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Carlos Ezpeleta: «La MotoGP è all’inizio di una nuova era. Non dobbiamo imitare il modello F1 perchè è unico»

«La realtà è che la MotoGP è già a un livello altissimo. Siamo concentrati sul rafforzare i nostri punti di forza invece di copiare altre discipline, e lo dimostra il fatto di aver conquistato 600 milioni di fan in tutto il mondo».

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Carlos Ezpeleta, direttore sportivo di Dorna (© MotoGP)

Carlos Ezpeleta, direttore sportivo del Mondiale, in un’intervista esclusiva a es.motorsport.com racconta come si è chiusa la prima stagione sotto il controllo di Liberty Media, nuovo azionista di maggioranza di Dorna Sports. Con l’84% del campionato passato nelle mani del gruppo statunitense, il CEO resta Carmelo Ezpeleta, ma il ruolo operativo del figlio Carlos è sempre più centrale nella definizione del futuro della MotoGP.

Crescita della fanbase e investimenti sulla marca MotoGP

Il dato più evidente della stagione 2025 è il +12% di crescita della community globale, un segnale che Ezpeleta attribuisce a un lavoro strutturato e non episodico.

«In generale siamo molto contenti della dinamica di crescita, perché è il risultato del lavoro che portiamo avanti da anni. Analizziamo metriche e dati demografici, e questi ci dimostrano che stiamo centrando gli obiettivi che ci siamo posti. Siamo all’inizio di una nuova era per la MotoGP, fortemente concentrata sugli investimenti nel marchio e nello sport».

La parola chiave è continuità: Liberty Media non ha stravolto il progetto, ma lo ha inserito in una fase più matura, orientata alla valorizzazione del brand MotoGP.

Ambizione controllata

Ezpeleta rifiuta l’idea di una MotoGP incompleta o in ritardo rispetto ad altri sport. «Amiamo così tanto questo sport da volerlo portare ad un livello sempre più in alto. Ma la realtà è che è già a un livello altissimo. Sia i team sia i piloti devono essere orgogliosi di ciò che abbiamo costruito».

«È chiaro che c’è ambizione e voglia di continuare a crescere, ma le metriche che riceviamo parlano di uno sport estremamente importante, di uno sport e di un marchio già molto consolidati. Detto questo, esiste un enorme potenziale di crescita del business. Siamo concentrati sul rafforzare i nostri punti di forza invece di copiare altre discipline, e lo dimostra il fatto di aver conquistato 600 milioni di fan in tutto il mondo».

Un numero di appassionati che certifica una base solida. Il vero margine è nel potenziale di crescita dell’intera realtà, non nella rincorsa a modelli esterni.

MotoGP, Test di Valencia 2025 (© MotoGP)

MotoGP, Test di Valencia 2025 (© MotoGP)

Formula 1 e MotoGP: due mondi diversi

Il confronto con la Formula 1 è inevitabile, ma Carlos Ezpeleta invita a ridimensionarlo. «Innanzitutto siamo due ambienti molto diversi. È vero che alcune parti del business sono simili, ma su scale differenti. La nostra realtà è chiara. Abbiamo sempre detto che bisogna gestire le aspettative, perché il caso della Formula 1 è unico».

«L’espansione e la penetrazione che ha avuto, soprattutto in un mercato così particolare come gli Stati Uniti, è qualcosa che nessun altro sport è riuscito a ottenere. Nemmeno il calcio, con miliardi di euro, lo ha fatto nella dimensione che ha fatto la F1».

Non c’è necessità di emulare la F1, ma crescere secondo la propria identità, sfruttando punti di forza differenti e una relazione più diretta con il pubblico e i costruttori.

La visione tra Dorna e la nuova proprietà è comune e allineata. «Esiste un solo punto di vista. Io, come dipendente e come parte esecutiva della MotoGP, rispondo alla visione strategica degli azionisti di Liberty. Questo però non significa che l’ambizione di crescita non sia enorme. Semplicemente bisogna delimitare le strade e i tempi, adattandoli alla nostra realtà. Noi vediamo che la MotoGP ha moltissimi vantaggi in alcuni ambiti; in altri no».

