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Gare da Mito – Ungheria 1992: vittoria pazzesca per Eddie Lawson! La prima della Cagiva

Nel 1992 Eddie Lawson vinse quello che fin qui è stato l’ultimo GP di Ungheria. Un successo ricco di significati.

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Eddie Lawson sul podio dopo la vittoria del GP di Ungheria 1992
Eddie Lawson sul podio dopo la vittoria del GP di Ungheria 1992 (© MotoGP)

L’ultimo Gran Premio svolto in Ungheria, svoltosi sul tracciato dell’Hungaroring, dove oggi corre la F1, ebbe luogo nel 1992 e si concluse con la clamorosa vittoria di Eddie Lawson. A sorpresa non tanto per il nome del vincitore, dato che stiamo parlando di un 4 volte campione del mondo, ma per la prima affermazione della Cagiva nella sua storia e per l’incredibile andamento di quella corsa.

Ungheria 1992: una griglia ricca di campioni

Negli anni ’90, la classe 500 era piena di talento. Piloti che hanno scritto la storia del motociclismo vincendo gare e titoli mondiali. Oltre al già citato Eddie Lawson, protagonista principale di questa storia, erano presenti tanti altri campioni.

Guardando alla griglia del GP di Ungheria 1992, dalla pole position troviamo dell’ordine: Doug Chandler, Wayne Rainey, John Kocinski, Wayne Gardner, Kevin Schwantz, Randy Mamola e proprio Eddie Lawson. 

Gara spezzata per pioggia e colpo di genio Cagiva

La prima gara in realtà viene interrotta quasi subito a causa dell’inizio della pioggia. Il regolamento dell’epoca infatti non prevedeva ancora la possibilità di cambiare moto e quindi, in casi come questo, l’unica soluzione era la bandiera rossa, per motivi di sicurezza. La pioggia smette abbastanza in fretta, ma la pista comunque resta molto bagnata, motivo per cui quasi tutta la griglia opta per le gomme rain.

I piloti tornano ai box dopo la bandiera rossa

I piloti tornano ai box dopo la bandiera rossa (© MotoGP)

Tutte le moto, tranne una: la Cagiva di Eddie Lawson. Il pilota americano infatti ritorna in pista con gomme da asciutto, facendo quindi un investimento sulla seconda parte di gara. Momento in cui, se la pioggia non tornerà, la pista sarà stata quasi completamente asciutta, permettendogli di avere un grandissimo vantaggio sui rivali.

La gara riparte e come da pronostico Eddie, dopo un ottimo spunto, viene rapidamente risucchiato dal resto del gruppo. Il protagonista dei primi giri è il suo compagno di squadra Randy Mamola, che si prende la prima posizione. Dietro di lui Rainey e Schwantz lottano per la seconda posizione, ma vengono presto raggiunti anche da Chandler. Il pilota Suzuki si libera in fretta del compagno di squadra e di Rainey, ci mette inoltre poco a mettersi davanti a Mamola, in testa alla gara.

Il miracolo è realtà

I giri passano, la pista si asciuga sempre di più e, inesorabilmente, comincia la risalita della Cagiva numero #7. Eddie Lawson recupera molto velocemente, sfruttando il fatto che i suoi rivali ormai fanno molta fatica. Uno dopo l’altro li passa quasi tutti e si ritrova tra i primi 5. Da lì cominciano i pezzi grossi: sorpassi agevoli anche su Schwantz e Rainey e terza posizione conquistata. Un risultato che sarebbe già incredibile, visto come era messo ad inizio gara.

Il sorpasso decisivo di Lawson su Chandler

Il sorpasso decisivo di Lawson su Chandler (© MotoGP)

Di giri però ne mancano ancora un po’, c’è ancora spazio per regalare una giornata indimenticabile alla Cagiva. Anche Mamola e Chandler devono presto arrendersi al loro destino. Eddie Lawson li raggiunge con altrettanta semplicità, li sorpassa e vola in solitaria verso la vittoria del GP di Ungheria. Quella vittoria sarà anche l’ultima della carriera (la numero 31) del pilota americano, che si ritirò dal motomondiale proprio al termine di quella stagione.

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