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Rajiv Bajaj a CNBC-TV18: «La crisi KTM? Troppa avidità. Previsti tagli per oltre il 50%»

Bajaj è pronta ad assumere il controllo di KTM. In una recente intervista, il CEO ha parlato dei progetti futuri, tirando più di qualche frecciata alla vecchia gestione.

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Rajiv Bajaj (© Bajaj Auto)
Rajiv Bajaj (© Bajaj Auto)

L’acquisizione di KTM da parte del gruppo indiano Bajaj è ormai alle porte. Sbrigate le ultime pratiche, il tutto verrà definito entro il mese di novembre. Intanto il CEO della compagnia ha rilasciato un’interessante intervista al canale indiano CNBC-TV18. Rajiv Bajaj ha parlato del futuro dell’azienda, con possibilità di tagli sulle spese di oltre il 50%. Non ha nemmeno risparmiato critiche alla precedente gestione, soprattutto per il periodo della crisi.

Parole al veleno su Pierer: «La crisi? Questione di avidità»

La lunga procedura di acquisizione da parte di Bajaj di KTM è ormai agli sgoccioli. L’azienda indiana, da tanti anni socio di minoranza del colosso Mattighofen, qualche mese fa l’ha salvato dalla bancarotta. Fin da quel momento il futuro era noto: Bajaj era destinato ad acquisire KTM. Dopo mesi di passi avanti, è atteso a breve l’ok definitivo:

«Il nostro investimento è avvenuto il 23 maggio e da allora sono state necessarie una serie di approvazioni. Allo stato attuale, tutte le autorizzazioni relative a fusioni e acquisizioni sono già state ottenute, e credo che anche quelle che sarebbero dovute arrivare in termini di approvazioni per gli investimenti esteri siano state completate. Stiamo aspettando l’approvazione fondamentale della commissione per le acquisizioni, potrebbe arrivare a novembre. Ci auguriamo che sia positivo, dopo quasi 18 anni di collaborazione in cui siamo stati soci di minoranza, diventeremo azionisti al 76% di KTM AG, ne assumeremo il controllo».

ktm pierer

Stefan Pierer (© pierermobility.com)

La domanda successiva per Rajiv è stata sulle cause che secondo lui hanno portato alla crisi di KTM. Un periodo che ha colto di sorpresa tutti: «La maggior parte del settore è rimasta piuttosto scioccata dalla rapidità con cui si è sviluppata la situazione». Sulle motivazioni però, Bajaj non ha alcun dubbio:

«Il mio primo guru del managment, il dr. John Wallace, una volta mi disse che la causa principale del declino delle aziende è l’avidità. In questo caso ne ho individuate di tre tipi: avidità operativa, ben spiegata dalla costante produzione anche nel periodo COVID, nonostante il picco di domanda fosse diminuito; avidità strategica, quando è stato deciso di entrare nel mercato delle biciclette elettriche, settore che non c’entra nulla col core business dell’azienda; avidità di governance, in quanto molte decisioni sono state prese a nostra insaputa o senza seguire le normali procedure».

Bajaj: «Possiamo ridurre le spese di oltre il 50%»

Dopo aver espresso ancora un po’ di amarezza per la gestione da parte di KTM e lo scarso coinvolgimento in alcune problematiche interne, l’intervista è tornata sul presente. Rajiv è molto contento degli uomini con cui collaborerà: «L’intero team è già al suo posto, tranne una posizione vacante che verrà ricoperta nei prossimi mesi. Ci sono alcuni dei nostri colleghi più anziani, ancora molto appassionati e impegnati in KTM. In particolare in aree come la pianificazione del prodotto, la ricerca, lo sviluppo e gli aspetti legali. Poi ci sono anche nuovi colleghi eccezionali, guidati dal nostro nuovo CFO e dal nuovo CHRO. Abbiamo un team fantastico».

Intanto le vendite KTM in India sono anche in costante aumento: «Crescita di oltre il 70% su base annua. Merito del governo e di alcuni prodotti molto validi come la Duke 160. Credo che questo mese chiuderemo con il massimo storico di questi 18 anni di collaborazione». Anche le esportazioni viaggiano molto bene: «Per quanto riguarda gli USA, le vendite continueranno senza interruzioni. La tassa del 50% è stata in gran parte assorbita, con una piccola parte trasferita sul consumatore».

La sede di KTM, per la quale è stato accettato il piano di ristrutturazione del debito (© KTM AG)

La sede di KTM (© KTM AG)

Parlando invece dell’organizzazione interna che ci sarà dal momento dell’acquisizione, il CEO è stato chiaro. Rajiv Bajaj è convinto che sia possibile effettuare tagli nelle spese di oltre il 50%: «Incluse le aree di ricerca e sviluppo, marketing (corse comprese), operazioni e amministrazione generale. Il precedente managment aveva ridotto le unità da 6.000 a 4.000, ma sono ancora troppe e soprattutto mal distribuite – di questi solo 1.000 sono operai, ovvero coloro che producono. I cambiamenti di volume dunque riguarderanno principalmente la vasta area degli impiegati».

Fonte: CNBC-TV18

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