il primo prototipo MotoE di Ducati

Il primo prototipo MotoE di Ducati (© Ducati)

Endotermico e combustibili non fossili saranno il futuro

Il mercato delle moto elettriche non si è sviluppato come immaginato e il campionato ha pagato anche questo. Ad oggi, seguendo la richiesta dei mercati, le case motociclistiche preferiscono investire in motori endotermici con consumi più efficienti e il Motomondiale va dietro a questa dinamica. Di fatto non è un segreto che i carburanti della MotoGP diventeranno al 100% non fossili a partire dal 2027.

Un cambio di rotta importante che però lancia un segnale chiaro. La MotoGP seguirà con forza le dinamiche commerciali dei mercati a due ruote e per avvicinare ancora più tifosi e appassionati gli darà quello che vogliono: spettacolo ed emozioni.

Ducati e il progetto V21L: un laboratorio di innovazione

Lo stop al campionato non segna però la fine dell’impegno di Ducati nel mondo elettrico. Anzi, la Casa di Borgo Panigale prosegue lo sviluppo del prototipo V21L, moto nata per accumulare esperienza e conoscenze in un ambito destinato a diventare sempre più rilevante nel futuro della mobilità.

Dal 2023 a oggi, grazie ai dati raccolti in pista con 18 piloti impegnati ogni weekend, il progetto ha permesso di alleggerire il pacco batterie di ben 8,2 kg, un risultato significativo ma ancora distante dagli standard necessari per una moto da corsa paragonabile a quelle a combustione in termini di peso e autonomia.

Ducati V21L, il prototipo elettrico di Borgo Panigale

Ducati V21L, il prototipo elettrico di Borgo Panigale (© Ducati)

Batterie allo stato solido: la nuova frontiera

Per colmare questo gap, Ducati sta lavorando insieme alle aziende del Gruppo Volkswagen, esplorando tecnologie di nuova generazione. All’IAA Mobility di Monaco, l’8 settembre scorso, è stato presentato un prototipo della V21L equipaggiato con batterie allo stato solido sviluppate da QuantumScape in collaborazione con Audi e PowerCo.

Questa soluzione potrebbe rappresentare il passo decisivo per migliorare la densità energetica e ridurre il peso, due fattori cruciali per la reale competitività di una moto elettrica ad alte prestazioni.

Ducati guarda al futuro della mobilità

Lo stop alla MotoE non rallenta dunque la traiettoria di Ducati verso l’innovazione. L’azienda bolognese, pur restando saldamente legata alla tradizione della combustione interna, considera la ricerca sull’elettrico un tassello fondamentale per affrontare le sfide della mobilità sostenibile.

Al contrario la MotoGP si muove in direzione differente puntando sui carburanti non fossili, continuando ad investire nei motori endotermici e prendendo una posizione chiara per avvicinare ancora più appassionati al mondo delle due ruote.

Dorna e FIM hanno anche confermato anche che la MotoE potrà essere riconsiderata quando e se in futuro le moto elettriche prenderanno maggior piede nel mercato. Una chiusura che quindi non è definitiva, ma che mostra un’apertura verso le nuove tecnologie che potranno essere protagoniste nel mondo delle due ruote del domani.

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