MotoGP
Il V4 Yamaha tra gara e test. Come è andato il nuovo prototipo della casa di Iwata?
La nuova Yamaha M1 con motore V4 ha fatto il suo debutto ufficiale in gara a Misano, affidata al tester Augusto Fernandez. Un weekend di raccolta dati e prime sensazioni, mentre Quartararo, Rins e Miller hanno proseguito lo sviluppo del prototipo in vista del futuro.

Dopo aver esordito in un test privato a Brno finalmente è arrivato anche il primo weekend di gara del nuovo prototipo con motore V4 di Yamaha. Dalla presentazione di giovedì fino ai test di oggi i chilometri sono stati fatti e dopo la sessione di oggi si possono tirare le prime somme, consci che il progetto è solo all’inizio della sua vita.
Unveiling rivoluzionario
Giovedì pomeriggio Paolo Pavesio, Managing Director di Yamaha Motor Racing, ha tolto i veli ufficialmente alla Yamaha M1 motorizzata con il motore V4. Una novità tecnica, rispetto al classico motore 4 in linea che ha fatto la storia della casa dei tre diapason fino ad oggi.
Molte le aspettative per un percorso rivoluzionario, ma necessario affinché Yamaha torni ai vertici della classifica e colmi il gap con i competitor europei. La casa giapponese ha investito molto in questa nuova tappa. Sia come risorse umane da Bartolini a Pavesio stesso, ma anche a livello economico.
Chilometri e sensazioni
Nel weekend di Misano le moto con il V4 sono state affidate al tester Augusto Fernandez. Lo spagnolo ha portato in gara per la prima volta la nuova M1, con il compito di fare chilometri e raccogliere dati. Augusto ha iniziato l’azione in pista con un 21esimo e un 19esimo tempo nelle FP1 e nelle Prove.
Il distacco si è assottigliato da 1.5 a 1.1 secondi dalla vetta. Comunque un buon inizio per una moto nata da pochi mesi. Al sabato il distacco è rimasto costante anche in qualifica. Fernandez si è infatti fermato a 1.3 secondi dalla pole in 22esima posizione.
La gara è stata lineare. Quello che è stato chiesto dagli ingegneri e dai vertici Yamaha. Augusto ha terminato 14esimo, su 16 piloti al traguardo. Il distacco di 60 secondi da Marc Marquez e 40 secondi dalla migliore Yamaha (Quartararo 7°) potrebbero spaventare, ma il compito richiesto al tester spagnolo era quello di accumulare chilometri e sensazioni, da poi tradurre in dati da analizzare.
Considerando la Sprint e i 27 secondi di distacco di Augusto, possiamo dire che le prestazioni sono state regolari per tutto il corso del weekend.

Augusto Fernandez, con il V4 Yamaha (© Yamaha)
Le parole di Fernandez
«Oggi abbiamo fatto 27 giri sul passo gara. Dobbiamo essere pazienti, perché non è ancora il nostro momento, ma il potenziale c’è. È stata la nostra prima gara e abbiamo portato a casa dei punti. Stiamo cercando di creare costanza, perché quando ho un buon feeling con questa nuova moto è già meglio rispetto all’altra. Vediamo cosa riusciremo a fare domani con Fabio e Álex che testeranno il prototipo e partiremo da lì». Queste le parole al termine della gara.
Lo spagnolo a fine weekend ha anche spiegato i motivi dietro ai tanti secondi di distacco. Con il V4 ha sperimentato problemi eccessivi di consumo e già dopo 10 giri per Augusto non era possibile tenere un ritmo costante. Oltre a questo la moto presenta ancora un comportamento variabile da un giro all’altro e questo rende difficile avere un passo solido.
El Diablo dubbioso
Nella giornata di oggi invece è toccato ai piloti ufficiali provare nuovamente il prototipo con il V4. Quartararo e Rins lo avevano già testato in una sessione privata dopo Barcellona. Anche oggi i due piloti si sono alternati alla guida della nuova M1. Alla mattina il francese e al pomeriggio lo spagnolo. Poi è toccato anche a Jack Miller provarla.
Quartararo ha chiuso con il 18esimo tempo, un 1:31.598, preceduto per soli 27 millesimi dal compagno di box Alex Rins. L’australiano in forza al team Pramac ha siglato invece il 19esimo tempo.

Alex Rins con il nuovo prototipo V4 Yamaha (© Marco Montrone)
Il pilota #20 però non è sembrato troppo soddisfatto a fine giornata. «Ho fatto il tempo con la nuova moto. Ho fatto due giri con la moto standard (motore a quattro cilindri in linea) e poi ho girato solo con il nuovo motore. Il feeling è molto simile. Abbiamo visto alcune cose su cui, ovviamente, dobbiamo lavorare molto. Il feeling non c’è ancora».
«In questo momento è peggiore. A Barcellona abbiamo notato una differenza che, per me, era migliore. Qui non l’abbiamo ancora trovata. Ma sì, al momento non vedo miglioramenti dove abbiamo davvero bisogno di migliorare. Ma, come ha detto il team, c’è ancora margine, in teoria».
Forse si aspettava di più il campione del mondo 2021. Come i tanti tifosi e addetti ai lavori che hanno seguito attentamente i test di oggi. Però niente allarmismi. La moto è appena nata e avrà ancora tanti chilometri da fare prima di essere messa a punto e arrivare nelle mani dei piloti ufficiali per il 2026.
L’alba di una nuova strada
Gli ingegneri e i test team che hanno lavorato sodo al nuovo progetto ci credono e sanno il potenziale della moto. Pregi da valorizzare e difetti da risolvere. Sarà una moto che potrà regalare gioie alla casa di Iwata, ma i passi devono essere fatti con i tempi giusti.
Le parole di Quartararo possono suonare come una nota negativa di questo weekend, ma come ha dichiarato Pavesio, oggi ai piloti non è stato chiesto di guardare i tempi, ma altro. Fabio avrà tempo per capire la nuova moto e per provarla in versioni più aggiornate. Lo stesso tempo che ha deciso di investire in Yamaha, dandogli fiducia.
Ora pazienza e fiducia servono ancora di più, per tornare in alto. Yamaha ha dimostrato di saper lavorare e rivoluzionarsi. La strada intrapresa sembra essere quella giusta, ma solo con il tempo si potranno convertire le speranze in risultati concreti.