Domani inizieranno i test MotoGP 2025 a Sepang, secondo atto dopo gli shakedown svolti in Malesia settimana scorsa. I primi chilometri in pista accendono da sempre le fantasie degli appassionati e degli analisti, pronti a far giustamente girare i giudizi rimasti ai box nel periodo di pausa invernale.
Test MotoGP 2025, riscontri non semplici da leggere
I ragionamenti che seguiranno valgono per tutti i test motoristici del mondo. Ma concentriamoci sui test MotoGP 2025. Qualsiasi cosa succederà a partire da domani, è presto per dare il ‘la’ a qualsiasi tipo di discorso. Gli entusiasmi e i disfattismi spesso sono precoci dopo cinque-sei gare. Figurarsi dopo qualche centinaio di chilometri di prove libere.
I team ufficiali, o quelli supportati ufficialmente (tutti a parte il Gresini Racing e Franco Morbidelli sulla Ducati del VR46 Racing), dovranno raccogliere più dati possibili sulle nuove moto. Provare e riprovare la configurazione base, aggiungere o togliere nuovi pezzi. In poche parole: conoscere e sviluppare.
Dei due imperativi, sicuramente chi sarà preposto al lavoro di conoscenza saranno i piloti titolari. Ai tester, i compiti di sviluppo. Ad esempio, Andrea Dovizioso su Yamaha sta lavorando sul nuovo propulsore V4.
Tante case hanno cambiato tanto: Romano Albesiano è il nuovo direttore tecnico Honda, Fabiano Sterlacchini ha preso il suo posto in Aprilia e Max Bartolini è al secondo anno in Yamaha. Anche nei collaudatori si è mosso qualcosa, con Aleix Espargarò in Honda con Albesiano e Augusto Fernandez arrivato in Yamaha.
Aleix Espargarò, nuovo collaudatore Honda (© FB MotoGP)
KTM ha un’organizzazione più orizzontale, in sede e in pista, senza avere un solo riferimento. Gli austriaci infatti hanno in pista, Sebastian Risse e Aki Ajo, responsabili delle decisioni tecniche. A Mattighofen, Kurt Trieb si occupa dei motori e Wolfgang Felber gestisce il telaio.
Questo significa che le prove e i metodi di lavoro saranno nuovi e i più disparati, con le nuove figure chiave dei vari costruttori che devono prendere le misure con le rispettive nuove realtà. Difficile, in questo scenario, andare a paragonare i lavori tra loro.
Come accogliere i risultati?
Leggere e interpretare i test MotoGP 2025 non sarà quindi cosa semplice. Naturalmente gli exploit dei cosiddetti outsider, fondamentalmente tutti a parte Marc Marquez e Francesco Bagnaia sulle loro Ducati Lenovo, dovranno essere accolti con le pinze, nel caso. Potrebbe esserci l’affermazione di qualche pilota con una moto già totalmente sviluppata, come successo ad Alex Marquez nei test post-stagionali di Barcellona.
Potrebbe esserci una giornata in cui il miglior tempo è di una Yamaha, come già accaduto negli shakedown. La prestazione sul giro secco è però la punta dell’iceberg del lavoro in pista. Regala i titoli dei giornali e dei siti web, ma ciò che porta a casa la vittoria in campionato è anche il passo gara.
Fabio Quartararo durante gli shakedown MotoGP 2025 (© FB MotoGP)
Che, in test non ripresi dalle telecamere, lo si può rilevare solo guardando i livetiming, non perdendosi un numero. Un compito arduo. Sarà difficile uscire dai test di Sepang e poi di Buriram con un quadro chiaro dei valori in campo.
Meglio godersi ancora per un po’ l’attesa delle corse, buttando l’occhio a quello che succede, ma senza aspettative. Tirare le somme del campionato MotoGP 2025 da cinque giorni di test, oggi più che mai, è un puro esercizio di stile nel quale si potrà dire quasi tutto e il contrario di tutto.
Se Ducati dovesse dominare sistematicamente le prime sei posizioni con i piloti titolari, beh… In quel caso, vorrebbe dire che gli altri dovrebbero rimboccarsi le maniche. E non poco.