E alla domanda se dopo i primi mesi Liberty Media sia già soddisfatta del lavoro svolto, Carlos risponde: «A questa domanda risponderebbero meglio loro, ma non credo che nessuno in Liberty abbia avuto sorprese. Fin dall’inizio siamo stati molto onesti con loro sul campionato che gestiamo: su ciò che pensavamo sarebbe arrivato prima e su ciò che avrebbe richiesto più tempo. Liberty è molto soddisfatta di ciò che ha acquistato».

Nuovo contratto con i team: fase finale delle trattative

Sul piano politico ed economico, la negoziazione con i team per il nuovo accordo commerciale è vicina alla conclusione. «Siamo nella fase finale della trattativa. Sono molto ottimista; credo che siamo allineati». Un passaggio cruciale per definire il quadro economico della MotoGP nel medio periodo.

Un altro dei nodi più delicati riguarda la richiesta di maggiore investimento in marketing da parte dei team, soprattutto di quelli ufficiali. «Ci sono team indipendenti ai quali il business sta andando molto bene. Per i costruttori dipende da cosa viene considerato rilevante. Il valore che ottengono dalla partecipazione al nostro campionato è enorme, addirittura stratosferico. Continuano ad applicare il principio del “vincere la domenica per vendere il lunedì”».

«Ciò che succede è che le risorse sono concentrate soprattutto sulle corse. Se si aumentasse la quota destinata ad attirare più fan verso questo sport, sarebbe meglio per tutti. Ma non si può investire la stessa cifra e aspettarsi di ottenere di più».

L’attrattiva per il campionato resta fortissima. «L’interesse resta travolgente. E quando lo definisco così è perché riceviamo ogni settimana chiamate da persone o nuovi fondi interessati a investire nella MotoGP».

Una MotoGP troppo europea?

Con 14 gare in Europa e otto fuori, il margine di crescita è chiaramente individuato. «É chiaro che avendo più della metà delle gare in Europa, sappiamo dove è il margine di miglioramento nella distribuzione geografica delle tappe. C’è molto interesse in Asia, Medio Oriente e Sudamerica».

GP del Qatar 2025, MotoGP

GP del Qatar 2025, MotoGP (© MotoGP)

Sul fronte della base operativa, invece, non sono previsti cambiamenti radicali. «Siamo soddisfatti dell’attuale funzionamento e non vediamo una rilocalizzazione imminente, anche se stiamo esplorando alcune possibilità, come ad esempio attrarre più persone e più talenti a livello globale. Forse questo passerà dall’apertura di un ufficio aggiuntivo in un altro luogo, ma non vediamo cambiamenti importanti nell’immediato».

L’uscita di Dan Rossomondo e la riorganizzazione commerciale

«Tutto il paddock sa quanto fosse vicino a noi Dan e quanto fosse buono il rapporto che avevamo con lui. Purtroppo non è riuscito a conciliare il suo ruolo qui con la sua vita familiare. È qualcosa che rispettiamo, perché tutti noi che seguiamo l’intero mondiale sappiamo quanto sia duro. Dan ha fatto moltissime cose positive in questi due anni e mezzo: ha attirato tantissimo talento e gliene siamo molto grati. Restiamo completamente impegnati in quella direzione e nella sua visione». Ha spiegato Ezpeleta sull’addio inaspettato del direttore commerciale.

L’ingresso di Liberty Media apre ora una fase di riflessione su tutta la struttura commerciale e di comunicazione, senza decisioni affrettate. «Ci siamo trovati in questa situazione, non l’abbiamo cercata. Ma questo ci offre l’opportunità di rivalutare le cose, soprattutto ora che è entrata Liberty. Abbiamo l’occasione di definire quale strategia commerciale applicare, ma non ci precipiteremo».

Il ruolo di Carmelo Ezpeleta nella nuova MotoGP

A quasi 80 anni, Carmelo Ezpeleta resta una figura centrale. «Carmelo sta molto bene e continua a darci un contributo enorme in tutto ciò che riguarda le relazioni istituzionali e i rapporti con i costruttori, i governi, i broadcaster e i grandi sponsor. Il ritmo è diverso, questo è chiaro, ma è molto felice perché ama ciò che fa. Tra tutti cerchiamo di fargli rallentare un po’, ma ha ancora tanta voglia e questa nuova fase lo stimola moltissimo».

Il ritmo è cambiato, ma la motivazione no: la nuova era della MotoGP è un progetto che coinvolge ancora pienamente il suo storico artefice.

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